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Dalla sala prove al palco del forum - Intervista a James Jaka: Batterista di Mr. Rain

Dalla sala prove al palco del forum - Intervista a James Jaka: Batterista di Mr. Rain  ·  Fonte: James Jaka

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Il protagonista di questa intervista è James Jaka, batterista bresciano reduce dal tour con uno degli Artisti più in voga del momento: Mr Rain. James ci svela il segreto della concentrazione prima di salire su un palco prestigioso come il Forum di Milano, come sono stati curati gli arrangiamenti e il lavoro minuzioso per affrontare un tour nei palazzetti e nei principali festival italiani.

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Conosciamo meglio James Jaka: 

James Jaka, classe 1990, fin da bambino manifesta una grandissima passione per la musica. Da piccolissimo la mamma gli faceva ascoltare musica reggae, hip hop e rap.

All’età di 15 anni intraprende le sue prime esperienze con le band per poi entrare nella banda musicale di Chiari portando avanti parallelamente il percorso di studi dello strumento che gli consente perfezionarsi e acquisire uno spiccato livello tecnico.

Riccardo Ierardi: Finalmente ci troviamo a Brescia nello studio di James Jaka. Ci siamo conosciuti prendendo lezioni da Maxx Furian e finalmente dopo anni entrambi lo facciamo di lavoro, sono davvero orgoglioso.

Partiamo dalle origini, come e’ stato il primo incontro con Mr.Rain?

James Jaka: Ci siamo conosciuti ad un festival a Treviso nel 2018, in quell’occasione ero in tour con il cantautore bresciano Pietro Paletti. Nello stesso giorno la line up comprendeva anche lo show di Rain quindi abbiamo avuto modo di incontrarci nel backstage e chiacchierare. Ci siamo subito trovati bene a livello personale. A lui mancava il batterista quindi dopo un paio di mesi mi ha fatto la proposta di entrare fisso nella sua band. Why not?

R.I.: Come hai integrato la tua strumentazione al sound di Rain per il tour?

J.J.: I brani di Rain vengono concepiti principalmente con batterie digitali e prodotte in studio quindi ho dovuto reinterpretare molto il suonato senza snaturare comunque i pattern originali. Arrivando dallo studio e avendo la passione per il gospel drumming ho provato a integrare molto questo linguaggio nei pattern. Inoltre uso anche dei trigger di cassa e rullante per i suoni elettronici e i pad che mi danno molto supporto amalgamando perfettamente la parte sostanziale della batteria acustica.

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R.I.:Quale parte dell’allestimento ti fa sentire più coinvolto nella scelta artistica di esecuzione?

J.J.: Quando ci si trova in sala prove siamo tutti coinvolti nella creazione degli arrangiamenti. La scelta dei suoni giusti sicuramente mi stimola molto e a lavoro svolto sono sempre molto soddisfatto.

Kit Live al Forum di Milano
Kit Live al Forum di Milano · Fonte: James Jaka

R.I.: Arriviamo alla domanda che a me in primis interessa tantissimo: Come gestisci la pressione psicologica di suonare in un palazzetto iconico come il Forum di Milano?

J.J.: Quando ho appreso la notizia che avremmo suonato al forum ero incredulo ed è stata una super scossa. Allestire lo show per il live è stato un lavoro pazzesco, curato nei minimi dettagli e mi ha permesso gradualmente di abituarmi all’idea di suonare al forum.

Man mano realizzi e mi ricordo che 20 minuti prima di salire sul palco ho avuto una carica di adrenalina pazzesca. Per I primi tre brani non mi sono quasi reso conto talmente era forte questa sensazione. Poi è stato talmente bello che non riuscivo più a scendere dal palco. Una sensazione unica!

R.I.: Parlaci dell’allestimento dello show al forum di Milano

J.J: E’ stato un lavoro curato nei minimi dettagli che è durato tre mesi. Abbiamo iniziato solo con la band per provare gli arrangiamenti nella sala qui a Brescia. Dopodiché con Rain abbiamo iniziato le prove ufficiali prima a Milano poi al pala di Mantova e successivamente direttamente al Forum di Milano. 

R.I.: Come ti prepari prima dei live?

J.J.: Cerco molto di sciogliermi muscolarmente. Faccio boxe da sei anni quindi mi alleno tanto per essere già caldo prima della performance. Faccio anche qualche warm up con le bacchette ma mi concentro prevalentemente sulla parte fisica.

R.I.: Come sono stati curati gli arrangiamenti di questo tour?

J.J.: Il lavoro è partito da Rain, il tastierista e il chitarrista della band. Hanno iniziato con la produzione in studio e successivamente con tutta la band in sala prove. Abbiamo mantenuti i pezzi abbastanza fedeli agli originali ma comunque alcuni sono stati allungati per renderli ancora più d’impatto a livello live.

R.I.: Parlaci dei prossimi appuntamenti live

J.J.: Da metà luglio ripartiamo col tour estivo nelle principali piazze italiane e a novembre nei palazzetti.

R.I.: Come di consueto raccontaci l’aneddoto più divertente e il momento di panico più grande che hai vissuto durante il tour

J.J.: Sicuramente l’aneddoto più divertente è quando durante la canzone Rainbow Soda siamo soliti chiamare tra il pubblico qualcuno sul palco. Solitamente sono sempre molto intimoriti davanti a tutta la gente ma quella volta appena è partito il ritornello uno dei ragazzi invitati sul palco fa una capriola all’indietro pazzesca che ci lascia tutti increduli. Stavo suonando e mi guardavo con il resto della band come per dire: Ma lo ha fatto veramente?! 

Invece il momento panico del tour è capitato a Roma durante una data estiva. Quel giorno faceva un caldo torrido e durante il concerto tutti i computer e i software per lanciare le sequenze tra una canzone e l’altra si bloccavano dal calore facendo ritardare il cambio di canzone. Fortunatamente non è successo durante l’esecuzione ma durante i cambi.

Rain è stato bravissimo a prendere in mano la situazione e comunque a riuscire ad intrattenere il pubblico senza troppo disagio. Gli anni di gavetta fanno la differenza in questi casi.

Fonte: James Jaka

R.I.: Qual’è la canzone più articolata ed anche la tua preferita della scaletta da eseguire live?

J.J.: Quella più articolata per assurdo è Supereroi. Essendo molto appoggiata e lenta inizialmente l’avevo concepita con molte ghost notes, ma sentivo che qualcosa non girava. Allora ho dovuto “asciugare” il più possibile il pattern per renderla efficace. Togliere i colpi e rendere il groove fluido a tempi lenti è sempre più impegnativo.

Mentre trovo una scarica di emozioni durante l’Intro del concerto che considero come un’esplosione totale e mi diverte un sacco e poi sicuramente Giorni Di Pioggia.

R.I.: Siamo arrivati alla conclusione di questa intervista! Tu prima hai raccontato un aneddoto fondamentale e importante su come hai conosciuto Rain. Vorrei che dessi un consiglio alle nuove leve di batteristi, dato che insegni, e che suggerissi ai ragazzi giovani come poter realizzare il sogno di diventare un batterista professionista.

J.J.: Bella domanda! Il consiglio che io do è di dedicarsi nel miglior modo possibile allo strumento quale esso sia. Tutto torna. Più passione ci metti e più otterrai sempre una risposta. Non sarà domani né dopodomani ma magari tra qualche anno arriverà il momento.

Bisogna sempre crederci con perseveranza!

R.I.: James, io sono felicissimo di averti rivisto e grazie mille per questa intervista!

J.J.: Grazie a te Ricky, grazie a Passione Strumenti per questo spazio e ci vediamo a novembre nei palazzetti!

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Dalla sala prove al palco del forum - Intervista a James Jaka: Batterista di Mr. Rain

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