I trucchi nella Glory Box: Suonare Come i Portishead
Pionieri del trip hop, i Portishead, hanno utilizzato tecniche di produzione davvero uniche per creare il loro sound. Scopriamo di più e analizziamo alcune delle loro interessanti scelte in fatto di gear.
La band, che prende il nome dalla piccola città costiera fuori Bristol, nel Regno Unito, si è formata all’inizio degli anni Novanta quando Beth Gibbons e Geoff Barrow hanno incontrato Adrian Utley ai Coach House Studios di Bristol mentre registravano alcuni dei loro primi brani.
Il suono dei Portishead
I tre hanno poi registrato l’acclamato album di debutto Dummy (1994) con l’aiuto dell’ingegnere Dave McDonald. È qui che Geoff Barrow ha dato vita al suo approccio unico al sampling e al sound design.
Non c’erano regole da seguire per ottenere i suoni desiderati, quindi metodi come il re-amping, la saturazione del nastro e l’esagerata compressione hanno contribuito a plasmare il suono complessivo che è poi diventato la loro firma.
AKAI S1000
Mentre lavorava come assistente tecnico alla Coach House, Geoff Barrow fece amicizia con un certo gruppo di musicisti di Bristol (parliamo, ovviamente, dei Massive Attack) che stavano registrando il loro album di debutto Blue Lines (1991). Con sua grande gioia, il giovane ingegnere ricevette in regalo dal gruppo un S1000 e un computer Atari 1040, che diedero inizio al suo viaggio nel mondo del sampling.
L’approccio dei Portishead al campionamento prevede l’uso di una combinazione di macchine a nastro, cassette, microcassette e persino il tagliare i vinili per ottenere il suono grezzo e non rifinito che si sente nei dischi.
Per avere più tempo di campionamento e flessibilità, la maggior parte dei campioni è stata registrata in mono. Questo non è un problema con i moderni campionatori come l’Octatrack, ma ricordate che la maggior parte della manipolazione del suono è avvenuta prima che il sampler fosse inserito nel workflow dei Portishead.
Gretsch G6129
Sebbene Adrian Utley abbia utilizzato spesso una Gibson ES 335 durante le sessioni di registrazione di Dummy, ha preferito di gran lunga la sua Gretsch G6129, presente in brani come Glory Box e Sour Times.
La G6129 è dotata di pickup Filter’Tron che ne hanno esaltato il timbro rauco. Geoff Barrow utilizzava la leva del vibrato Bigsby della Gretsch mentre Adrian la suonava riuscendo così a creare alcuni dei selvaggi effetti di pitch bend che si sentono nel primo album dei Portishead.
La scintillante Gretsch è attualmente disponibile sotto forma di G619T-89VS e presenta pickup TV Jones e una cordiera Bigsby B3C per il tremolo.
Fender Rhodes
Il Fender Rhodes è fondamentale in molti brani di Dummy, tra cui Biscuit, It Could Be Sweet e, naturalmente, Roads, dove ha persino ispirato il nome della canzone.
In questo caso, è stato utilizzato un Fender Twin per i suoi controlli di tono e per l’inconfondibile effetto tremolo che conferisce al brano quella sensazione “barcollante” quando viene suonato sul beat.
In alternativa, lo stage piano Crumar Seventeen offre diversi modelli di piano elettrico classico e dispone sia di simulazione di amplificatore che di tremolo, oltre a una serie di altri effetti.
AKG C414
La voce di Beth Gibbons è stata registrata con un AKG C414, ampiamente riconosciuto come il C12 della working-class. Le prime versioni (ULS e precedenti) erano dotate di trasformatori e alcune avevano addirittura la stessa rinomata capsula CK12 in ottone del C12.
Le voci hanno ottenuto il loro suono caratteristico anche grazie al compressore LA-2A, utilizzato in modo non poco aggressivo, unito a un sano boost delle frequenze medio-alte per conferire quel carattere squillante.
Il 414 viene prodotto ancora oggi e, sebbene non sia più costruito con un trasformatore integrato, il C414 XLII ha effettivamente la capsula CK12.
Roland RE-201 Space Echo
Utilizzato per il delay slapback, il riverbero o il feedback ritmico, il suono classico dello Space Echo è un aspetto importante del sound dei primi Portishead ed è particolarmente evidente in brani come Mysterons, Pedestal e Numb.
Il suono granuloso e leggermente degradato dell’echo si adatta perfettamente all’estetica sonora ricercata ed è uno strumento molto efficace per creare le transizioni rumorose che si sentono in tutto Dummy.
Roland ha mantenuto viva l’eredità dello Space Echo con il Boss RE-202, dotato di saturazione e I/O MIDI.
Di quale dei vostri artisti preferiti vorreste scoprire i segreti del sound? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!
Per saperne di più sui Portishead:
- Pagina ufficiale della band
- Altri Suonare Come
Video
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