Il tuo primo sistema Eurorack: errori da evitare
A seguito di questo Natale, molti musicisti stanno mettendo insieme il loro primo sistema Eurorack. Ci sono molti punti da considerare: Quale case scegliere? Come installare i moduli? Di quali cavi patch ho bisogno? Ci sono altri accessori utili? Con così tante domande, è ovvio che si possono commettere degli errori. In questo articolo vi spieghiamo quali sono e come potete evitarli.
Cominciamo con l’errore più grande che si possa commettere: acquistare un case troppo grande o troppo piccolo. Prima dell’acquisto, pensate bene a cosa volete ottenere esattamente dal vostro sistema Eurorack e dai moduli in esso installati. Volete che sia un sintetizzatore creativo equipaggiato con diverse sorgenti sonore? Deve essere monofonico o polifonico? Oppure avete bisogno di un rack di effetti per sperimentare con l’elaborazione di sorgenti audio esterne? A seconda delle esigenze, il case dovrà avere un aspetto diverso, a volte anche in modo drastico.
Meglio lasciare un po’ di spazio nel primo sistema Eurorack
C’è anche un altro aspetto importante: è sempre opportuno lasciare un po’ di spazio libero nel case durante la progettazione del vostro setup (a tal scopo, può essere utile il sito web ModularGrid). In nessun caso dovreste riempire completamente l’intero case, perché quando si prova per la prima volta una configurazione di moduli, spesso emergono nuove connessioni e idee che potrebbero essere adatte al caso vostro. Se poi non c’è più spazio, la situazione può diventare rapidamente frustrante. È meglio acquistare in modo più selettivo all’inizio e poi aggiornare i moduli gradualmente e con criterio.
Attenzione: allarme manuale!
Da questi consigli piuttosto generali, parliamo ora della selezione specifica dei moduli. Ci sono alcune cose di cui dovete essere consapevoli quando configurate il vostro primo sistema Eurorack. A molti musicisti piace iniziare con moduli complessi che possono fare molte cose contemporaneamente: esempi di questa categoria sono il Mutable Instruments Plaits (disponibile solo di seconda mano o come clone) o l’OXI Coral, attualmente molto popolare. Moduli come questi offrono molte potenzialità sonore in un formato piccolo, dall’FM al waveshaping fino a diversi suoni di batterie. Questo può essere un grande vantaggio per gli utenti Eurorack che amano sperimentare, ma comporta anche dei rischi. Con questi moduli, spesso è necessario familiarizzare con il manuale per imparare come usarli e questo, talvolta, può portare frustrazione e rifiuto nel fare nuove patch.
Per evitare ciò, in genere è consigliabile iniziare con una selezione diversificata di moduli. Oltre a un modulo digitale multifunzione come il Coral, un filtro analogico come il NANO Modules Font è un’ottima scelta. Offre funzioni e controlli dedicati per tutti i parametri audio. Poiché è analogico e ha una risonanza auto-oscillante, può essere utilizzato anche per i suoni più sperimentali. Tuttavia, il suo punto forte è l’essere molto intuitivo quindi facilmente accessibile anche ai principianti. Dovreste sicuramente prendere in considerazione moduli di questo tipo anche per altre funzioni, come il mixaggio o gli effetti. Un modulo multieffetto come il popolare Happy Nerding FX Aid offre molte opzioni ad un buon prezzo, ma anche un riverbero dedicato o un modulo delay di alta qualità come lo Xaoc Sarajewo possono essere scelte interessanti. Gli effetti sono un ottimo modo per sperimentare!
Non abbiate paura dei generatori e dei VCA
Tenete sempre presente che i moduli di modulazione saranno il vero cuore pulsante del vostro primo sistema Eurorack. I generatori sonori e gli effetti vi continueranno ad entusiasmare a lungo termine solo se modulati nel modo giusto. La musica è movimento – e gli LFO, i generatori di envelope e i generatori random sono il vero motore di un sistema Eurorack. Anche in questo caso esistono interessanti “soluzioni all-in-one” come il Function Junction della cre8audio o il classico Maths della Make Noise. Anche se per qualcuno questi due moduli potrebbero risultare non immediati da comprendere, offrono molte possibilità interessanti. Soprattutto, entrambi hanno i cosiddetti “generatori di funzioni”. Questo circuito generatore di fasi di attack e decay potrebbe incutere un certo timore inizialmente ai più principianti.
Il nostro consiglio: procuratevi comunque uno di questi moduli. Utilizzato correttamente, può fungere da LFO, da generatore di envelope, da generatore di trigger e molto altro ancora. Grazie alla loro flessibilità, non si smette mai di trovare nuove patch interessanti con i generatori di funzione. Sono una fonte di ispirazione quasi infinita, a differenza dei “normali” LFO, che rimangono comunque utili. Quando si sperimenta, però, è la diversità che conta.
Il primo sistema Eurorack: non dimenticare il sequencer
Quando si progetta un nuovo sistema Eurorack non bisogna mai dimenticare come controllarlo e come il suono uscirà dal sistema modulare. Solitamente vengono richieste tre cose: un controller o un sequencer, un modulo di interfaccia audio e dei cavi adatti. Naturalmente, anche questi tipi di moduli hanno funzioni e insidie diverse a seconda del modello. Con un sequencer, ad esempio, bisogna assicurarsi che abbia tracce sufficienti per i moduli sonori installati. Con tre oscillatori, un sequencer mono non è sufficiente, mentre otto tracce per un monofonico sono eccessive, a meno che non si prevedono espansioni successive.
Non risparmiare sulle cose sbagliate
Infine, per quanto riguarda l’output del vostro rack, vi consigliamo di non andare a risparmio. Se non utilizzate un modulo di uscita di alta qualità, non lamentatevi poi dei suoni gracchianti e delle distorsioni che escono dal vostro primo sistema Eurorack. Il nostro consiglio: se possibile, utilizzate uscite XLR. Il Joranaloge Transmit 2, ad esempio, ne è dotato – ha anche un’uscita per cuffie per il monitoraggio e un piccolo display di livello con LED. Vi servirà a lungo e fedelmente, a differenza dei moduli per cuffie più economici. Tuttavia, se per motivi di spazio o di budget ve ne servisse uno, abbiamo un solo consiglio per voi: l’ALM HPO.
Conclusioni
Probabilmente vi sarete resi conto che ci sono molte cose da considerare quando si mette insieme un sistema Eurorack. Ciò è dovuto alla natura stessa dei synth modulari: poiché le varie funzioni sono gestite da moduli separati, devono essere scelte con molto criterio. È altrettanto importante considerare la compatibilità tra i vari dispositivi selezionati. Non tutti gli oscillatori sono adatti a tutti i filtri, non tutti gli LFO sono adatti a modulare una specifica configurazione di moduli. Alla fine, si ottiene sempre un suono molto specifico. Prevedere ciò a cui si va incontro nel modo più accurato possibile, e lasciare spazio per nuovi acquisti, vi aiuterà a realizzare un primo sistema Eurorack davvero funzionale e suonabile.
Video
*Questo articolo contiene link promozionali che ci aiutano a finanziare il nostro sito. Non preoccupatevi: il prezzo per voi rimane sempre lo stesso! Grazie per il vostro sostegno.