Korg KingKorg Neo: più di un semplice glitch del Matrix? – Recensione
Con il Korg KingKorg Neo, il sottovalutato sintetizzatore analogico virtuale del 2013 riceve una rinfrescata estetica per adeguarsi alla recente gamma di sintetizzatori digitali dell’azienda. Vale la pena dare una seconda occhiata?
Korg KingKorg Neo – Caratteristiche principali
- Sintetizzatore analogico virtuale con oscillatori DWGS e PCM aggiuntivi (138 tipi)
- Motore di sintesi XMT (eXpanded Modelling Technology)
- 18 tipi di filtri
- 2 generatori di envelope e 2 LFO
- 24 voci
- 2 timbri (layer/split)
- 3 sezioni effetti più equalizzatore a 2 bande
- Vocoder a 16 bande
- Arpeggiatore editabile
- 37 tasti con sensibilità alla velocity
Korg KingKorg Neo
L’originale Korg KingKorg ha debuttato al NAMM 2013 insieme a una piccola unità chiamata MS-20 Mini. La riedizione dell’MS-20 ha rubato la scena e ha dato il via a un revival analogico che dura ancora oggi. Il KingKorg, un sintetizzatore analogico virtuale con una tastiera a cinque ottave, non ha mai ricevuto le attenzioni che meritava, spazzato via dai venti mutevoli del gusto del pubblico.
Ora è tornato. Undici anni dopo, La Korg ha deciso di riprovarci, ribattezzandolo KingKorg Neo e offrendoci una tastiera a tre ottave che si abbina all’attuale linea di sintetizzatori digitali dell’azienda, che comprende l’Opsix, il Wavestate e il Mod Wave. Il motore audio originale XMT è rimasto in gran parte invariato, anche se Korg ha apportato alcune modifiche per l’edizione Neo (di cui parleremo più avanti).
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La differenza è nei dettagli
Il Korg KingKorg Neo a 24 voci è essenzialmente molto simile al sintetizzatore originale, ma ci sono alcune differenze che vale la pena menzionare. Il cambiamento più grande è nell’aspetto. Sono spariti il colore e lo stile da interni di automobile, sostituiti da un elegante look bianco con grossi knob. Di solito non amo il bianco sui sintetizzatori, ma mi piace molto quello che hanno fatto con il KingKorg. Raggruppare i knob e i tre schermi in due file corte piuttosto che in una lunga è stata una bella trovata, mettendo tutto a portata di mano.
L’altro cambiamento importante è stato togliere due ottave dalla tastiera. Dato che questo sintetizzatore supporta gli split, è un peccato. Probabilmente, però, in futuro vedremo una versione SE più grande, che correggerà questo problema.
Altri cambiamenti includono la perdita della connettività CV/gate, ma l’aggiunta di un microfono integrato da utilizzare con il vocoder. Gli ingegneri Korg hanno anche fatto un po’ di pulizia negli oscillatori, sostituendo alcune onde DWGS a ciclo singolo con suoni PCM. Infine, è sparita la valvola, anche se sono stati mantenuti gli equalizzatori degli alti e dei bassi nello stage di uscita.
Leggero, ma non leggerissimo – Il Korg KingKorg Neo
Visto che stiamo parlando dell’aspetto, parliamo anche della qualità costruttiva. Il KingKorg Neo è leggero e plasticoso, il che potrebbe essere un bene come un male, a seconda del punto di vista. I musicisti avvezzi ai concerti apprezzeranno la sua portabilità, anche se io non lo userei troppo su un palco. I potenziometri, tuttavia, sono solidi, comodi e hanno un ottimo feel al tatto, considerando la fascia di prezzo.
La tastiera, sensibile alla velocity è a molle, ma leggera. Come l’originale, non supporta l’aftertouch, il che è un peccato.
Korg KingKorg Neo: Virtual Analogue+
Devo confessare che non ho mai suonato un KingKorg originale. Come molte altre persone, all’epoca ero entusiasta dell’analogico e mi ci è voluto un po’ per capire i vantaggi e le possibilità dell’analogico virtuale. Il KingKorg Neo è un ottimo esempio di ciò che il VA ha da offrire. Più tempo ci passo, più capisco perché Korg abbia voluto riprovare con questo strumento.
Ogni suono viene generato dai tre oscillatori. Gli oscillatori sono il cuore del KingKorg, con 138 tipi, tra cui quelli in stile analogico, il noise e le già citate DWGS (sintesi digitale a guida d’onda) e onde PCM.
Gli oscillatori VA sono disponibili nelle consuete forme d’onda a dente di sega, quadra, triangolo e sinusoide, ma offrono anche lo stack, il sync e la cross-modulation. La maggior parte degli oscillatori (a parte quelli PCM) offre parametri aggiuntivi regolabili, che cambiano a seconda del tipo. Sarebbe bello se il manuale elencasse questi parametri unici, perché, essendo così numerosi, può essere difficile tenerne traccia. Ho dovuto scavare nel manuale del KingKorg originale per trovarli.
Segue la sezione dei filtri. Con 18 diversi filtri, tra cui passa-basso, passa-banda e passa-alto, ognuno con modelli provenienti da sintetizzatori famosi e storici come l’MS-20, il Prophet-5, l’Oberheim SEM, il Minimoog e il TB-303, oltre a un circuito inedito del KingKorg. Insomma, le possibilità di sound design sono molte.
Semplice, ma complesso
L’idea alla base del KingKorg era di mantenere le cose relativamente semplici, dal punto di vista della sintesi, con un controllo pratico per la maggior parte dei parametri. Questo ci permette di avere due ADSR, collegati all’amplificatore e al filtro, e due LFO. Tuttavia, questi possono essere combinati tramite una matrice di modulazione, il che significa che, se si vuole, si possono complicare le cose a piacere. Il tutto, però, avviene tramite la schermata principale, divisa in due righe. Ehi Korg, che ne dici di un editor?
Ho menzionato gli split, ma ci sono anche i layer. Per ogni patch, è possibile raddoppiare le sezioni di sintesi pre-effetti. Il totale è di sei oscillatori per voce. Se si considera che alcuni tipi di oscillatori sono in realtà degli stack, si può arrivare a molti più di sei. Selezionate la modalità unisono, per averne ancora di più!
Effetti e arpeggiatore del Korg KingKorg Neo
Il KingKorg Neo ha una sezione effetti abbastanza completa, con un potenziometro per il drive e la distorsione, modulazioni varie come il chorus e il phaser e gli effetti time-based come il riverbero e il delay. Purtroppo non è possibile combinare riverbero e delay. Gli effetti contribuiscono a plasmare il suono e sono in grado di agire quasi come uno strumento di sound design piuttosto che come un semplice tocco finale, sebbene sia possibile fare anche questo.
Sebbene non ci sia un sequencer, c’è un arpeggiatore editabile, il che significa che è possibile eliminare gli step per creare pattern di arp insoliti.
Il suono: morbido e professionale
Nel complesso, il Korg KingKorg Neo ha un suono omogeneo e professionale. Semmai, potrebbe risultare troppo omogeneo, mancando di un po’ di carattere. Tuttavia, questo non per forza è un aspetto negativo. Si tratta di un sintetizzatore molto versatile, che si trova particolarmente a suo agio con i bassi e con le lead.
Una volta coinvolto il lato digitale, con un po’ di DWGS e onde PCM, le potenzialità di sound design si ampliano ulteriormente. Anche alcuni oscillatori VA possono fare magie. Mi sono trovato a gravitare verso dei suoni più esoterici, come bell e pad. Aggiungete un po’ di bit reduction nella sezione effetti e inizierà a cantare.
Le opportunità mancate dal Korg KingKorg Neo
Più tempo ho trascorso con il KingKorg Neo, più mi è piaciuto. Se andate oltre il VA ed esplorate le opzioni di sintesi più strane, iniziano ad aprirsi mondi completamente nuovi. Anche i sample PCM possono conferire un feel retrò anni ’90. Chi non ha bisogno di un po’ di quel suono in stile M1 per i suoi pad drum and bass anni ’90?
Tuttavia, non posso fare a meno di pensare che ci siano alcune opportunità mancate. Date le molte possibilità di sintesi, l’aftertouch sarebbe stato fantastico, anche solo a livello di canale. L’utilizzo congiunto di riverbero e delay è ormai uno standard, e limitarsi a uno o all’altro è un po’ riduttivo. Anche un sequencer non sarebbe male.
Conclusioni
Se vi piace il suono del Neo ma vi sembra costoso, probabilmente arriverà una versione modulare, senza tastiera. Se Korg segue il suo recente piano d’attacco, vedremo alla fine anche una versione software, che sarebbe la più economica di tutte.
Se vi siete persi il Korg KingKorg la prima volta, dategli un’altra possibilità. È sicuramente un level up. È necessario trascorrerci un po’ di tempo prima che vi riveli i suoi segreti. Una volta che l’avrà fatto, però, tornerete ad utilizzarlo ancora e ancora.
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Pro e contro
Pro
- 138 tipi di oscillatori offrono opzioni di sintesi ampie e inusuali
- 18 tipi di filtro presentano modelli di molti sintetizzatori classici
- La matrice mod offre flessibilità al sound design
- Ottimi effetti
- Eccelle nei pad e nei lead
- Leggero e facile da trasportare
Contro
- Niente aftertouch
- Lo stesso motore sonoro della versione originale, nel bene e nel male
- Il delay e il riverbero devono essere utilizzati separatamente
- Nessun sequencer
Ulteriori informazioni:
- Home page del Korg KingKorg Neo
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