Teenage Engineering OP-1 Field – Recensione
Teenage Engineering ha portato al pubblico il tanto agognato aggiornamento del suo prodotto di punta, presentando l’OP-1 Field. Questo nuovo modello mantiene la sua essenza di synth crossover, combinando le funzionalità di sintetizzatore, drum machine, campionatore, sequencer, registratore a 4 tracce, controller e interfaccia audio USB. Tuttavia, ciò che continua a suscitare maggiori discussioni sono il suo concetto innovativo e il prezzo. In questa breve recensione esploreremo i miglioramenti più significativi e le nuove funzionalità introdotte, senza tralasciare la domanda fondamentale: cosa spinge tutto questo clamore e, soprattutto, è giustificato?
Teenage Engineering OP-1 Field
Devo confessare che prodotti come l’OP-1 catturano da sempre la mia attenzione. Sono un appassionato di videogiochi portatili e adoro esplorare il mondo dei sintetizzatori e dei campionatori, quindi un dispositivo che fonde questi due universi è semplicemente irresistibile per me. Tuttavia, c’è anche una voce interiore che mi trattiene dal soddisfare questo desiderio. È per questo che ho resistito all’acquisto di un OP-1 fin dal suo debutto nel 2011, nonostante nel mio cuore immaginassi di trascorrere ore sulla spiaggia, al parco o sul divano a creare tracce con quella piccola scatola magica. Il prezzo elevato e le funzionalità piuttosto limitate rispetto a una DAW mi hanno sempre fatto desistere dall’acquistarla.
E ora arriviamo al nuovo OP-1 Field. È innegabile che mantenga il concept del suo predecessore, ma introduce numerosi miglioramenti che molti utenti desideravano ardentemente, insieme a una serie di funzioni completamente nuove. Tuttavia, Teenage Engineering ha deciso di alzare nuovamente il prezzo. Chiedere quasi 2000 euro per questo prodotto sembra un affronto! Quando mi è stata offerta l’opportunità di recensire il dispositivo, la mia curiosità e l’emozione hanno lottato contro la paura di non volerlo restituire una volta terminata la recensione, temendo di mettere a dura prova il mio budget con una spesa che al momento preferirei evitare.
Alla fine, la mia curiosità ha prevalso e ho deciso di esaminare più da vicino questa nuova iterazione.
Le novità più importanti
Il sito web del produttore offre un elenco dettagliato di tutte le nuove caratteristiche. Non ci soffermeremo su ogni minimo dettaglio (come ad esempio il nuovo schema di colori degli encoder). In questa recensione, mi concentrerò soprattutto sulle innovazioni più significative.
Stereo è sicuramente la parola chiave che catturerà l’attenzione di coloro che conoscono la versione precedente. Ora tutto è in stereo, dai motori di sintesi ai campioni, dagli effetti alle emulazioni di nastri, che sono ora quattro (Studio 4-Track, Vintage 4-Track, Porta 4-Track e Disk Mini). Inoltre, Teenage Engineering ha migliorato la risoluzione audio a 32 bit e 96 kHz.
In aggiunta, Teenage Engineering ha esteso il tempo massimo di campionamento da 12 a 20 secondi e la memoria interna ora può contenere oltre 160 minuti di materiale audio, un notevole miglioramento rispetto ai 24 minuti del vecchio modello. Inoltre, sono stati introdotti otto slot per i nastri, da utilizzare con i quattro registratori.
La durata della batteria interna è stata estesa fino a 24 ore di utilizzo, con l’OP-1 Field che riceve l’alimentazione tramite la porta USB-C, che ora gestisce anche l’audio e il MIDI in ingresso e in uscita. È stata aggiunta la compatibilità con il wireless MIDI tramite Bluetooth. Inoltre, il sistema di altoparlanti integrato con driver passivo offre un suono più potente e di migliore qualità rispetto al modello precedente. Esternamente, l’OP-1 è stato reso più sottile e vanta un nuovo display che garantisce un’immagine incredibilmente nitida. Il piccolo indicatore sul lato destro, arricchito da alcuni LED, ora fornisce informazioni non solo sui livelli, ma anche sullo stato della batteria.
Nuova grafica e altri miglioramenti
Teenege Engineering non si è lasciata sfuggire l’occasione di rinnovare completamente l’interfaccia grafica. Questo è particolarmente evidente, ad esempio, durante la modifica dei campioni, dove è ora possibile zoomare sulle forme d’onda. La radio è ovviamente ancora presente, ma ora è possibile utilizzarla anche per trasmettere su una frequenza radio fm! Anche il giroscopio e il piccolo microfono nell’angolo in alto a destra sono ancora presenti, e quest’ultimo è stato rivisitato. Oltre all’ingresso mini-jack per i segnali esterni, l’uscita per le cuffie (TRRS) può ora essere utilizzata anche per registrare con il microfono integrato nelle cuffie.
Infine, Teenage Engineering ha implementato nell’OP-1 Field un nuovo motore di sintesi denominato Dimension. È stato introdotto anche un nuovo riverbero di alta qualità chiamato Mother e un sequencer chiamato Hold. Il numero di preset è stato ampliato, così come il numero di drum kit disponibili. Tuttavia, rimane invariata la polifonia, con l’OP-1 Field che offre ancora sei voci come il suo predecessore.
Se siete arrivati fin qui, avrete già notato che ci sono state molte novità. Tuttavia, queste sono solo le differenze più significative e non un elenco completo delle caratteristiche, il quale andrebbe al di là dello scopo di questa recensione.
Unboxing e qualità costruttiva
Teenage Engineering mette in primo piano il design, che si riflette non solo nell’hardware stesso, ma anche nell’imballaggio. L’OP-1 Field arriva in una semplice scatola di cartone con una colorazione monocromatica. La parte che contiene il sintetizzatore funge anche da protezione per il trasporto. All’interno della confezione, troverai un piccolo manuale stampato in inglese e un cavo USB-C.
La qualità costruttiva dell’OP-1 Field è convincente. Il piccolo dispositivo sembra molto solido; tutti i pulsanti e i controlli sembrano robusti. E lo schermo è un punto di forza assoluto. Caratteri, colori, animazioni: tutto appare nitidissimo, e il nero è davvero nero su questo schermo. È anche un po’ più grande di quello del predecessore. Trovo insolito che l’interruttore di accensione sporga un po’ sul lato, ma non risulta traballante o eccessivamente sensibile. Il nuovo case in alluminio fa sembrare il piccolo synth più pesante di quanto sembri.
Teenage Engineering OP-1 Field in azione
La disposizione dei controlli evidenzia il talento di Teenage Engineering nel design di qualità. Ogni elemento è disposto in modo chiaro e il nuovo schema di colori per gli encoder è in perfetta sintonia con i parametri visualizzati sullo schermo. Nonostante le numerose opzioni disponibili, è praticamente impossibile perdersi nei menu. Alcune funzioni e parametri richiedono di tenere premuto il tasto shift per raggiungerli, e questo è il massimo della complessità che il dispositivo raggiunge.
Come l’OP-1 originale, il Field è diviso in quattro aree: Sintetizzatore, Batteria/Campioni, sezione Tape per la registrazione e la riproduzione e Mixer. Ciascuna di queste aree è poi suddivisa in quattro sottosezioni, alle quali si accede premendo i pulsanti 1, 2, 3 e 4. Nel caso del sintetizzatore, ad esempio, i pulsanti consentono di passare all’interfaccia del sintetizzatore, all’envelope, alla pagina FX ed alle impostazioni dell’LFO. Altri otto pulsanti danno accesso ai preset. Il pulsante all’estrema destra consente di accedere al sequencer.
Workflow veloce
I menu semplici e la limitazione sul numero massimo di quattro tracce (con la possibilità di sovraincidere quante volte si desidera su ciascuna traccia) garantiscono un flusso di lavoro estremamente veloce. Inoltre, se ci si allontana dall’utilizzo dell’OP-1 Field per un po’ di tempo, è possibile riprendere ad utilizzarlo senza dover rivedere il funzionamento.
Tuttavia, coloro che sono abituati a lavorare con DAW o altri ambienti di produzione complessi potrebbero sentire la mancanza di alcune funzionalità. Ad esempio, non c’è modo di combinare diversi pattern in una canzone, e mancano funzioni essenziali come la quantizzazione e l’undo. Il flusso di lavoro è incentrato sull’idea di registrazione su tape, il che limita queste opzioni. Personalmente, desidererei una maggiore disponibilità di effetti Send e talvolta trovo che i parametri regolabili siano troppo limitati, poiché gli encoder offrono solo un massimo di otto impostazioni in combinazione con il tasto Shift. Tuttavia, quando ci sono delle limitazioni, esistono sempre modi per superarle. Alla fine, però, quando si tratta di produrre tracce complete, preferisco sempre affidarmi a una DAW: è più comoda per me.
Ma non si può negare che sperimentare con l’OP-1 Field sia incredibilmente divertente. C’è una caratteristica in particolare che gioca un ruolo fondamentale in questo senso.
Il suono
Come avrete già letto, la risoluzione audio interna dell’OP-1 Field è stata potenziata a 32 bit. Non avendo avuto modo di confrontare direttamente il nuovo modello con il suo predecessore, devo fare affidamento sulle opinioni di numerosi fan che sembrano concordare sul fatto che l’OP-1 Field produca un suono notevolmente migliorato. Tuttavia, alcune critiche lamentano la perdita del caratteristico suono lo-fi dell’OP-1 originale nel processo di miglioramento.
Anche se non posso confrontare direttamente i due modelli, ritengo che l’OP-1 Field sia perfettamente capace di creare suoni lo-fi di grande impatto. Gli effetti, le nuove modalità di registrazione su tape, la velocità di registrazione e la possibilità di campionare direttamente dalle registrazioni offrono molte opportunità di sperimentazione. Tuttavia, per gli amanti della prima versione, è importante sapere che sull’OP-1 Field tutto suona con una maggiore definizione e risoluzione.
A parte questo, la mia impressione personale è che nessuno dei motori di sintesi riesca a nascondere il proprio carattere digitale, e questo va benissimo. I vari motori suonano davvero bene ed è molto divertente creare suoni con questi. I modelli a nastro hanno ciascuno il proprio carattere individuale, ma personalmente potrei fare a meno della modalità Disk Mini. La qualità degli effetti mi ha sorpreso molto, soprattutto il Mother reverb, ma mi piacciono molto anche il delay, grid e il spring reverb. Se Teenage Engineering dovesse mai entrare nel settore dei plugin, mi piacerebbe vedere un’implementazione di questi effetti in versione software, con tanto di grafica e animazioni.
Conclusioni
Non è facilissimo valutare uno strumento del genere. Da un lato, presenta molte limitazioni che sembrano un po’ anacronistiche rispetto alle possibilità offerte dalle tecnologie attuali. Dall’altro lato, offre un elenco di funzioni sorprendentemente ampio, considerando le sue dimensioni compatte. Inoltre, propone molte idee fresche e innovative, come la funzione radio, il girposcopio e i sequencer. E ciò che produce in termini di suoni è senza dubbio degno di nota.
Tuttavia, personalmente trovo difficile immaginare di creare un’intera canzone o brano utilizzando esclusivamente questo dispositivo. Non tanto a causa della limitazione delle quattro tracce, quanto piuttosto per il suo stretto legame a un flusso di lavoro simile a quello di un registratore a nastro. Io, ad esempio, utilizzerei l’OP-1 Field per creare piccoli draft, campioni e loop, oppure per registrare suoni interessanti dalla radio.
Dal mio punto di vista, l’OP-1 Field si avvicina un po’ ad un giocattolo, ma risulta estremamente divertente da utilizzare e offre un’ampia libertà creativa. Tuttavia, se mi trovassi su un’isola deserta, probabilmente non scambierei mai il mio laptop con questo strumento.
Durante i viaggi, però, questo piccolo gioiello si rivela una macchina all-in-one ultracompatta con una grande versatilità sonora. Il suo principale concorrente in questo senso potrebbe essere un iPad (o iPad mini), che offre infinite possibilità creative con applicazioni AUM come hub e le numerose applicazioni musicali e plugin AUv3 disponibili.
Coloro che già possiedono e amano il predecessore ameranno ancora di più l’OP-1 Field. Se il suo flusso di lavoro vi intriga, potrebbe valere la pena considerare l’upgrade, investendo qualche centinaio di euro in più per ottenere la nuova edizione. Sono quasi certo che l’OP-1 Field avrà successo nonostante il suo prezzo elevato.
Il Teenage Engineering OP-1 Field è disponibile presso Thomann* al prezzo di 1990 euro. Il primo modello non è più in produzione.
Ulteriori informazioni:
Video
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Una risposta a “Teenage Engineering OP-1 Field – Recensione”
Faccio brevi clip dei miei lavori (sono architetto) e da un pò coltivo la speranza di dotare le immagini di suoni (non ho detto musica): aiutatemi a scegliere una configurazione (hardware e software) utile allo scopo.
PS. Utilizzo prevalentemente computer Apple.