Buon compleanno Jaco: Il basso elettrico che ha rivoluzionato la musica
John Francis Anthony Pastorius III, per i più Jaco Pastorius, è stato e per molti sarà sempre il più grande bassista della storia della musica. Genio, follia e amore per la famiglia sono alcune delle sfumature di un personaggio iconico e indimenticabile.
Oggi 1 Dicembre la redazione di Passione Strumenti si alza in piedi per fare gli auguri a Jaco!
Jaco Pastorius, Norristown, 1° Dicembre 1951 – Fort Lauderdale, 21 settembre 1987, è considerato uno dei più grandi bassisti della storia della musica, se non il più grande. Parlarne non è una sfida facile, ma rimane un obbligo dover ricordare in ogni occasione possibile la sua magnificenza. Il suo modo di suonare ha definito una rivoluzione nella concezione del ruolo del basso elettrico: il basso con lui diventa un strumento solista portando sui palchi e nelle registrazioni in studio melodie complesse, armonici, accordi e accompagnamenti percussivi per niente scontati.
Se chiudo gli occhi e mi immergo nei ricordi musicali dei giorni passati, una figura emerge in modo vivido, avvolta nella melodia di tempi che sembrano appartenere a un’epoca dorata della musica. Jaco Pastorius, il virtuoso del basso, è il poeta silenzioso di quella nostalgica sinfonia che continua a riverberare nei cuori degli appassionati di musica di tutto il mondo.
Le Note di Jaco
Le note di Jaco si risvegliano nella mia mente con una delicatezza che solo il passare del tempo può conferire. Era un mago che trasformava il suo basso in uno strumento di espressione, scolpendo melodie che erano più di semplici note; erano viaggi emotivi attraverso paesaggi sonori unici.
I giorni in cui Jaco dominava i palcoscenici erano un’epoca in cui la musica non era solo udita, ma sentita. I suoi bassi scivolavano attraverso le dita con una grazia ineguagliabile, creando una miscela di jazz, funk e fusion che ancora oggi risuona come una colonna sonora della mia gioventù.
Jaco Pastorius è stato un dono, forse uno dei più grandi, se non il più grande, che la musica ci abbia portato negli anni. La sua vita è stata un esplosione di arte, passione, tecnica, follia, stravaganza e complicazioni, vita che purtroppo ha raggiunto il capolinea la notte del 21 settembre 1987.
Ma ora, accendiamo il giradischi della memoria e immergiamoci nelle tracce sonore intramontabili di Jaco Pastorius. Lasciamoci avvolgere dalle sue melodie, permettendo al calore della nostalgia di trasportarci indietro nel tempo, quando la musica aveva un’anima e Jaco ne era il suo poeta più ispirato.
Biografia: Norristown, 1° Dicembre 1951… il resto è storia.
Pastorius nasce in Pennsylvania a Norristown nel 1951 in una famiglia dove certamente la musica è all’ordine del giorno. Il padre, Jack Pastorius, è un batterista e sin dai primi anni decide di insegnare ai propri figli come suonare la batteria. Jack rappresenterà una figura a cui Jaco si affezionerà molto nonostante i suoi problemi con l’alcool e la sua assenza causata dai suoi impegni in tour che porteranno poi anche al divorzio dalla madre di Jaco Stephanie. Nel 1959 la famiglia si sposta in Florida a Fort Lauderdale, qui si può dire che inizierà una delle più grandi storie d’amore: quella tra Jaco e il basso elettrico.
Dopo aver suonato per qualche anno la batteria e aver iniziato a suonare la chitarra del fratello, a quindici anni ispirato dal bassista Kenny Neubauer inizia a suonare il basso elettrico. Acquista il suo primo strumento grazie ai ricavi derivanti dal suo primo lavoro: il venditore di giornali. Le prime esibizioni sono state a Fort Lauderdale, Florida, con un Fender Jazz Bass 60’. Il plot twist della sua carriera, e della storia del basso elettrico, si realizza quando decide nel 1962 di togliere i tasti da un suo Jazz Bass e di riempire le scanalature create.
Nasce così il leggendario The Bass of Doom.
Da qui ha origine un suono che caratterizzerà Pastorius per tutta la sua vita.
Le Prime Band
La sua prima band è un gruppo funky, i Woodchuck, poi negli anni 70’ approccia al mondo del soul con il gruppo Tommy Strand & the Upper Hand e nello stesso 1970 sposa la sua prima moglie Tracy Lee con la quale ha subito una figlia. Non tutti sanno che per mantenere la famiglia lavorerà come musicista su una nave da crociera.
Nel 1974 si va a suonare in un jazz Club di New York dove suona con un altro grande musicista: Pat Metheny.
Alla fine dell’estate del 1974 Bobby Colomby offre a Jaco il suo primo contratto discografico con la Epic. La stessa permette a Jaco la registrazione dell’omonimo album da solista Jaco Pastorius con la partecipazione di artisti del calibro di Herbie Hancock e David Sanborn.
I Weather Report
Nel 1975 Jaco conosce Joe Zawinul e qualche periodo dopo entra a far parte dei Weather Report – fu lo stesso Zawinul a dichiarare che in lui vedeva la stessa magia che c’era in Jimi Hendrix.
Con Joe nascono sempre interessantissimi sfide virtuose sul palco. I due esaltano così il proprio pubblico… beh What time to be alive.
La collaborazione di Jaco con i Weather Report porta alla luce diversi album tra cui Black Market, Heavy Weather, 8:30, Night Passage, Havana Jam I e II. Heavy Weather vendette quattrocentomila copie mentre in Night Passage è presente Three Views of a Secret, traccia che secondo Joe Zawinul è la migliore composizione di sempre di Jaco.
Nel frattempo, nel 1978 finisce la storia con sua moglie Tracy e iniziò un anno dopo la sua nuova vita con Ingrid Hornmuller che gli diede due gemelli considerati un grande dono dallo stesso Jaco.
Nel 1981 viene pubblicato l’album Word of Mouth. grazie ad un contratto offerto dalla Warner, con la collaborazione di Jack DeJohnette, Michael Brecker e Herbie Hancock.
Successivamente alla registrazione dell’album ed in concomitanza con i suoi trenta anni, Pastorius decide di riunire tutti i partecipanti all’album Word of Mouth formando una Big Band. Questa si sciolse quando, a seguito di un peggioramento delle condizioni di salute mentale di Jaco, nel 1984 al Playboy Jazz Festival Jaco suonò con volumi eccessivi e fu abbandonato sul palco dal resto della band. Bill Cosby, allora presidente del Festival, decise di interrompere l’esibizione.
Gli anni della Crisi
Gli ultimi anni della vita di Jaco sono segnati dalle difficoltà, salute mentale precaria e vita in un parco sono purtroppo all’ordine del giorno.
E se esiste una data che ogni musicista vorrebbe cancellare è proprio l’11 settembre del 1987. Quella sera Jaco si era recato a sentire Carlos Santana e dopo esser salito sul palco per omaggiare il suo collega Alphonso Johnson fu allontanato dal locale. Successivamente fuori controllo Jaco si diresse al Midnight Bottle Club dove gli fu negato l’ingresso. Da qui una ci fu una colluttazione con Luc Havan che secondo le ricostruzioni spinse Jaco violentemente tanto da procurargli un trauma cranico fortissimo. La stessa sera Jaco entrò in coma e fu dichiarato morto fino alle 21:25 del 21 Settembre.
La strumentazione di Jaco Pastorius
Una strumentazione poco articolata, anzi, tutto quello che era possibile ascoltare dalle sue registrazioni aveva due comuni denominatori: un Jazz Bass ed un tocco unico.
Il primo basso di Jaco è stato un Fender Jazz Bass del 1966 e fu acquistato grazie ai suoi primi lavori. Parliamo del basso elettrico della sua adolescenza.
Successivamente arriva il turno del basso elettrico più famoso al mondo, un Sunburst Fender Jazz Bass del 62’ soprannominato poi The Bass of Doom. La leggenda narra che lo stesso strumento è stato acquistato ad un banco dei pegni per circa 90 dollari. Jaco decise agli albori di rimuovere i tasti dello strumento per ottenere il suono di un contrabbasso. Lo strumento aveva un manico stretto, pickup al ponte. Lo ritroviamo all’interno di registrazioni di artisti come Joni Mitchell, Weather Report e Herbie Hancock.
Jaco, poco prima della sua morte, si è disfatto dello strumento abbandonandolo a Central Park, New York City, nel 1986.
Oggi, The Bass of Doom è detenuto dal bassista dei Metallica Robert Trujillo.
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Per diverso tempo Jaco ha utilizzato un Fender Jazz Bass – Fretted del 1960. Dallo strumento fu tolto il battipenna per ottenere un suono più risonante.
All’inizio del 1980 Jaco ha registrato un video didattico dove utilizza un basso che rappresenta un ibrido fra un Jazz e un Precision, in quanto parliamo di uno strumento con manico di un Precision 70’ e corpo Sunburst di un Jazz.
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Uno strumento utilizzato, seppure in piccola parte, è stato l’Hiroshima Bass. Durante una tournée in Giappone Jaco getta questo strumento nella baia di Hiroshima. Lo strumento è stato poi recuperato da Ibanez che ha deciso di rilavorarlo.
L’ultimo basso che vogliamo raccontarvi, mostra una passione di Jaco per i suoi acustici. Stiamo infatti parlando del suo basso fretless Breslin 5 corde. Il basso è frutto di un lavoro del liutaio. Lo strumento monta una corda alta accordata in C, una tastiera in palissandro brasiliano, top/corpo in abete rosso e etro e le fiancate in palissandro brasiliano.
Oggi lo strumento è posseduto dal liutaio di Jaco, Kevin Kaufman.
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Dal punto di vista dell’amplificazione Jaco, dopo aver utilizzato un rig Sunn dal 200 watt, ha deciso di utilizzare l’acoustic 360-361 PP. L’amplificatore è dotato di un enorme cabinet e da diffusori invertiti da 18 pollici.
Nel suono di Jaco sono, invece sempre stati presenti, gli effetti.
Probabilmente, il suo effetto preferito era un MXR Digital Delay montato su rack. Pastorius era solito avere un cabinet effettato e uno dry, che produceva una interessante modulazione corale quando si utilizzavano delay brevi.
Questo effetto veniva apprezzato e usato anche per la sua funzione da campionatore/looper. Jaco amava costruire dei loop ed eseguire melodici e virtuosi assoli su di essi.
Conclusioni
La storia della musica è composta da diversi nomi, pochi brillano più di altri ma sicuramente uno di questi è John Francis Anthony Pastorius III.
Il suo modo di suonare ha cambiato radicalmente la cultura e la concezione del basso elettrico e il suo modo di suonare è rimasto nella mente e nelle mani di ogni bassista presente sulla faccia della terra.
Assoli, armonici, melodie piene di groove e fraseggi impossibili si sono sempre scontrati con una personalità difficile ma allo stesso tempo infinitamente amabile. Il genio che incontra la follia, il bianco che combatte il nero, Jaco nella sua vita ha rappresentato tutto ciò. Proprio per questo motivo che nessuno potrà mai dimenticarlo, che ogni musicista che si rispetti lo definirà sempre il miglior bassista mai esistito.
In questa oasi di ricordi, Jaco Pastorius è il custode di un’epoca in cui la passione musicale trascendeva le barriere generazionali. La sua musica, intrisa di sentimenti profondi e complessi, era la colonna sonora di un’età d’oro che sembra lontana nel tempo, ma che continua a brillare nel cuore di tutti i musicisti.
Grazie Jaco, il tuo ricordo e le tue note riecheggeranno sempre nelle nostre menti!
Buon compleanno.
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