Korg KingKORG Neo: il Sintetizzatore VA Ritorna in Forma Compatta
Il sintetizzatore VA, piuttosto deludente, è tornato in un formato più piccolo e maneggevole. Riuscirà il KingKORG Neo a ripristinare la nostra fiducia nel Virtual Analog?
KingKORG Neo
Korg sembra essere molto attiva con le nuove uscite pre-NAMM, presentando una piccola Rhythm Box e un MicroKORG rinnovato.
Tuttavia, il KingKORG Neo si distingue: originariamente rilasciato nel 2013, il KingKORG utilizzava la tecnologia XMT (eXtended Modelling Technology) di Korg per emulare suoni analogici, offrendo un pannello frontale con ampio controllo sui parametri e sugli effetti.
Sebbene sia stato elogiato per la vasta gamma di suoni e il design leggero, è stato criticato per il suono simile a un sintetizzatore software. Con il rilascio del KingKORG Neo, che presenta lo stesso motore sonoro XMT con alcuni algoritmi di oscillatori aggiuntivi, Korg sembra cercare di portare una nuova vita a questo synth e di adattarlo alle esigenze dei musicisti contemporanei. Sarà interessante vedere se riesce a conquistare un pubblico più ampio e a superare le critiche precedenti.
Cosa c’è di nuovo?
Focalizziamoci sui cambiamenti per cercare di capire meglio il concetto di “Neo”. Dal punto di vista del design, il KingKORG Neo presenta dimensioni e forma diverse rispetto all’originale, adattandosi bene alla gamma compatta di sintetizzatori Korg più recenti. L’introduzione di alcune schermate dedicate all’oscillatore e al filtro è un’aggiunta apprezzabile. Tuttavia, confrontando le specifiche con l’originale, mi sembra che le differenze vanno di poco oltre al design.
In termini di funzionalità, il motore XMT offre due livelli timbrici, ciascuno con tre oscillatori VA, PCM, DWGS o ingressi audio. Ci sono 138 algoritmi di oscillatori e 18 tipi di filtri. Il sintetizzatore presenta due inviluppi, due LFO, sei set di patch virtuali, pre-FX, mod-FX, riverberi/delay, un arpeggiatore a 8 step e un vocoder a 16 bande. Non sembrano esserci cambiamenti rivoluzionari nelle specifiche tecniche, ma l’inclusione di un microfono per il vocoder rappresenta un’aggiunta pratica. La perdita dell’amplificatore a valvole potrebbe essere stata compensata da altre migliorie e modifiche nel design complessivo. Resta da vedere come questi cambiamenti impatteranno sull’esperienza sonora complessiva del sintetizzatore.
Un prezzo “Neo” per un vecchio synth?
Il Neo KingKORG sembra mirare a riportare in vita il design e le funzionalità del KingKORG originale, anche se il motore sonoro sembra essere lo stesso. La decisione di rilanciare un modello precedente può avere senso per diversi motivi. In primo luogo, può essere una risposta alla domanda persistente degli utenti che potrebbero aver apprezzato le caratteristiche del KingKORG e desiderano accedervi ancora. In secondo luogo, il KingKORG Neo potrebbe rappresentare un’opzione più economica rispetto ai sintetizzatori più recenti con caratteristiche simili, offrendo un’alternativa accessibile sul mercato.
Oggi credo che potremmo accogliere più volentieri l’idea di suoni soft-synth controllabili senza computer. Il KingKORG Neo sembra adatto sia ai principianti che agli artisti in concerto, grazie alla sua facilità d’uso e alla capacità di generare una vasta gamma di suoni.
Tuttavia, il KingKORG Neo sembra mancare di innovazioni significative rispetto al modello originale, il che potrebbe deludere coloro che cercano qualcosa di nuovo e rivoluzionario.
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