a cura di Edoardo Morena | Tempo di lettura approssimativo: 15 minuti
Moog Mariana

Moog Mariana  ·  Fonte: Robin Vincent

Moog Mariana in modalità standalone con tastiera touch

Moog Mariana in modalità standalone con tastiera touch  ·  Fonte: Robin Vincent

Pagina di output del Moog Mariana

Pagina di output del Moog Mariana  ·  Fonte: Robin Vincent

Moog Mariana collegato in CV a un pedale MoogerFooger

Moog Mariana collegato in CV a un pedale MoogerFooger  ·  Fonte: Robin Vincent

Opzioni di modulazione del Moog Mariana

Opzioni di modulazione del Moog Mariana  ·  Fonte: Robin Vincent

Summary della modulazione del Moog Mariana

Summary della modulazione del Moog Mariana  ·  Fonte: Robin Vincent

Pagina CNTRL del Moog Mariana

Pagina CNTRL del Moog Mariana  ·  Fonte: Robin Vincent

Sezione filtri del Moog Mariana

Sezione filtri del Moog Mariana  ·  Fonte: Robin Vincent

Il sub oscillatore del Moog Mariana

Il sub oscillatore del Moog Mariana  ·  Fonte: Robin Vincent

il doppio oscillatore del Moog Mariana

il doppio oscillatore del Moog Mariana  ·  Fonte: Robin Vincent

Moog Mariana

Moog Mariana  ·  Fonte: Robin Vincent

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Moog Mariana

Dovrebbe sembrare strano sentirsi eccitati dall’arrivo dell’ennesimo strumento software di un’azienda famosa per la sua dedizione all’hardware. Tuttavia, Moog ha sempre prodotto strumenti software superbi, capaci di portare innovazione in modo brillante, come con l’Animoog o di replicare amorevolmente come fece il Model 15 e la Model D App. I recenti plug-in di effetti MoogerFooger hanno persino rivoluzionato il modo in cui i plug-in possono interagire all’interno di una DAW. Chi avrebbe mai immaginato che un produttore così classico e antico potesse spingersi così bene verso lidi così nuovi? Per questo ho accolto l’arrivo di Mariana con un bel po’ di gioia.

È un synth bass

Innanzitutto, Mariana è stato progettato per essere un sintetizzatore di bassi. Raccoglie tutti i toni bassi e le forme d’onda profonde come nuvole scure in attesa di una tempesta. L’interfaccia è talmente familiare (quasi noiosa) che non ci si rende conto dell’immensa pressione di movimento che si sta per scatenare sui vostri diffusori. È difficile descrivere la quantità di punch che ha il suono di questo plugin

Moog Mariana
Moog Mariana · Fonte: Robin Vincent

Mariana è in realtà due synth sovrapposti, identici, combinati eppure ferocemente indipendenti. Ogni synth è dotato di un doppio oscillatore, un sub-oscillatore, un generatore di rumore multicolore, un filtro passa-alto e uno passa-basso e un filtro separato per il sub. Ogni sintetizzatore ha tre LFO, un envelope per il filtro e l’amplificatore, un envelope di modulazione separato e due generatori randomici. Il tutto è mixato attraverso effetti e varie forme di saturazione e compressione. Dire che suona pesante è un eufemismo.

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Oscillazioni doppie

La base del Mariana si trova nell’interazione dei tre oscillatori. La nostra fonte sonora principale è il Dual Oscillator (oscillatore doppio), che ospita due VCO con selezione della forma d’onda e Duty Cycle condivisi. Il Duty Cycle è interessante perché applica la PWM (Pulse Width Modulation) su tutte e cinque le forme d’onda, non solo sull’onda pulse.

il doppio oscillatore del Moog Mariana
il doppio oscillatore del Moog Mariana · Fonte: Robin Vincent

L’OSC 1 è il principale e si può impostare la sua frequenza a più o meno 7 semitoni. L’OSC 2 segue diligentemente fino a quando non lo si vuole spingere fuori dai binari. Si possono modificare i timbri spostando la forma d’onda dell’OSC 2 di 360 gradi fuori fase. Oppure si può introdurre un sottile detuning per far uscire fuori un po’ di battimenti e oscillazioni o spostare fino a 7 semitoni di distanza cromatica per ottenere bicordi istantanei. Lo switch di ottava permette di alzare l’OSC 2 di una o due ottave, introducendo un gran numero di nuove armoniche. In alternativa, potete godervi il fantastico suono delle forme d’onda “syncate” premendo il pulsante Hard Sync. Il Glide offre un numero più che sufficiente di slide tra le note, mentre l’interruttore Key Reset assicura che tutto inizi insieme ad ogni nuova nota suonata, se è quello che si desidera.

Voicing

Il pannello Voicing consente di scegliere il modo in cui gli oscillatori rispondono alla natura monofonica del sintetizzatore; se “retriggerare” i generatori, suonare legato o in modalità “Add”, che utilizza il valore dell’envelope corrente come riferimento per il retrigger. Il knob Dual OSC SPREAD posiziona gli oscillatori a destra e a sinistra per ottenere una splendida immagine stereo. Infine, il pulsante Accent fornisce all’inviluppo una maggiore energia quando si suona con velocity alte.

I doppi oscillatori sono assolutamente entusiasmanti. Spesso un monosynth si concentra sul filtro, ma la sezione degli oscillatori offre un potenziale timbrico così elevato che ci si ritrova a trascorrervi molto tempo…e non abbiamo ancora finito.

Il sub-oscillatore

L’ultimo pezzo del puzzle riguardo gli oscillatori è il SUB OSC. In genere si tratta di un oscillatore a onda quadra impostato una o due ottave sotto l’oscillatore principale, ma qui dell’altro. Sono disponibili tre forme d’onda, lo sfasamento e la possibilità di scegliere tra una o due ottave inferiori o un’ottava inferiore “linkata”, ovvero che seguirà qualsiasi modifica dell’accordatura dell’OSC 1. Con un po’ di attenzione, è possibile impostare tutti e tre gli oscillatori su note diverse per ottenere accordi molto interessanti.

Il sub oscillatore del Moog Mariana
Il sub oscillatore del Moog Mariana · Fonte: Robin Vincent

Dovrei menzionare il generatore di rumore perché, come gran parte di Mariana, ha più di quello che normalmente ci si aspetta da un sintetizzatore di questo tipo. Il knob è centrato sull’intero spettro di frequenze del rumore bianco, ma poi si sposta verso le frequenze più basse con il rumore rosa e rosso e verso le frequenze più alte con il rumore blu e viola. Rumore per ogni occasione.

Tutte e quattro le sorgenti sonore vengono mixate attraverso la sezione Mixer. Il manuale dice che spingendo i livelli oltre il 7 si introduce una piccola quantità di overdrive. Direi che, a parte l’aumento del volume, c’è un po’ più di instabilità, ma niente di eccezionale. Tuttavia, le forme d’onda non sono del tutto incontaminate, tanto per cominciare. Hanno una forma imperfetta, sono segnate dalle anomalie di un’emulazione analogica dettagliata e sono piene di carattere in tutti i modi possibili.

E filtri furono

Per gli oscillatori principali, abbiamo una coppia di filtri risonanti Moog che fanno esattamente quello che vi immaginate. Sia il filtro passa-basso che quello passa-alto sono dotati di controlli di cutoff e risonanza completamente modulabili e di una manopola bipolare per controllare la quantità di envelope che modula la frequenza di taglio.

Sezione filtri del Moog Mariana
Sezione filtri del Moog Mariana · Fonte: Robin Vincent

Il filtro passa-basso è incredibilmente morbido, in grado di incidere in modo elegante sulle frequenze e senza troppi drop-off man mano che si aumenta la risonanza. La risonanza dona man mano sempre più luminosità fino al valore 8, quando inizia a collassare in auto-oscillazione. Tuttavia, non si tratta di una caduta istantanea e caotica: c’è un’intera zona di spasmi e tensioni da attraversare mentre si fa strada verso una perfetta onda sinusoidale. Con tutte le sorgenti sonore abbassate, si ottiene un oscillatore sinusoidale perfettamente suonabile, anche se leggermente calante. Il filtro passa-alto ha molte meno pretese, ma fa un ottimo lavoro per ridurre il rimbombo e introdurre suoni più squillanti.

Abbiamo alcune opzioni riguardo il routing del segnale attraverso i filtri, che danno risultati molto diversi. L’impostazione predefinita è Serial, che fa passare i due oscillatori principali e il rumore attraverso il passa-basso e poi il passa-alto, offrendo un passa-banda quando entrambi i filtri sono attivi. In modalità Parallel, le stesse sorgenti passano attraverso ciascun filtro in modo indipendente e il risultato viene mixato insieme. In modalità HPF Noise, gli oscillatori principali passano attraverso il passa-basso e il rumore viene indirizzato al passa-alto.

Crossover

L’OSC CROSSOVER è una funzione interessante, che dà l’impressione di un crossfading tra i VCO principali e il Sub. Infatti, se lo si ruota verso destra, applica un passa-basso al Sub, o se lo si ruota verso sinistra, applica un passa-alto ai VCO. In questo modo si isola efficacemente il sub-oscillatore e si distingue il suono in modo che il sub si posizioni in basso, lasciando le frequenze più alte e l’immagine stereo ai VCO.

Infine, l’ultimo controllo della pagina Synth è il filtro per il Sub Oscillator. Il Sub ha il suo personale percorso attraverso il sintetizzatore e può godere dei benefici di un filtro passa-alto, passa-banda o passa-basso.

Questi filtri offrono un’enorme potenziale timbrico. La separazione del sub gli conferisce una vita e un carattere propri, anziché un ruolo di supporto; potrebbe essere un sintetizzatore a sé stante! A volte vorrei poter far passare tutto attraverso un unico filtro o, magari, collegare i controlli di cutoff tra loro in modo da non dover lavorare così tanto, ma non è il momento di impigrirsi: la versatilità è sorprendente.

Pagina CNTRL

Tutte le consuete funzioni di modulazione sono state relegate in una pagina detta “CNTRL” separata per ciascun sintetizzatore. In esse si trovano gli envelope ADSR per l’Amp e il Filter, un Mod Envelope a sei stage, tre LFO e una coppia di generatori di Random Voltage. Mentre gli envelope dell’amplificatore e del filtro sono cablati in modo fisso, praticamente tutto il resto è a disposizione nel motore di modulazione, di cui parleremo tra un attimo.

Pagina CNTRL del Moog Mariana
Pagina CNTRL del Moog Mariana · Fonte: Robin Vincent

Gli LFO hanno cinque forme d’onda con opzioni di sfasamento, sincronizzazione e reset da tastiera. La frequenza va da 00,5Hz a 50Hz, ma non c’è alcuna possibilità di modulare la frequenza audio o di effettuare una sintesi FM, almeno dal pannello frontale. Forse troveremo qualcosa di utile nel motore di modulazione. L’envelope di modulazione consente di aggiungere fino a due secondi di delay e di inserire uno stadio di Hold tra Attack e Decay. I generatori randomici producono vari valori di tensione basati su Sample & Hold, rumore a frequenza audio o Perlin Noise, con o senza smussamento (detto “slew”) per eliminare le variazioni più repentine di segnale.

Ogni modulo di modulazione può essere utilizzati ovunque con Mariana, il che può potenzialmente diventare eccessivo. Fortunatamente, Moog ha incluso un pannello di riepilogo della modulazione sulla destra che elenca tutte le sorgenti e le destinazioni correnti. Inoltre, conserva quelle provate e disattivate fino a quando non gli si chiede di cancellare le connessioni disabilitate, cosa che trovo molto utile.

Summary della modulazione del Moog Mariana · Fonte: Robin Vincent

Un sacco di movimento

Quasi tutto può essere modulato. L’unica cosa che ho notato che non può essere modulata sono i controlli di selezione della forma d’onda, il che è un po’ deludente, dato che la sostituzione delle forme d’onda può aggiungere una quantità non indifferente di ricchezza timbrica a una bassline. Tuttavia, non soffermiamoci sull’unica mancanza e concentriamoci su quanto sia completo e favoloso il motore di modulazione.

Facendo clic con il tasto destro del mouse su qualsiasi knob, il pannello di modulazione appare sul lato sinistro e consente di aggiungere una qualsiasi fonte di modulazione a quel controllo. Ci sono tutti i modulatori di entrambe le pagine CNTRL e i modulatori globali come la velocity, il keyboard tracking, la mod-wheel, l’aftertouch, la release velocity e la magica terza dimensione fornita dall’MPE se si utilizza un controller MPE. Sono inoltre disponibili diverse opzioni di Control Voltage, di cui parleremo separatamente.

Opzioni di modulazione del Moog Mariana
Opzioni di modulazione del Moog Mariana · Fonte: Robin Vincent

Ogni sorgente è dotata di un pannello espandibile che consente di attivarla e di impostare la quantità di modulazione in direzione positiva o negativa. Questo si riflette anche in un colorato anello animato intorno al knob stesso. Tuttavia, in questo pannello c’è molto di più. È possibile aggiungere un secondo modulatore per controllare la profondità del primo modulatore. È come far passare l’LFO attraverso un VCA e lasciare che un envelope ne controlli il livello. Infine, è disponibile un lungo elenco di funzioni che possono essere utilizzate per trasformare la modulazione. Si può giocare con lo scaling, l’offset, la dimensione del range d’azione, il filtraggio, lo slewing e altro ancora.

Modulazioni avanzate

Il livello di dettaglio è straordinario, con un’infinità di spazio per lasciare che le modulazioni si scatenino o per realizzarle con precisione in base alle vostre esigenze. La profondità e la versatilità sono superbe e il feedback visivo nei pannelli è più che utile. Tuttavia, cercando di trovare qualcosa di cui lamentarmi, c’è una piccola decisione progettuale che mi fa impazzire. Quando si assegna una sorgente di modulazione e si chiude la finestra espandibile, l’elenco dei modulatori mostra quelli attivi insieme a quello che sembra un piccolo knob che mostra la quantità di modulazione. Il problema è che non è un effettivo knob; è una crudele presa in giro che non permette di cambiare nulla. Facendo clic su di esso si apre il pannello espanso in cui è possibile modificare la quantità di modulazione, ma si tratta del doppio dei clic necessari. Perché non rendere questo knob un vero knob?

Modulazione CV

La gestione della tensione di controllo di Mariana è assolutamente affascinante. Purtroppo, non ha nulla a che fare con il routing CV dell’hardware o con il patching di synth modulari esterni; ha invece a che fare con il routing CV tra diversi plug-in Moog. Questa funzione è stata introdotta con i plugin di effetti MoogerFooger, che consentono di instradare il CV da un plugin all’altro.

Ciò significa che è possibile indirizzare l’LFO di Mariana per controllare qualcosa come il feedback del Delay MF-104S, o la sorgente Random al pattern di animazione del MuRF MF-105S. O ancora, si può fare il contrario, portando l’LFO dell’MF-102S RingMod a controllare il cutoff del filtro di Mariana. È possibile fare tutto ciò anche tra diverse istanze di Mariana.

Moog Mariana collegato in CV a un pedale MoogerFooger
Moog Mariana collegato in CV a un pedale MoogerFooger · Fonte: Robin Vincent

Sebbene ci si possa chiedere perché mai si abbia bisogno di ulteriori modulazioni, il concetto di routing CV interno e inter-plugin è semplicemente geniale. Non so come Moog ci sia riuscita, ma è il tipo di funzionalità che dovrebbe diventare uno standard in ogni sintetizzatore software e plugin.

Ascoltiamolo

Con gli oscillatori che suonano in modo fantastico, i filtri che pulsano e i modulatori che muovono di tutto e di più, è ora di rivolgere la nostra attenzione a dove tutto finisce: all’uscita.

La pagina Output è divisa in tre parti. A sinistra e a destra ci sono le sezioni Effetti del Synth 1 e 2, mentre al centro c’è una sezione Summing dall’aspetto massiccio.

Pagina di output del Moog Mariana
Pagina di output del Moog Mariana · Fonte: Robin Vincent

Per entrambi i sintetizzatori è presente una saturazione piuttosto pesante. Si può scegliere tra Tube, Tape o Drive e poi aggiungerne fino a far esplodere i tuoi diffusori. I tre tipi sono ben distinti, in particolare quando si inserisce solo un po’ di saturazione, anche se non sono sicuro che capisca il significato di “un po’”. Osservando le forme d’onda tramite un oscilloscopio, la saturazione del Tube spinge più in alto e aumenta maggiormente il volume, quella Tape tende a far diventare la forma d’onda più “cicciona”, mentre quella Drive taglia completamente la parte superiore dell’onda. Tutto questo è intrigante, soddisfacente e dona assolutamente molto calore.

La parte successiva è, almeno per me, un po’ strana. Il Synth 1 ha un effetto delay e il Synth 2 un chorus. Entrambi sono ottimi effetti, molto belli, modulabili e interessanti, ma perché averne uno solo per ogni sintetizzatore? Perché non possono essere effetti globali o effetti in send a cui si può indirizzare il segnale di entrambi i synth? Inoltre, non c’è riverbero, il che, da un lato, fa sentire il Mariana sempre molto pieno, ma dall’altro gli conferisce una secchezza piuttosto netta.

Sommatori

Nella sezione Summing, abbiamo un controllo individuale del livello di ogni sintetizzatore, con panning e controllo del volume generale. Nel bellissimo display VU, abbiamo la Correlation che mostra la differenza di fase tra i canali destro e sinistro e la Gain Reduction apportata dal compressore. Il compressore fa un ottimo lavoro nello schiacciare tutto insieme, e poi si può usare l’emulazione FET per introdurre un po’ di feedback e alzare il volume, aggiungendo ancora più grinta al suono.

Conclusioni su Mariana

Si possono ottenere suoni davvero enormi da questo plugin e offre ben 200 fantastici preset. Ho già detto che ci sono due sintetizzatori? La maggior parte delle persone si accontenterebbe di uno solo, per poi magari caricarne un altro se avesse bisogno di più livelli sonori. Tuttavia, averne due incorporati insieme dà un’altra dimensione, più piena, e vi incoraggia a progettare suoni più sperimentali. Inoltre, vi permette di usarli in una dinamica modalità duofonica, se volete.

Il suono è grasso e grintoso come quello che ogni sintetizzatore di basso hardware dovrebbe avere. Non c’è bisogno di un knob “vintage” per regolare l’instabilità; la grinta è presente fin dall’inizio. Il modo in cui gli oscillatori interagiscono è davvero soddisfacente, e poi c’è quest’altro mostro di Lochness che si aggira sotto forma di sub-oscillatore, che non si limita a sostenere il suono, ma diventa un’entità a sé stante. È un sintetizzatore dal suono analogico davvero fantastico.

Se utilizzate Mariana in modalità standalone, si ottiene anche una piccola tastiera touch configurabile, che funziona egregiamente sui touchscreen di Windows e probabilmente anche su quello dell’iPad. È possibile emulare la pressione in base al punto in cui si tocca il tasto o facendo scorrere il dito/mouse avanti e indietro.

Moog Mariana in modalità standalone con tastiera touch
Moog Mariana in modalità standalone con tastiera touch · Fonte: Robin Vincent

Problemi?

Tuttavia, ha i suoi problemini. Gli indicatori sui knob sono difficili da vedere. Moog sembra esserne consapevole, perché c’è un’opzione per accendere spessi “highlights della posizione del knob” in bianco, ma questi tendono a rovinare l’aspetto vintage del plugin. A meno che non ci si trovi nella pagina Output, non c’è alcuna indicazione che qualcosa stia effettivamente suonando, nemmeno un LED di attività MIDI. Ho perso tempo a smanettare con il pannello di un synth per poi scoprire che stavo suonando l’altro mentre questo era silenziato. Forse i pulsanti di Mute potrebbero essere duplicati nella barra degli strumenti, o forse le schede dei synth potrebbero lampeggiare di verde quando vengono suonati, in modo da avere una migliore percezione di ciò che sta accadendo.

Nel complesso, l’interfaccia è splendidamente classica, ma è anche un po’ monotona e uguale a se stessa nelle diverse pagine e potrebbe forse usare un po’ del colore del Grandmother per evidenziare meglio le sezioni. Anche la mappatura MIDI è leggermente nascosta, tanto da risultare piuttosto fastidiosa. Tuttavia, è possibile salvare le mappature per ogni preset e persino condividerle, il che è molto bello.

Queste cose sono solo inezie rispetto al divertimento che ho provato suonandolo e non impediscono di godersi il viaggio. Mariana riesce a ispirarsi molto all’hardware classico, esplorando al contempo alcune nuove idee proprie. È molto intuitivo, ampiamente modulabile e ha la potenza donatagli dai suoni più grassi del Moog. Questo non è un sintetizzatore, è una resa dei conti.

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Una risposta a “Synth bass Moog Mariana – Recensione -Scontato del 50%!”

    Paolo dice:
    0

    Un po’ OT. Perché non fanno una versione Windows del loro plugin Minimoog? Ok, ce ne sono tanti, e quello UA è favoloso, ma basta ricompilarlo, non è questo gran lavoro.

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