Evoluzione elettronica: Suonare Come i Depeche Mode
5,0 / 5,0 | 
Depeche Mode: uno dei gruppi synth-pop più leggendari che abbiano mai conquistato le classifiche. Nella puntata odierna di “suonare come”, esaminiamo il loro periodo 1987-1990. Spesso indicato come l’era di Alan Wilder, comprende due dei loro album più apprezzati: Music For The Masses (1987) e Violator (1990).
Come l’album precedente Black Celebration (1986), Music For The Masses utilizza ampiamente il campionamento digitale durante la sua produzione. Ancora agli albori, il campionamento era molto in voga all’epoca e i Depeche Mode costruirono il loro suono attorno alla texture digitale unica dell’E-mu Emulator II e di molti altri sampler classici.
Gli strumenti utilizzati dai Depeche Mode
Oltre alla propria selezione di strumenti, le scelte di Daniel Miller, David Bascombe e Mark “Flood” Ellis hanno giocato un ruolo importante nel suono risultante dei dischi dei Depeche Mode di questo periodo.
Sequencer
In quel periodo, la pre-produzione veniva effettuata utilizzando una combinazione di un sequencer UMI e una prima versione di Cubase. I demo di Martin Gore sono stati scritti con un sistema Cubase che è stato poi sincronizzato con l’UMI per fornire una solida base per il tracking.
In alcuni casi, preservare l’atmosfera era importante e impossibile da ricreare su altri sistemi. Brani come Waiting For The Night ruotano attorno all’uso del sequencer ARP utilizzato con il 2600.
Anche il sequencer Synclavier veniva utilizzato in modo simile, mentre gli album erano ancora prevalentemente registrati su nastro.
Un BBC Acorn e un sequencer UMI utilizzati da Neil Arthur di Blancmange
Sintetizzatori
Fin dal periodo di Vince Clarke, l’ARP 2600 è sempre stato un punto di riferimento per i lead, i bassi e persino la batteria. Il suo suono inconfondibilmente pulito, ma molto diretto e incisivo, era presente in molte canzoni dei Depeche Mode.
Inoltre, sintetizzatori analogici come l’EMS VCS3, il Minimoog, l’Oberheim Matrix e l’OB-8 sono stati ampiamente utilizzati nelle registrazioni dei Depeche Mode negli anni ’80 e nei primi anni ’90.
In questo periodo entrarono in gioco anche sintetizzatori digitali come il Korg DW-8000 e, più avanti negli anni ’90, il Roland JD-800 e il Korg Prophecy. Anche la parte di chitarra di Never Let Me Down è stata filtrata attraverso l’ARP 2600 prima di essere campionata e ritrascritta con il Synclavier.
ARP 2600 (1971)
Sampler
I Depeche Mode hanno fatto largo uso di campionamenti per tutti gli anni ’80 e i primi anni ’90. Dal Synclavier all’Emulator II, che era uno dei preferiti, la band campionò i Carmina Burana e persino il famoso rullante di When the Levee Breaks.
Venivano utilizzati anche diversi campionatori AKAI, come l’S1000 e più tardi l’S1100, in particolare nei casi in cui era necessario un trigger dei sample più reattivo, che non era il punto forte dell’Emulator.
Alan Wilder utilizzò anche l’Emulator III e l’EMAX, che avevano frequenze di campionamento più elevate e una memoria di campionamento più grande. Tuttavia, l’Emulator II era spesso preferito per la sua qualità sonora unica.
E-mu Emulator II
Altri strumenti
L’ormai famoso Studio Guillaume Tell è stato aperto nel 1986 in Francia. Inizialmente fu scelto dalla band per la sua incredibile collezione di strumenti per la registrazione di Music For The Masses.
Tra questi, timpani e grancasse orchestrali, oltre a un pianoforte a coda Steinway, tutti utilizzati per l’album. Lo studio stesso era stato ricavato da un vecchio cinema, il che gli conferiva un certo fascino estetico.
Molti di questi strumenti sono stati suonati dal vivo, ma uno dei più iconici campionati è stato lo stomp di Personal Jesus, creato con alcune valigie che si trovavano in giro per lo studio.
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- La sala di controllo del Guillame Tell · Fonte: Devenir Ingeson
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- La live room · Fonte: Devenir Ingeson
Ulteriori informazioni sui Depeche Mode
- Sito ufficiale
- Ascolta Music For The Masses
- Il processo di registrazione di People Are People
- Altri articoli della serie “Suonare come”
- Tutto sul vintage
Video
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