Palmer Supreme Soaker: un hub per amplificatori valvolari adatto a tutti – Recensione
Annunciato al NAMM, è appena arrivato nel mio studio: il Palmer Supreme Soaker. Vediamo cosa distingue il Supreme Soaker dagli altri riduttori di potenza e cosa ci si può aspettare da un “hub per amplificatori valvolari”.
Palmer Supreme Soaker – Highlights
- Attenuatore reattivo per una potenza valvolare fino a 150 watt (per 8 e 16 ohm)
- Cinque preset per la simulazione analogica di speaker
- Controllo del tone degli speaker per i cab collegati
- Ingresso mic/line per ulteriori cabinet di chitarra microfonati
- FX loop stereo
- Circuito di protezione dell’amplificatore con payload permanente
- Completamente analogico
Introduzione: design e processing
Il postino non era molto contento di consegnare un pacco così pesante. Questa cosa ha un peso non indifferente! Oltre al Palmer Supreme Soaker stesso, c’è una piccola guida e uno dei pannelli più facili da capire che abbia mai usato su un equipment per chitarra.
Il design del Palmer Supreme Soaker si basa sull’estetica classica degli studi di registrazione e dell’hi-fi degli anni ’70 e ’80. Il layout è chiaro, le descrizioni di facile lettura e le socket sembrano tutte di alta qualità.
Sono leggermente sorpreso dalla scarsa qualità dell’alimentatore da 9V incluso. Anche se il Supreme Soaker non ha bisogno di chissà quanta energia, avrei preferito un cavo e un alimentatore di qualità leggermente superiore.
Palmer Supreme Soaker: specifiche tecniche e funzioni
Il Supreme Soaker va ben oltre il tipico load box di carico come il Palmer PDI-06. Il suo approccio è unico perché combina un attenuatore con simulazioni analogiche di speaker.
Sul pannello frontale sono presenti tre grandi controlli rotativi: Speaker Attenuation, Line EQ e Speaker Tone. Il potenziometro “Speaker Attn” regola diversi livelli di assorbimento del carico del load box (Full Attenuation= cabinet muto).
Line EQ e Speaker Tone
Sono disponibili cinque opzioni per l’equalizzazione di linea: Memphis, Liverpool, Amburgo, Nashville e Helsinki. Inoltre, il controllo “Speaker Tone” può essere utilizzato per impostare voicings differenti degli speaker.
Queste impostazioni vengono trasmesse anche al cabinet collegato quando lo switch “Amp to Line Out” è impostato su “Pre“. È come se si cambiasse il diffusore. L’uscita per le cuffie, l’ingresso Aux e le impostazioni “Amp to Line Out” completano il pannello frontale.
Palmer Supreme Soaker – I/O
Anche il retro ha un design piacevolmente semplice e “all mano”. Sono presenti gli ingressi Amp In, Speaker Out, Mic In, Stereo FX Loop, Reamp e Line Out. Ci sono anche alcuni switch più piccoli che consentono di scegliere, ad esempio, tra configurazioni a 8 e 16 ohm.
La connessione per i 9V stona un po’ nel contesto; con un’ unità così pesante e di alta qualità, ci si aspetterebbe delle entrate importanti con dei cavi in tessuto.
Il Supreme Soaker in uso
Il design semplice delle connessioni e la struttura logica delle funzioni rendono altrettanto semplice fare il set up del Supreme Soaker. Per prima cosa, l’amplificatore e il cabinet vengono collegati al Soaker con i cavi degli speaker, quindi si collega l’alimentatore e il gioco è sostanzialmente fatto. Se volete spingervi più in là, si possono collegare i pedali per gli effetti direttamente al FX loop.
Nel mio caso, ho iniziato collegando il Supreme Soaker a un amplificatore valvolare Laney Lionheart con un cabinet chiuso 2×12 con altoparlanti Celestion Greenbacks.
Nell’ FX loop ho inserito un Walrus Audio ARP 87 Delay e lo Slötvå Multi Texture Reverb, sempre della Walrus.
Soundcheck, parte 1: un attenuatore sicuro
Per loro natura, gli amplificatori a valvole tendono a essere dispositivi un po’ schizzinosi. Le cose possono farsi rapidamente rischiose, soprattutto quando non colleghiamo il carico necessario all’amplificatore. Con il Palmer Supreme Soaker, non dovrete più preoccuparvi di questo. Il carico permanente impedisce vi impedirà di danneggiare l’amplificatore.
Anche la questione del volume non può essere ignorata. Perfino il mio Laney, che ha una potenza piuttosto bassa, ha bisogno di un volume così alto, per raggiungere il suo punto di forza, che non riesco a suonarci accanto per le sessioni di pratica prolungate. Lo scopo principale di un attenuatore come il Supreme Soaker, quindi, è quello di mantenere alta la dinamica e la suonabilità dell’amplificatore, ma a un volume più basso e pratico.
Il Palmer Supreme Soaker assolve a questo compito senza sforzo: il livello dell’amplificatore può essere ridotto a un sussurro senza percepire alcun cambiamento nel feel o nella dinamica. Naturalmente, l’esperienza d’ascolto soggettiva è sempre compromessa a volumi più bassi, ma il modo in cui il Palmer estrapola il carattere del suono, riducendo il suo volume, è favoloso.
Soundcheck, parte 2: Line EQ
Finora il mio ampli suona ancora come il mio ampli, se capite cosa intendo. Ora, però, entrano in gioco le funzioni davvero uniche del Supreme Soaker e le cose si fanno interessanti. L’equalizzatore analogico di linea consente di attivare le varie simulazioni analogiche degli speaker. La possibilità di passare rapidamente da un suono di cab all’altro è molto divertente e apre molte possibilità.
Per me, “Liverpool” e “Memphis” sono le impostazioni che suonano un po’ più morbide, calde e adatte a suoni clean. Personalmente, mi piace di più il carattere timbrico di “Helsinki” e “Amburgo“, soprattutto con i suoni distorti. “Nashville” si colloca a metà strada, ma la soggettività gioca un ruolo importante in questi casi.
In termini di qualità del suono, il Supreme Soaker fa un’ottima figura. Senza stravolgere troppo il carattere di base del vostro setup, è possibile migliorare o modificare sottili sfumature. Un’ottima soluzione per i nerd del suono, ma allo stesso tempo così intuitiva da essere facile e veloce da usare anche per gli appassionati di amplificatori valvolari “set-and-forget“.
Soundcheck, parte 3: Speaker Tone
Ora la situazione si fa interessante. Mentre ho effettuato tutti i precedenti test sonori utilizzando l’uscita di linea, lo switch “amp to line out” è ora settato su “Pre“. Ciò significa che il Palmer Supreme Soaker invierà attivamente il segnale audio al cabinet ad esso collegato e, a seconda dell’impostazione, fornirà al cabinet diversi suoni di speaker.
Le diverse opzioni sonore sono contrassegnate da nomi molto eloquenti: Jennifer, Jimi, David, George ed Eric. Ognuna di esse corrisponde a un diverso set di impostazioni dell’equalizzatore di linea. È come se si cambiassero i gli speaker del proprio cabinet mentre si suona. Non so come, ma Palmer ha realizzato qualcosa di veramente fantastico!
Cos’altro è possibile fare?
Il Palmer Supreme Soaker è molto più di un semplice attenuatore – il termine “hub per amplificatori a valvole” è appropriato. Oltre alle impostazioni Line EQ e Speaker Tone, è possibile realizzare altre diavolerie: ho usato l’ingresso microfonico sul retro per collegare un microfono intento a catturare il suono della room e l’ho mixato al segnale di chitarra.
In questo modo ho ottenuto una combinazione tra l’equalizzazione di linea e l’effettivo suono del cabinet e dell’ambiente. Roba da nerd? Si, ma bella e pratica. L’ FX loop integrato è sicuramente degno di nota, soprattutto per gli amanti degli amplificatori valvolari classici. Grazie al circuito stereo, è possibile utilizzare anche effetti stereo.
Conclusioni sul Palmer Supreme Soaker
Il mio periodo di prova con il Palmer Supreme Soaker è stato (purtroppo) limitato, anche se mi sarebbe piaciuto provarlo con una flotta di amplificatori e cabinet valvolari differenti.
Le numerose feature sono facili da capire (anche per me), la qualità costruttiva è eccellente e i suoni sono di prima classe. Avrei preferito che l’uscita per le cuffie fosse da 6,35 mm, ma quella da 3,5 mm va bene nella maggior parte dei casi.
Ho utilizzato l’ingresso microfonico solo per farmi un’idea esaustiva per questa recensione. Di solito non sono uno che fa un suono di una chitarra utilizzando microfoni ambientali e altre soluzioni esoteriche. Tuttavia, il Supreme Soaker riesce lì dove molti simulatori digitali falliscono: mi ha permesso di suonare la chitarra. Sono stato in grado di ottenere i suoni più cattivi e valvolari che il mio amplificatore poteva offrirmi, a un volume adatto ai vicini e alle famiglie.
È l’intero pacchetto a fare la differenza
Con il Supreme Soaker, la Palmer ha portato sul mercato una vera innovazione. È facile da usare, suona benissimo e offre molte funzioni ben studiate. Nessun menu, nessuna applicazione, nessuna registrazione a nessun software: il Supreme Soaker è pronto all’uso in pochi secondi.
Volete provarlo per conto vostro? Potete acquistare il Palmer Supreme Soaker qui su Thomann*.
Pro e contro del Palmer Supreme Soaker
Pro
- Suono valvolare a volume d’ambiente
- Simulazioni analogiche degli speaker di altissima qualità
- Microfono aggiuntivo per i cabinet
- FX loop stereo
- Setup completamente analogico
- Utilizzo sicuro dell’amplificatore grazie al load permanente
- ingegnoso design retrò
Contro
- L’alimentatore da 9V avrebbe potuto essere di qualità superiore
- Avrei preferito un’uscita per cuffie da 6,35 mm
- Fa venire voglia di comprare tutti quegli amplificatori valvolari che sono “effettivamente troppo rumorosi”!
Ulteriori informazioni:
*Questo articolo contiene link promozionali che ci aiutano a finanziare il nostro sito. Non preoccupatevi: il prezzo per voi rimane sempre lo stesso! Grazie per il vostro sostegno.