Rotary mixer UREI 1620: Classic Gear per DJ
L’UREI 1620 è stato la scelta delle migliori discoteche per tutti gli anni ’70 e ’80. Sapevate che in realtà si tratta di un clone?
Rotary mixer UREI 1620
Il mondo del DJing è ampio e complesso, con tecnologie di ogni tipo utili a farvi suonare la vostra musica. Abbiamo già parlato del giradischi che ha dato il via a tutto, il Technics SL-1200. È giusto che in questa edizione di “Gear classico per DJ” vedremo la storia di un mixer leggendario, l’UREI 1620.
Indice:
UREI 1620: Il re delle discoteche
Uscito all’inizio degli anni ’70, proprio quando le discoteche stavano diventando una realtà da non sottovalutare, l’UREI 1620 divenne presto lo standard industriale per i mixer. Resistente come un carro armato, con componenti di prima scelta che garantivano una qualità sonora eccezionale, l’UREI 1620 fu il mixer scelto dal Paradise Garage, dallo Studio 54 e anche da successivi locali come il Tunnel Club a New York. La Wicked Crew di San Francisco ne portava uno con sé per i suoi Full Moon Party negli anni ’90 e Little Louie Vega ne aveva addirittura uno personalizzato.
La storia dell’UREI 1620, che è stato in produzione per ben 22 anni dal 1971 al 1993, è in realtà la storia di quattro mixer. Cinque se si conta un primo prototipo. E, sorprendentemente, il 1620 non era nemmeno una creazione originale: era un clone.
Bozak CMA-10-2DL
Nel 1971, l’azienda americana di speaker Bozak lanciò il CMA-10-2DL. Si trattava di un mixer stereo che rappresentava il culmine di quasi un decennio di lavoro nella produzione di mixer monofonici per le discoteche, l’allora nuova varietà di locali notturni in cui si ballava su dischi suonati da un DJ piuttosto che da una band dal vivo.
Il CMA-10-2DL è importante per una serie di motivi. Grazie alla costruzione e ai componenti di alta qualità (Bozak utilizzava potenziometri Allen-Bradley “Type J” (poi ALPS RK40 “Black Beauty”) e circuiti discreti, ha portato nei club un elemento sofisticato e ad alta fedeltà.
È noto anche per essere stato il primo rotary mixer per DJ. A differenza di altri mixer che si potevano trovare nei booth delle discoteche, come gli influenti prototipi Rosie di Alex Rosner, il CMA-10-2DL aveva potenziometri rotativi anziché fader. Secondo il fantastico sito Resistormag, Bozak ha basato i suoi progetti sui mixer delle trasmissioni radiofoniche. “Da qui l’inclusione di grandi knob, al posto degli slider, per regolare l’uscita di ciascun canale: i broadcaster sapevano che i knob hanno una SQ (“Sound Quality,”qualità del suono) migliore e durano generalmente di più degli slider”, si legge sul sito, nell’articolo “An Introduction To The Analogue Rotary Mixer”.
Con i suoi due canali phono e due canali aux, questo mixer aveva un’ampia gamma di opzioni per disk jockey medio. Ciascuno di questi canali poteva essere pannato in modo indipendente, così come i due canali microfonici. I knob degli alti e dei bassi erano separati per i canali destro e sinistro, così come le selezioni individuali dei cue per i quattro canali. Con questo sistema, un DJ poteva effettivamente fare beatmatching, un’attività che si stava diffondendo grazie a pionieri come Francis Grasso.
UREI 1620
“Devo dire che tra tutti i rotary mixer che ho usato e posseduto il mio preferito è l’UREI 1620 originale e il Bozak originale”. – DJ David Morales
Lo stesso anno in cui uscì il Bozak CMA-10-2DL (1971), UREI rilasciò il proprio rotary mixer, il 1620. Essenzialmente una riproduzione del Bozak, il 1620 offriva knob e percorsi del segnale di qualità simile, aggiungendo due canali ausiliari supplementari e raddoppiando il quarto canale ausiliario con un ingresso microfonico. Inoltre, era possibile modificare l’unità per ottenere ulteriori ingressi phono, inserendo le apposite cartucce.
La UREI, alias United Recording Electronics Industries, fu fondata solo quattro anni prima dell’uscita del 1620. Tuttavia, l’azienda esisteva, in una forma o nell’altra, fin dagli anni ’50, quando aveva un nome che forse conoscete, Universal Audio. Sebbene nel 1971 fosse nota soprattutto per i suoi compressori e limitatori, la UREI era già sinonimo di qualità audio.
L’ingegnere del suono Richard Long, che ha allestito i sistemi audio di alcune famose discoteche degli anni ’70, tra cui il Paradise Garage e lo Studio 54, amava il 1620 e si assicurava che fosse sempre presente nei loro booth.
Ancor più del Bozak, l’UREI 1620 è diventato sinonimo di night club e qualità del suono, e rimane uno dei preferiti dai DJ di tutto il mondo.
Rane MP 2016
Sebbene il 1620 sia rimasto un pilastro dei club fino alla sua scomparsa nel 1983, i segni di una lenta decrescita della sua popolarità erano già evidenti fin dal 1977. È in quell’anno che la GLI lanciò il PMX 7000, noto anche come il “Bozak dei poveri”. Uno dei primi mixer con un crossfader orizzontale, era molto più economico rispetto ai Bozak e agli UREI e, grazie a una nascente scena hip-hop, contribuì a segnare la fine dei rotary mixer – per un po’.
Nel 1999, la Rane ha colto l’occasione e ha rilasciato l’MP 2016. Seguito dai modelli 2016a e 2016S, l’azienda ha ridato vita allo stile Bozak/UREI con una serie completa di knob rotativi. A sei canali, è possibile assegnare qualsiasi canale a qualsiasi ingresso, con l’aggiunta di potenziometri per il gain per dare una mano a quelle per il volume. La sezione master è dotata di equalizzazione per alti, medi e bassi e di un effect loop.
Essendo Rane, l’azienda ha aggiunto un’unità complementare con crossfader, l’XP 2016 (in seguito 2016a e 2016S) con equalizzatori per ogni canale.
Soundcraft UREI 1620LE
La storia dell’UREI 1620 ha un ultimo capitolo. Nel 2005, Soundcraft – ora proprietaria del nome UREI – decise di lanciare nuovamente sul mercato questo classico dei mixer. Chiamato UREI 1620LE, ha dato la possibilità a una nuova generazione di DJ e proprietari di club di utilizzare questo mixer leggendario.
“Un’occhiata al set di funzioni vi farà capire come il 1620LE è completamente incentrato sulla musica”, afferma Soundcraft sulla pagina del prodotto. “I classici controlli rotativi di livello e balance, la grande flessibilità per le sorgenti, le uscite House e Booth separate, la sezione cuffie così splendidamente elegante e le connessioni realmente bilanciate non vi deluderanno”.
Il modello 1620LE è ora fuori produzione. Essendo il 1620 più recente, rimane quello più facile da trovare sul mercato dell’usato.
Per una guida sui migliori rotary mixer moderni, che ormai sono numerosi, leggete questo articolo.
Ulteriori Informazioni:
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