a cura di Gianmarco Gargiulo | Tempo di lettura approssimativo: 2 minuti
Moog Music acquisita da InMusic

Moog Music acquisita da InMusic  ·  Fonte: Gearnews

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E’ arrivata la notizia sorprendere di Moog acquisita da InMusic per sfruttare la distribuzione globale e l’esperienza del marchio. 

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Moog acquisita da InMusic

La notizia è contenuta in una lettera entusiasta del presidente di Moog Music Joe Richardson indirizzata ai “nostri amici, artisti, partner, collaboratori e comunità”. Nella lettera si parla di quanto siano entusiasti di entrare a far parte di un gruppo di persone di talento e con la stessa mentalità e di quanto siano entusiasti dei prossimi strumenti hardware e software innovativi.

Joe afferma che il futuro è luminoso e che InMusic li aiuterà a rafforzare i loro sforzi e a costruire su un’eredità di 70 anni.

Si tratta di una mossa molto interessante, non dissimile da quella che Sequential fece con Focusrite nel 2021. Ciò che non è contenuto nella lettera è gran parte dei retroscena del perché Moog stesse cercando una partnership. In questa, si allude alle continue sfide di un piccolo produttore, che possiamo supporre riguardino la carenza di chip e i problemi della catena di fornitura che hanno afflitto molte aziende negli ultimi due anni. Forse una fusione era l’unica strada percorribile per Moog Music.

InMusic è un insieme eterogeneo di marchi. Alcuni sono andati molto bene, come Akai Professional e Numark, mentre altri, come Alesis e M-Audio, sembrano molto lontani dal loro periodo di massimo splendore. È passato molto tempo dall’Alesis A6 Andromeda e non ci sono altri marchi di sintetizzatori nella lista. Tuttavia, vedo come Air Instruments potrebbe fare grandi cose con le licenze Moog per i synth virtuali, quindi c’è anche questo.

A prescindere dalle mie perplessità, Joe dice di essere rimasto molto colpito dal CEO di InMusic, Jack O’Donnell, e racconta che il suo primo sintetizzatore è stato un sistema Moog Modular. Evidentemente c’è una passione condivisa che, a loro avviso, renderà onore ai valori, alla missione e all’eredità di Moog Music.

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Moog continua

Per quanto riguarda Moog, lo sviluppo dei prodotti continuerà a essere guidato da Steve Dunnington, ingegnere Moog di lunga data. Il centro della magia dei sintetizzatori rimarrà ad Ashville, nel North Carolina. Inoltre, dal 2015 Moog Music è di proprietà dei dipendenti al 49%, quindi mi chiedo come questa vendita influisca su questo rapporto.

Secondo una risposta su Instagram, l’accordo con i dipendenti è giunto al termine:

“La nostra proprietà dei dipendenti era un programma ESOP (Employee Stock Ownership Program), che è diverso da una cooperativa. Come parte di questa transizione, Moog Music non è più di proprietà dei dipendenti. Tutti i dipendenti idonei che hanno partecipato al nostro ESOP dal 2015 riceveranno un pagamento come risultato.”

Sarà sicuramente interessante vedere quali frutti emergeranno da questa partnership. Si tratterà di synth Moog più economici, di MPC con filtri ladder o semplicemente di una maggiore penetrazione in nuovi mercati? Anche se a me non sembra una scelta naturale, bisogna credere che le persone sul campo sappiano cosa stanno facendo e auguro loro il meglio.

 

 

Moog Music acquisita da InMusic

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