a cura di Edoardo Morena | Tempo di lettura approssimativo: 6 minuti
La storia di Chris Huggett

La storia di Chris Huggett  ·  Fonte: Vintage Synth Explorer / GreatSynthesizers

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Il progettista del Wasp è stato il pioniere della sintesi ibrida analogica/digitale e l’ha perfezionata in strumenti per la EDP, la OSC, la Novation e altri ancora. Venite a celebrare il genio di Chris Huggett e i suoi incredibili strumenti.

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Giganti britannici: La storia di Chris Huggett

Quando si pensa ai grandi ingegneri nel campo dei sintetizzatori, spesso vengono in mente quelli che hanno diretto le proprie aziende. Nomi di aziende come Moog, Oberheime, ARP sono sinonimi per gli uomini che le hanno guidate. Tuttavia, non tutti gli ingegneri sono uomini d’affari. Alcuni lavorano dietro le quinte per decenni, come Fumio Mieda della Korg. Altri invece sono più simili a degli artigiani, che vanno dove li porta la loro creatività. Chris Huggett è un esempio di questo tipo.

Chris Huggett
Chris Huggett · Fonte: Novation

La storia di Chris Huggett, uno dei più influenti ingegneri inglesi nel campo della tecnologia musicale, si snoda attraverso diversi decenni, diverse aziende e molti, molti strumenti rivoluzionari. A detta di tutti, preferiva rimanere in secondo piano, anche quando apparentemente faceva parte della leadership di un marchio. La sua produzione è la sua eredità, e che eredità!

Oggi celebriamo Chris Huggett, l’ingegnere che ha contribuito a portare in alto l’Inghilterra nel mondo della progettazione di sintetizzatori e strumenti musicali elettronici.

La storia di Chris Huggett: Electronic Dreams

Per alcuni musicisti inglesi di una certa età, il Wasp è uno strumento molto speciale. Per molti è stato il primo sintetizzatore. Questa piccola bestia di plastica dal prezzo accessibile ha fatto sì che i sogni sulla musica elettronica diventassero realtà per chiunque potesse permettersi il prezzo di 199 sterline. Con il suo speaker incorporato, la tastiera capacitiva touch e la sintesi ibrida digitale/analogica, la sua influenza si fa sentire ancora oggi, con i Volca, i MicroFreak e molti altri ancora che hanno un debito nei suoi confronti.

Electronic Dream Plant Wasp
Electronic Dream Plant Wasp · Fonte: Vintage Synth Explorer

A metà degli anni ’70, Chris lavorava per la Ferrograph, occupandosi della manutenzione delle macchine a nastro multitraccia 3M. Durante una chiamata di servizio allo studio del tastierista Adrian Wagner, i due iniziarono a parlare e decisero di mettersi in affari insieme. Fondano la Electronic Dream Plant (EDP) e il loro primo prodotto fu il Wasp. Con due oscillatori digitali, un filtro analogico unico e l’iconico case giallo e nero, questo piccolo e grintoso monosynth fu un successo. A questo seguirono altre creazioni di Chris, tra cui lo step sequencer digitale Spider e lo Gnat a oscillatore singolo.

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La storia di Chris Huggett: ritorno a scuola

Sebbene i prodotti EDP fossero molto apprezzati, i prezzi volutamente abbordabili significavano che i profitti erano molto limitati. Quando l’azienda fallì, Chris trovò una nuova strada per dare vita alle sue creazioni, la Oxford Synthesizer Company. Costituita con il sintetista Paul Wiffen e con il denaro preso in prestito dai genitori di Chris, nel 1983 la Oxford Synthesizer Company produce l’OSCar, uno strumento altrettanto innovativo.

Oxford Synthesizer Company OSCar
Oxford Synthesizer Company OSCar · Fonte: Wikipedia

Portando avanti le idee iniziate con il Wasp, l’OSCar monofonico di Chris si espanse in un territorio davvero unico. I due oscillatori erano ancora una volta digitali, con forme d’onda fisse, ma la sezione di generazione del suono includeva anche la sintesi additiva con 24 armoniche disponibili e regolabili. Si possono anche suonare gli oscillatori in modo duofonico. Due filtri analogici potevano essere combinati in passa-basso, passa-alto o passa-banda, con le sezioni di regolazione delle risonanze unificate o modificabili separatamente. E, questa volta, con dei tasti veri e propri!

Nonostante la popolarità, con artisti come Ultravox e Stevie Wonder che utilizzarono questo synth dall’aspetto insolito in canzoni di successo, i problemi di distribuzione decretarono la fine della Oxford Synthesizer Company nel 1985. Chris, però, non rimase a lungo con le mani in mano. Dopo aver sviluppato due dei sintetizzatori più insoliti e influenti del Regno Unito, avrebbe messo le sue sapienti mani al servizio di un altro strumento rivoluzionario.

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La storia di Chris Huggett: S-Express

Si tende a pensare alla linea di campionatori Akai della serie S come a invenzioni giapponesi, eppure molti di essi hanno un pedigree estremamente britannico, con hardware e software realizzati in Inghilterra. Stiamo parlando in particolare dell’S1000, l’innovativo campionatore a 16 bit della Akai che, grazie all’introduzione del time stretching con la versione 2.0 del suo sistema operativo, ha avuto un grandissimo effetto sulla musica di tutto il mondo. Il progettista di quel sistema operativo? Niente meno che Chris Huggett.

Akai S1000
Akai S1000 · Fonte: Wikipedia

Dopo il fallimento della Oxford Synthesizer Company, Chris si trovò a lavorare al fianco di altri tecnici britannici, esperti nell’ambito synth, come Dave Cockerell e Tim Orr della EMS. Insieme ad Akai, incaricarono Chris di ideare un sistema operativo per il loro hardware, cosa che egli fece e continuò a fare con i modelli successivi.

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La storia di Chris Huggett: una stella rinata

Mentre era ancora in Akai, Chris fu contattato da una nuova azienda britannica di strumenti che cercava la sua esperienza. Stavano pensando di aggiungere un sintetizzatore alla loro modesta linea, che all’epoca comprendeva solo un controller. Conosciuta come la Novation, lo strumento a cui volevano lavorare sarebbe stato il Bass Station del 1993. Non solo avrebbe segnato l’ascesa dell’azienda e l’inizio di una lunga collaborazione con Chris, ma avrebbe contribuito a riaccendere nei musicisti l’amore per la sintesi analogica e i controlli in tempo reale.

Novation Bass Station
Novation Bass Station · Fonte: Vintage Synth Explorer

Il Bass Station prese ispirazione dal Wasp, soprattutto per quanto riguarda filtro e VCA. Sebbene all’epoca lavorasse come consulente, Chris passò poi a Novation a tempo pieno. Il loro rapporto di lavoro fu molto proficuo: Chris contribuì a tutte le iterazioni del Bass Station, al Nova versione tabletop e al Supernova versione rack, alla linea di controller ReMote e ai più recenti Peak e Summit, che hanno chiuso il cerchio della sintesi ibrida da lui tracciato.

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La storia di Chris Huggett

Sebbene Chris sia purtroppo scomparso nel 2020 dopo una battaglia di due anni contro il cancro, aveva ancora una sorpresa per il mondo della musica. Quest’anno, l’azienda britannica PWM ha presentato il Mantis, un sintetizzatore ibrido digitale/analogico duofonico. Dal nome che fa riferimento agli insetti, alla struttura della sintesi, Chris è presente in ogni aspetto di quest synth. In effetti, è stato l’ultimo sintetizzatore su cui ha lavorato. Sebbene non sia vissuto abbastanza per vederne l’uscita, è il giusto canto del cigno per Chris Huggett. Dal Wasp al Mantis: 46 anni di incredibili sintetizzatori britannici.

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