Monitor a 2 Vie o a 3 Vie: Analisi Completa e Consigli per Scegliere il Modello Giusto
Avete mai preso in considerazione le differenze tra i monitor da studio a 2 vie e quelli a 3 vie?
Analizziamo le peculiarità di ciascun design per scoprire quale potrebbe essere l’opzione migliore per voi. Al giorno d’oggi, dato che molti di noi non dispongono di ambienti acusticamente ottimizzati per la produzione e l’ascolto musicale, la discussione sui monitor da studio resta accesa.
Un tempo, modelli come lo Yamaha NS-10 si sono trasformati in vere e proprie icone nel settore delle registrazioni, essendo stati adottati nella maggior parte degli studi professionali. Tuttavia, con l’avanzare dell’home recording, l’utilizzo di monitor passivi è diminuito.
Analizziamo le caratteristiche uniche dei monitor a 3 vie e le differenze rispetto i più comuni monitor a 2 vie.
Monitor a 2 vie e monitor a 3 vie
Quando si confrontano monitor a 2 e a 3 vie, ci sono alcune cose da tenere a mente. In primo luogo, indipendentemente dalla scelta dei monitor, è essenziale che il diffusore sia adatto al suono e alle dimensioni della stanza.
È importante considerare anche il tipo di progetto e il genere musicale al quale vi state dedicando. State curando il mixaggio di un dialogo o state registrando e mixando tracce musicali? Riflettere su questi aspetti sarà fondamentale per orientarvi verso il monitor più idoneo al vostro ambiente di lavoro.
Inoltre, conoscere il dispositivo di riproduzione finale del vostro lavoro influenzerà la decisione. Tracce mixate tramite i vostri monitor a 2 vie o a 3 vie si tradurranno meglio sui sistemi PA dei club o sugli altoparlanti più piccoli di laptop e dispositivi mobile?
Rispondere a queste domande vi faciliterà nella selezione del tipo di monitor. Nel frattempo, esploriamo alcuni principi fondamentali per comprendere meglio le dinamiche dietro i design dei monitor utilizzati negli studi.
Cosa sono i monitor a 3 vie?
I monitor a 3 vie sono progettati con tre diversi driver audio per coprire tre bande di frequenza: i bassi, i medi e gli alti. Questa configurazione permette una maggiore separazione delle frequenze e generalmente una riproduzione del suono più precisa e dettagliata rispetto ai monitor a 2 vie, che dividono il suono solo in alti e bassi.
Questa particolare configurazione conferisce ai monitor a 3 vie forme e dimensioni che si differenziano da quelle dei modelli a 2 vie, rendendoli facilmente riconoscibili, in quanto tendono ad essere più grandi rispetto ai monitor a 2 vie con woofer di dimensioni equivalenti.
È possibile incontrare monitor a 3 vie con disposizioni di altoparlanti sia verticali che orizzontali, nonché in configurazioni a forma di “L”. Alcuni modelli presentano altoparlanti identici, mentre altri sono dotati di altoparlanti per i canali destro e sinistro progettati specificamente.
3 vie = Midfield?
Sebbene i principali monitor midfield e far-field più grandi presenti in molti studi professionali siano generalmente a 3 vie, ciò non implica che i diffusori a 3 vie siano progettati per una distanza di ascolto specifica.
Infatti, è fondamentale fare una distinzione tra la terminologia usata in acustica e le specifiche indicate dal produttore.
In acustica, il termine “nearfield” indica la distanza di ascolto alla quale si percepisce maggiormente il suono diretto del diffusore rispetto al riverbero della stanza.
Di conseguenza, termini come “midfield” non hanno una corrispondenza diretta in acustica, ma si riferiscono piuttosto alla distanza di ascolto suggerita dal produttore. Questa “distanza ideale” può variare a seconda di vari fattori, come il livello del volume di monitoraggio, le dimensioni della stanza e il suo trattamento acustico.
Amplificazione
I monitor a 3 vie sono solitamente attivi. In un piccolo studio o in un ambiente di registrazione domestico, è improbabile che si utilizzi un diffusore a 3 vie passivo.
I diffusori attivi a 3 vie sono tri-amplificati e dispongono di due punti di crossover, con un amplificatore dedicato per i bassi, i medi e gli alti. Al contrario, i diffusori passivi a 3 vie sono tipicamente alimentati da due amplificatori, o in alcuni casi, da un singolo amplificatore per ogni monitor.
Inoltre, i monitor da studio attivi sono spesso dotati di sistemi di crossover DSP. Ciò consente di regolare facilmente la risposta in frequenza del diffusore per compensare la sua posizione all’interno della stanza.
Crossover
Il crossover stabilisce come viene distribuita la gamma di frequenze tra woofer, midrange e tweeter. Un monitor da studio attivo a 2 vie di dimensioni medie ha generalmente un punto di crossover intorno ai 3 kHz.
D’altra parte, un monitor a 3 vie apprezzato come il Neumann KH 310 presenta punti di crossover a 650 Hz e 2 kHz. Rispetto ai monitor a 2 vie, questa maggiore separazione si traduce in una riproduzione delle basse frequenze notevolmente più chiara.
Questa maggiore chiarezza è dovuta al fatto che il woofer gestisce solo le frequenze sotto i 650 Hz, piuttosto che un intervallo più ampio fino a 3 kHz. Inoltre, la presenza di un altoparlante dedicato rende il midrange molto più definito e dettagliato.
Quindi i monitor a 3 vie sono migliori di quelli a 2 vie?
Non necessariamente. Anche se il prezzo per una coppia di monitor a 3 vie inizia tipicamente intorno ai 2.000 dollari, potrebbe essere un errore pensare che siano automaticamente superiori. In realtà, utilizzando una coppia di monitor a 2 vie adeguatamente selezionata per la vostra stanza e nella stessa fascia di prezzo, è possibile ottenere risultati paragonabili.
È importante ricordare che il prezzo di un monitor riflette il costo dei componenti, il processo di produzione, la ricerca e lo sviluppo, nonché la posizione di un marchio specifico nel mercato. Ad esempio, anche se tecnicamente possibile, è improbabile che marchi rinomati come ATC o PMC offrano un monitor a un prezzo inferiore ai 500 dollari.
La differenza fondamentale con un monitor a 3 vie è che il design può consentire maggiore headroom e maggiore gamma dinamica. Questo lo rende particolarmente adatto al mixing di materiale acustico dettagliato, come le registrazioni jazz e classiche.
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