Tutto ebbe inizio con un maglione stretto: Suonare Come i Moloko
In questo articolo analizziamo alcune delle principali scelte di strumentazione della band elettronica britannica Moloko, e vi raccontiamo di come sono saliti alla ribalta a metà degli anni Novanta.
Il sound iniziale dei Moloko si spiega innanzitutto attraverso un apparente contrasto: da una parte Roisin Murphy era alle sue primissime esperienze in studio, mentre dall’altra Mark Brydon aveva lavorato con artisti del calibro di Boy George e con Cabaret Voltaire come produttore.
Tuttavia, invece di affrontare le registrazioni come una vocalist tradizionale, Roisin aveva da subito preferito adottare un approccio più teatrale, come se interpretasse i personaggi di una storia dalle trame apparentemente sconnesse.
Un altro aspetto cruciale dell’unicità dei Moloko come band è dovuto al modo in cui hanno curato i remix di alcuni dei loro dischi più importanti. Questa contestualizzazione ha portato la loro musica in nuove direzioni e spesso ha permesso loro di separare i singoli radiofonici da quello che producevano in studio.
Il suono dei Moloko
Il duo ha definito il proprio sound con l’album di debutto, noto per le sue atmosfere giocose, Do You Like My Tight Sweater? (1995), per poi portare la propria musica a un pubblico più ampio con brani come Sing It Back (1998), The Time Is Now (1999) e Forever More (2003).
Dai campionatori ai vocoder, dai sintetizzatori alle chitarre, tutto può trovare spazio nel mix dei Moloko, con influenze che vanno dal jazz, all’hip-hop, all’R&B, al funk, alla disco e alla house.
Roland Juno-106
Il Juno-106 è ad oggi uno dei sintetizzatori più popolari mai progettati. Spicca infatti per la sua versatilità, che permette di utilizzarlo su una grande varietà di brani, ma anche per la grande facilità di utilizzo. Fin da metà degli anni Ottanta, è stato una parte essenziale dello studio di Mark Brydon.
Sebbene il Juno-106 brilli per i lead, i bassi e i pad, oltre a essere rinomato per il suo chorus bello ampio, all’inizio i Moloko lo hanno usato come punto di riferimento per le loro bassline.
Oggi è possibile ottenere suoni incredibilmente convincenti in stile Juno grazie al Dreadbox Nymphes, che offre diverse modalità di riproduzione e un riverbero incorporato.
AKG C12
Dopo aver utilizzato all’inizio un microfono Audio Technica di livello base, Mark e Roisin sono passati a un AKG vintage durante la registrazione di Sing It Back.
Impostando poi con cura il riverbero del processore Lexicon MPX, sono riusciti a ottenere un suono molto più maturo rispetto al passato, che ha dato una nuova dimensione alla loro musica.
Se vi interessa ottenere un suono dal fascino simile, l’Avantone CV-12 è una riproduzione basata sul C12 relativamente economica, e che rappresenta una scelta eccellente per le voci femminili.
Boss ME-8B
L’ME-8B è stato uno dei pedali multieffetto preferiti da Mark, e non solo per il basso. Dispone di 23 effetti, compresi quelli pensati specificamente per il basso synth, oltre a un esclusivo effetto di simulazione del basso fretless.
Mark ha sfruttato questo versatile pedale su chitarre, synth, piano elettrico e praticamente su qualsiasi strumento di cui volesse manipolare l’envelope o il filtro in maniera synth-etica.
Pur non avendo le stesse patch dell’ME-8B, il GX-100 è versatile come pochi in termini di pedali multieffetto, presentando oltre 150 effetti.
Digitech Vocalist
Il Digitech Vocalist è una delle armi segrete dietro gli effetti di gender-bending del pitch che si sentono nelle voci del catalogo Moloko.
Dispone di funzioni come il vocoder, il riconoscimento degli accordi e la capacità di creare armonie a 5 parti, oltre a una serie di altri effetti. Combinato con le stravaganti idee vocali di Roisin, si è rivelato lo strumento perfetto da inserire in contesti di musica elettronica.
Se volete creare effetti vocali insoliti, l’OBNE MAW è uno dei pedali più interessanti disponibili e dispone di un effects loop per aggiungere altri pedali alla signal chain.
AKAI S1000
Il suono dei primi dischi dei Moloko va attribuito anche a campionatori come l’S1000 e l’S3000XL, combinati con la console Mackie a 8 bus presente all’epoca nello studio BAM.
Mark usava i campionatori per creare sezioni loop di 16 battute, che potevano consistere in una combinazione di riff, beat, bassline o progressioni di accordi. Una volta scoperto Logic, tuttavia, la necessità dei campionatori AKAI è man mano venuta meno.
Se volete creare i vostri loop di beat senza una DAW, l’Elektron Octatrack è una delle migliori opzioni disponibili e fornisce anche 8 tracce MIDI per il sequencing di altri strumenti.
Quale dei vostri artisti preferiti vorreste vedere nella nostra serie Suonare come? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!
Altro sui Moloko:
- Pagina ufficiale di Roisin Murphy
- Pagina ufficiale di Mark Brydon
- Altri Suonare come
Video
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