Johan Röhr: il re segreto delle playlist di Spotify
Il compositore svedese Johan Röhr è uno degli artisti di maggior successo su Spotify. Chi, chiedi? Quasi nessuno ne ha mai sentito parlare, eppure ha collezionato l’impressionante cifra di 15 miliardi (!) di stream con circa 2700 brani pubblicati. Sono più ascolti di Britney Spears o degli Abba. Il musicista residente a Stoccolma appare sulla piattaforma di streaming sotto più di 650 pseudonimi diversi.
Johan Röhr: il re invisibile dello streaming
Secondo il quotidiano svedese Dagens Nyheter (DN), Röhr ha utilizzato nomi come “Maya Åström”, “Minik Knudsen”, “Mingmei Hsueh” e “Csizmazia Etel”, tra molti altri, per pubblicare più di 2700 canzoni su Spotify. Considerando tutti i suoi alter ego messi insieme, Röhr entra facilmente nella top 100 degli artisti più ascoltati in streaming sulla piattaforma, lasciando dietro di sé artisti del calibro di Michael Jackson, Metallica e Mariah Carey!
Il suo successo può essere in gran parte attribuito al fatto che le sue canzoni sono incluse in più di 100 playlist strumentali curate da Spotify. Con titoli come “peaceful piano” o “stress relief”, queste playlist sono apprezzate dagli utenti Spotify che cercano musica di sottofondo per il lavoro o il relax. Il punto è che essere inclusi in una o più di queste playlist popolari può dare una spinta decisiva alla tua carriera (e alle entrate derivanti dallo streaming)!
Come usare Spotify: L’incredibile successo di Johan Röhr
L’anno scorso Spotify ha versato all’industria musicale la cifra record di 8 miliardi di euro (leggi il nostro articolo dedicato qui). Il CEO Daniel Ek sostiene che ciò consente a molti artisti emergenti di “sfondare” e finalmente guadagnarsi da vivere con la loro musica. Tuttavia, secondo i critici, l’enorme successo di artisti anonimi come Röhr, che silenziosamente dominano il mercato, è in netto contrasto con quanto affermato dalla piattaforma. Dopotutto, come possono trarre vantaggio gli artisti, le etichette e i compositori indipendenti da un sistema che favorisce i “fantasmi dello streaming” come Röhr? Ek ha anche recentemente affermato che il costo della creazione di musica è “quasi zero”.
Non si sa quanti soldi abbia guadagnato Johan Röhr su Spotify. I rapporti indicano che la sua attività privata ha registrato un reddito di 32,7 milioni di corone svedesi (circa 3,1 milioni di dollari USA) – nel 2022. Röhr, che in precedenza ha lavorato come direttore d’orchestra per tournée di concerti e in televisione, ha rifiutato di commentare l’accaduto e non ha risposto ad una richiesta del Guardian.
Il re delle playlist strumentali su Spotify
Niklas Brantberg, CEO di Overtone Studios (l’etichetta che pubblica la musica di Röhr), conferma che Röhr è un pioniere della “musica d’atmosfera” e ha pubblicato musica sotto molteplici pseudonimi. Non c’è niente di sbagliato nell’usare pseudonimi su Spotify.
Secondo un portavoce di Spotify, “c’è un crescente interesse per la musica funzionale creata per migliorare le attività quotidiane come il relax, la concentrazione o lo studio, e queste playlist sono create per soddisfare la domanda degli ascoltatori. Questo tipo di musica esiste tipicamente nell’hub Focus di Spotify che limita la concorrenza con artisti dei generi tradizionali di musica pop”.
Qual è la tua opinione su questo fenomeno? Artisti come Johan Röhr hanno semplicemente capito come utilizzare Spotify al massimo vantaggio o stanno rendendo il tutto più difficile per gli altri?
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