Le migliori drum machine analogiche e digitali del 2024
Le drum machine sono dei fenomenali generatori di beat e fonti di ispirazione per tutti i generi di musica elettronica. Che siano analogiche, digitali o sample based, le drum machine hardware stanno vivendo un vero e proprio boom e sono molto apprezzate sia dal vivo che in studio. Uno dei motivi della loro popolarità è che offrono un beatmaking intuitivo senza il rischio di confusione che si ha con la DAW, costituendo quindi una base ideale per un setup DAWless. Ecco il nostro elenco delle migliori drum machine del 2024.
Roland TR-8S: la tradizione incontra la modernità
Anche sei anni dopo la sua uscita, la Roland TR-8S rimane una delle migliori drum machine mai realizzate. Oltre ai suoni delle storiche Roland TR-808, TR-909, TR-606, TR-707 e, dall’ultimo aggiornamento, CR-78, riprodotti grazie alla tecnologia ACB (Analogue Circuit Behavior), la macchina può anche riprodurre sample e generare suoni FM.
Le 11 tracce sono etichettate con i soliti nomi: kick, snare ecc. ma a ogni traccia può essere assegnato qualsiasi suono o campione, sia ACB che FM. I numerosi controlli, alcuni dei quali possono essere assegnati a diverse funzioni, consentono di accedere in qualsiasi momento ai parametri sonori più caratterizzanti.
Come si poteva prevedere, il sequencer funziona nel classico stile TR. Tuttavia, grazie a parametri quali il sub-step, flam e motion recording (registrazione dei movimenti del controller), offre una flessibilità sufficiente per un’ampissima varietà di pattern.
Un altro vantaggio della TR-8S è che i segnali di uscita delle singole tracce possono essere inviati alla DAW in più canali tramite USB. Ciò significa che non è necessaria un’interfaccia audio con un numero altrettanto elevato di ingressi per registrare tutti i segnali individualmente, sebbene la drum machine sia dotata anche di uscite analogiche individuali. I punti deboli, tuttavia, sono la navigazione dei menu sul mini-display, che ricorda i sintetizzatori degli anni ’90, e la noiosa programmazione delle sequenze di pitch.
Nel complesso, però, il risultato è un pacchetto fantastico che costa molto meno di altre macchine altrettanto potenti. Non per niente la Roland TR-8S (qui su Thomann*) è stato un bestseller per anni.
Behringer RD-8 e RD-9: i cloni economici
Non importa cosa pensiate della Behringer: Il fatto che non sia più necessario spendere migliaia di euro o addirittura mettere le mani su un saldatore per avere accesso ad una drum machine con i suoni analogici della TR-808 o della TR-909, presenta innegabili vantaggi. Non è un caso che le repliche economiche di Behringer delle due drum machine più famose di tutti i tempi siano tra i cloni più popolari dell’azienda.
Anche se “cloni” lo sono solo fino ad un certo punto, poiché le macchine Behringer differiscono notevolmente dai loro modelli storici d’ispirazione. Soprattutto per quanto riguarda il sequencer, l’azienda si è attenuta solo in minima parte all’originale, e questo è sicuramente un bene. I pattern possono essere composti da un massimo di 64 step e sono presenti funzioni di mute della traccia, ripetizione delle note e degli step stessi. La sovraincisione degli step in tempo reale consente di creare pattern in modo molto spontaneo durante una performance. Con 256 pattern e 16 tracce che possono essere unite tra loro senza interruzioni, l’RD-8 e l’RD-9 offrono spazio sufficiente per live set davvero prolungati.
I singoli suoni della RD-8 e della RD-9 sono dotati di opzioni di controllo delle più disparate. Sono stati aggiunti anche il Wave Designer, una sorta di modellatore di transienti, e un filtro analogico. Con uscite individuali, MIDI, USB, tre uscite trigger e connettori sync analogici, l’RD-8 (qui su Thomann*) e l’RD-9 (qui su Thomann*) possono essere utili in qualsiasi setup.
Jomox Alpha Base: pronti a distruggere i vostri altoparlanti?
L’Alpha Base è il fiore all’occhiello della Jomox, da Berlino. I suoi 11 strumenti coprono un’ampia varietà, con una chiara attenzione sul punch delle batterie che sono un vero test per qualsiasi PA da club. La cassa analogica della Jomox gode di un’ottima reputazione da molti anni, soprattutto nei circoli techno. La seconda voce analogica si chiama MBrane ed è responsabile dei rullanti e di vari altri suoni di percussioni analogiche.
Gli strumenti hi-hat, clap, rim, crash e ride sono invece sample-based. Passano attraverso filtri analogici e VCA e quindi hanno un suono molto potente e “reale”. Inoltre, l’Alpha Base offre due strumenti per il sampling su cui si possono caricare i propri campioni e possono persino campionare se stessi. L’azienda ha anche integrato un sintetizzatore FM a sei voci con quattro operatori, in modo che la macchina possa produrre anche suoni sintetizzati. Gli effetti di delay e riverbero digitali completano il tutto.
Il sequencer offre fino a 64 step per pattern. Il numero di step può essere impostato per traccia, il che consente di creare figure poliritmiche. È inoltre possibile impostare lo shuffle, per ogni traccia. È presente anche una funzione roll/flam che può generare fino a 12 retrigger per step. Tramite i Parameter Lock è possibile sequenziare anche i parametri sonori.
Alpha Base è dotato di MIDI DIN e USB, e le prese DIN possono inviare anche il DIN Sync. È presente anche un’uscita stereo mix e dieci uscite individuali. Ed è così che la Jomox Alpha Base (qui su Thomann*) rimane una delle migliori drum machine del 2024 anche sette anni dopo la sua uscita (purtroppo anche una delle più costose).
Elektron Analog Rytm MkII: i suoni analogici incontrano i sample
Anche l’Elektron Analog Rytm MkII è sul mercato da un bel po’. Tuttavia, è ancora una delle drum machine più versatili e una delle migliori, soprattutto perché la sua gamma di funzioni è stata notevolmente ampliata da diversi aggiornamenti. Le sue otto voci di batteria generano i loro suoni in analogicamente o utilizzando sample.
Questa macchina copre una gamma molto ampia di suoni e può essere modificata attraverso innumerevoli parametri: chi ama sbizzarrirsi con il sound design delle batterie è in buone mani con l’Analog Rytm. Oltre all’ingresso audio, questa drum machine può anche campionare le proprie tracce e uscite, il che apre ulteriori possibilità creative.
A ciò si aggiunge il sequencer estremamente completo per il quale tutti gli strumenti Elektron sono noti. Grazie al lock dei parametri, al micro-timing e alle numerose funzioni di performance, qui è possibile fare quasi tutto, compresi suoni completamente diversi a ogni step. Questo rende l’Analog Rytm MkII un po’ più complesso da usare. Tuttavia, una volta che ci si è abituati al suo workflow, la flessibilità è di gran lunga maggiore rispetto a qualsiasi altra drum machine. Anche i dodici pad sensibili alla velocity con aftertouch svolgono un ruolo importante nel rendere l’Analog Rytm una delle migliori drum machine per le performance dal vivo.
Oltre alle uscite individuali per le otto tracce, ai due ingressi stereo (per il campionamento e per un segnale audio esterno) e al MIDI (1x In, 2x Out con opzione di sincronizzazione DIN), l’Analog Rytm (qui su Thomann*) offre due ingressi CV/expression. Oltre al MIDI, l’interfaccia USB trasmette anche segnali audio; la drum machine può, inoltre, essere integrata direttamente nella DAW tramite il software Overbridge.
Elektron Digitakt: Il re del DAWless
Mentre i campioni sono più che altro un extra sull’Elektron Analog Rytm, giocano il ruolo di protagonisti sulla compatta Digitakt. Questa drum machine offre otto tracce audio con filtro multimodale e overdrive. La Digitakt può anche campionare se stessa tramite il suo ingresso audio e, come l’Analog Rytm, offre un sequencer davvero ricco di funzioni, adatto alle performance dal vivo.
Con le sue otto tracce MIDI dedicate per il controllo di apparecchiature esterne, la Digitakt è ideale anche come controller master in un setup live. Gli strumenti esterni collegati tramite l’ingresso audio possono essere arricchiti con riverbero e delay. Se cercate una drum machine in grado di sequenziare il vostro intero set dal vivo, la Digitakt è la scelta giusta.
L’unico inconveniente: il Digitakt non dispone di uscite individuali. Come l’Analog Rytm, tuttavia, supporta l’integrazione diretta con una DAW tramite Overbridge, quindi non avrete alcun problema in studio. Se potete fare a meno dei suoni analogici e preferite lavorare con i sample, la Digitakt (qui su Thomann*) è ciò che state cercando.
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