Cosa rende Jeff Beck un chitarrista fenomenale
Jeff Beck era un genio e un virtuoso. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto enorme che nessuno sarà in grado di colmare rapidamente. Scopriamo il perché!
Questo articolo non intende ripercorrere l’intera discografia di Jeff Beck. Piuttosto, vorrei rendere omaggio alle sue incredibili capacità, spiegando in cosa consistesse la sua specialità. Vi consiglio questa lettura, indipendentemente dal fatto che siate già degli estimatori di Jeff Beck e del suo modo di suonare la chitarra o che questo articolo sia il vostro primo approccio a questo musicista.
Tecnicamente raffinato e completo
Jeff Beck era una leggenda vivente e una grande fonte di ispirazione. La sua tecnica esecutiva era assolutamente eccezionale e il suo suono inconfondibile. La sua capacità di padroneggiare la chitarra con tanti stili diversi non ha mai smesso di affascinarmi. La sua precisione, il suo vibrato, i suoi bending perfetti e il suo uso della leva non avevano rivali.
Ogni dettaglio del suo modo di suonare è a suo modo un capolavoro. Il suo modo di suonare non era sempre “Easy Listening“, ma certamente molto particolare e solo a volte difficile da comprendere. Il pubblico era spesso in visibilio e quasi incredulo, durante le sue esibizioni. Trascrivere il suo modo di suonare sul pentagramma o in tablature è praticamente impossibile. Anche se teoricamente possibile, non si potrà mai suonare allo stesso modo senza averlo sentito.
Il suono lo fanno le dita
Jeff Beck ha sempre suonato come Jeff Beck, in modo del tutto indipendente dall’amplificatore che utilizzava. Il suono viene lo fanno le dita. Ogni chitarrista ha sentito questa frase da qualche parte, ma è verissima. Solo pochi chitarristi, o strumentisti che dir si voglia, sono riusciti a trasmettere istantaneamente un suono così unico e inconfondibile. Beck suonava spesso con le dita, senza plettro. Il suo tocco era un alternarsi tra pizzicare e colpire.
Dovreste provare voi stessi e suonare i vostri assoli di chitarra senza plettro. Per mia esperienza, i miei assoli sono diventati subito più interessanti e hanno acquisito maggiore carattere. Naturalmente, non funziona sempre e in ogni contesto, ma con mio grande stupore spesso funziona davvero bene.
Jeff Beck e il tremolo
Il suo utilizzo della leva del tremolo rendeva ogni nota diversa dall’altra. Sembrava che avesse accesso a un repertorio quasi infinito di idee quando utilizzava il tremolo. In tutto ciò, non è mai scaduto nella monotonia o nell’eccesso. Non credo nemmeno che si possa dire che suonasse delle note. Questi suoni gli venivano suggeriti da un qualcosa di inspiegabile e solo lui era in grado di plasmarli. Era come un pittore che dipinge con una tavolozza di infiniti colori e in grado di ispirarsi a se stesso quando dipinge.
Per Jeff Beck, la musicalità era sempre la meta finale
Ciò che caratterizzava veramente Jeff Beck era la sua creatività. Sperimentava suoni, effetti e tecniche chitarristiche non convenzionali in un modo che incoraggia i chitarristi a pensare fuori dagli schemi e a esplorare nuove strade nel proprio modo di suonare, ancora oggi. La sua capacità di fondere generi diversi come il blues, il rock, il jazz e la fusion dimostra che i confini della musica sono stabiliti solo dalla creatività dell’artista.
La sua profondità emotiva e la sua espressività con la chitarra sono state impressionanti. Ogni nota suonata sembrava raccontare una storia.
Il suo suono inconfondibile e la sua sensibilità musicale hanno avuto un’influenza significativa sul mio modo di concepire la chitarra. Non era solo un chitarrista, ma un narratore, la cui chitarra esprimeva le emozioni nell’immediato.
Si dice che il grande B.B. King abbia detto una volta di Jeff Beck: “Le note che suona Jeff Beck non usciranno mai dalla mia chitarra”.
Jeff lasciava respirare le note
Jeff Beck aveva il dono di far respirare le note. Si fermava nei punti giusti dell’assolo e lasciava andare le note. Questo si traduceva sempre in una grande dinamica. Questo gioco di passaggi tranquilli, quasi sussurrati, e poi di note esplosive ha avuto un’influenza decisiva sul suo stile.
La profondità e la complessità del modo di suonare di Jeff Beck rendevano infinitamente eccitante l’esplorazione e la comprensione della sua musica. Era unico, un maestro del suo mestiere che padroneggiava la chitarra in un modo che ha ispirato generazioni di musicisti e continua a farlo oggi.
Questo è stato certamente una grande lode ad un musicista molto speciale. Vorrei semplicemente dissentire da chi dice che Jeff Beck non era poi così speciale e che non merita tanta adulazione. Fortunatamente, ci sono stati e ci sono ancora chitarristi eccezionali su questa terra. Tuttavia, se si guarda all’intera questione come ad un processo evolutivo, Jeff Beck ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo di ciò che è possibile fare con questo strumento. La sua influenza è indiscutibile.
Infine, una splendida citazione del maestro stesso: “Non mi interessano le regole. Anzi, se non infrango le regole almeno dieci volte in ogni canzone, allora non sto facendo bene il mio lavoro”.
Jeff Beck si è spento il 10 gennaio 2023 all’età di 78 anni.
Fender Jeff Beck Stratocaster
La Stratocaster era il suo strumento preferito. Da anni, Fender offre in catalogo una versione modificata da lui stesso della classica Stratocaster. Anche i pickup di vari produttori portano il suo nome. Ecco un elenco:
Ulteriori Informazioni:
- Sito web di Jeff Beck
- Sito web Fender
- Tutto sulla Stratocaster
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