Recensione Pedali UAFX: 1176, Orion, Heavenly & Evermore
In questo articolo, esamineremo attentamente alcuni pedali compatti della serie UAFX di Universal Audio, progettati per offrire lo stesso suono eccezionale dei loro predecessori full-size. Continuate a leggere per scoprire se questi pedali mantengono le promesse e se sono la scelta ideale per migliorare il vostro setup musicale. E ora, senza ulteriori indugi, immergiamoci nel mondo del suono UAFX.
Pedali UAFX
Non posso nascondere il mio entusiasmo per la serie di pedali UAFX marcata Universal Audio!
I pedali “amp in a box” come Ruby, Woodrow e Dream offrono alcune tra le migliori emulazioni di amplificatori sul mercato.
Allo stesso tempo, la loro selezione di effetti che modellano dispositivi classici, come il Galaxy ’74 e il Del-Verb, offre alcune delle migliori opzioni di riverbero e modulazione disponibili in un formato compatto.
Sono rimasto particolarmente intrigato quando UAD ha annunciato questo nuovo quartetto di pedali, caratterizzati da un design più compatto, semplificato e accessibile. Ma quanto sono più convenienti rispetto alle controparti full-size? L’abbassamento di prezzo si traduce in una riduzione della qualità?
Prime impressioni
Incontestabilmente, pedali così compatti offrono ingressi e uscite mono e un solo effetto per pedale. Quindi, se il vostro obiettivo è quello di ottenere un lussuoso effetto stereo con un delay ampio e un riverbero profondo, potreste rimanere delusi. Oltre a ciò, i controlli sono piuttosto semplificati rispetto a quelli di pedali più grandi.
Tuttavia, per i chitarristi e i bassisti, queste limitazioni potrebbero non rappresentare un problema. Se state utilizzando pedali in mono su una pedaliera, la semplicità d’utilizzo, le dimensioni ridotte e il costo inferiore di questo tipo di pedali possono risultare vantaggiosi.
Nessuno di questi pedali offre funzionalità avanzate o la possibilità di essere controllati via Bluetooth e non è possibile salvare preset. Ma se avete una mentalità da amante dei classici pedali stompbox, queste mancanze potrebbero non rappresentare un problema. Inoltre, questi pedali compatti richiedono solo un’alimentazione di 250 mA, il che li rende molto più adatti per essere integrati in una pedaliera. Per di più, ciascun pedale offre l’opzione di true-bypass, nel caso in cui vogliate disattivare completamente riverberi o code di delay.
Finora, quindi, sembrano tutti compromessi ragionevoli per un chitarrista alla ricerca di un suono di alto livello a un prezzo ragionevole.
Tuttavia, resta una domanda fondamentale: questi pedali UAFX compatti riescono ancora a offrire lo stesso suono dei loro fratelli maggiori? Per scoprirlo, ho preso la mia fidata Telecaster, ho acceso la mia testata Marshall e ho collegato questi pedali UAFX per vedere come si comportano.
UAFX 1176
Cominciamo con l’1176, una versione digitale del leggendario compressore/limiter UREI 1176. Per essere più precisi, il pedale 1176 ricrea due 1176 impostati in alcuni settaggi diversi, ma di questo parleremo tra poco!
Ho trovato l’1176 estremamente intuitivo da configurare, grazie a funzioni come il LED di stato che cambia colore per indicare il livello di compressione.
Il carattere dell’1176 si adatta perfettamente alla chitarra elettrica e ho facilmente raggiunto il mio livello di compressione ideale. A differenza di molti altri pedali di compressione per chitarra, qui c’è molta versatilità. Ad esempio, UA ha reso semplice ricreare l’esclusivo tono overdrive “Black Dog”, ottenuto collegando una cascata di 1176 in serie. È sufficiente spostare l’interruttore in modalità DUAL e regolare il gain in ingresso. La modalità SUSTAIN fa esattamente ciò che suggerisce il nome, emulando più compressori 1176 collegati in serie. Questa modalità è un vero gioiello per le parti pulite di chitarra, conferendo una sensazione e un tono unici.
A dirla tutta, preferisco l’1176 al compressore MAX offerto da Universal Audio. Penso che sia il compressore ideale per le chitarre, e l’interfaccia snella e intuitiva è sicuramente un vantaggio significativo.
UAFX 1176
UAFX Orion
L’Orion mira a ricreare il suono e la sensazione di un’unità di eco a nastro Maestro Echoplex EP-3, completa di preamplificatore. Per ottenere l’esperienza completa dell’echoplex, consiglio di utilizzare l’Orion con l’impostazione PREAMP e di utilizzarla in combinazione con il proprio amplificatore. La differenza che fa è sorprendente, con il preamplificatore che aggiunge notevole profondità e compressione al segnale.
Una volta attivato, l’Orion trasmette immediatamente un’atmosfera aggressiva “rock ‘n’ roll”. Impostate un tempo di delay basso e un gain alto e sentirete i vostri capelli rizzarsi. Inutile dire che UAD ha sempre eccelso nelle simulazioni di dispositivi a nastro. L’uso dello switch che regola la condizione del nastro emula in modo realistico i nastri vecchi e usurati e aggiunge un carattere decisamente analogico. Nel complesso, un pedale estremamente piacevole da utilizzare.
UAFX Orion
UAFX Heavenly
Passando ai pedali di riverbero, abbiamo il riverbero a piastra Heavenly. Questo pedale mira a catturare l’esperienza di suonare attraverso un classico plate reverb EMT. Uno switch a tre posizioni consente di scegliere tra tre preset di riverbero con caratteristiche tonali diverse. Ho trovato i controlli rapidi e intuitivi, permettendomi di creare facilmente un suono di buona qualità.
Si noti che ho detto “buona” piuttosto che “mozzafiato” o “spettacolare”. Ho fatto un confronto diretto con l’impostazione EMT Plate dell’UAFX Del-Verb e devo dire che c’era una notevole differenza tra i due. Il Del-Verb offriva una profondità e un calore superiori, creando un suono tridimensionale che si distingue.
Heavenly offre anche un’opzione di modulazione, progettata per aggiungere dispersione, ridurre il ringing e aumentare la densità della coda del riverbero aggiungendo movimento. Nella pratica ho riscontrato che, invece di suonare come uno shimmer di classe, sembra che si stia semplicemente aggiungendo un effetto di chorus aggiuntivo.
UAFX Heavenly
UAFX Evermore
Infine, passiamo all’Evermore, che si basa su un classico algoritmo di delay digitale Lexicon. Arriverò al dunque e dirò che personalmente questo è stato il meno preferito tra tutti i pedali qui presenti. Le mie critiche sono, purtroppo, molto simili a quelle mosse all’Heavenly. L’Evermore semplicemente non suona come ci si aspetterebbe da un pedale di questa fascia di prezzo.
Ad esempio, ho notato che la funzione di modulazione si comporta in modo strano e non troppo musicale. Invece di aggiungere uno scintillio o un movimento, sembrava aggiungere un delay in stile slapback, il che è risultato piuttosto inaspettato.
UAFX Evermore
Metà prezzo – Metà pedale?
L’idea di una versione più snella, più appaiata e più economica dei pedali UAFX full-size di Universal Audio è allettante. Ma la realtà ha portato con sé alcune sorprese inaspettate. La mia esperienza mi ha lasciato con una certa dose di confusione…
Il 1776 e l’Orion spiccano in questa recensione. L’1176 offre probabilmente tutte le opzioni di compressione di cui potreste aver bisogno, il tutto in un pacchetto dal prezzo ragionevole e di facile utilizzo. Allo stesso modo, l’Orion cattura il suono e la sensazione di un Echoplex in un pedale semplice, resistente e di ottima qualità sonora. Per me, questi due meritano senza dubbio un pollice in su!
Tuttavia, l’Heavenly e l’Evermore non sono all’altezza degli standard che mi aspetto da Universal Audio. Confrontandoli con gli algoritmi del pedale Del-Verb full-size, semplicemente non hanno retto il confronto in termini di suonabilità, qualità del suono e tonalità. Per meno del prezzo dell’Heavenly e dell’Evermore messi insieme, potreste invece optare per il Del-Verb, ottenendo così una gamma più ampia di opzioni, modelli e una notevole miglioramento nella qualità del suono.
In questo caso, la principale concorrenza di Universal Audio è la sua già eccellente gamma di pedali UAFX full-size. Un aggiornamento del firmware potrebbe aiutare questi pedali compatti a brillare allo stesso modo? Solo il tempo potrà dirlo…
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