a cura di Edoardo Morena | 1,0 / 5,0 | Tempo di lettura approssimativo: 7 minuti
Pianoverse Piano Master Page

Pianoverse Piano Master Page  ·  Fonte: IK Multimedia

Pianoverse Piano Model Page

Pianoverse Piano Model Page  ·  Fonte: IK Multimedia

Pianoverse Iceberg Space

Pianoverse Iceberg Space  ·  Fonte: IK Multimedia

Pianoverse Old Forest Space

Pianoverse Old Forest Space  ·  Fonte: IK Multimedia

Pianoverse Red Planet Space

Pianoverse Red Planet Space  ·  Fonte: IK Multimedia

Pianoverse Sea Floor Space

Pianoverse Sea Floor Space  ·  Fonte: IK Multimedia

Pianoverse Studio Space

Pianoverse Studio Space  ·  Fonte: IK Multimedia

Pianoverse Underground Space

Pianoverse Underground Space  ·  Fonte: IK Multimedia

Pianoverse Mix Page

Pianoverse Mix Page  ·  Fonte: IK Multimedia

Pianoverse FX Page

Pianoverse FX Page  ·  Fonte: IK Multimedia

Pianoverse Library Page

Pianoverse Library Page  ·  Fonte: IK Multimedia

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A prima vista, Pianoverse di IK Multimedia cerca di offrire più di una semplice libreria di sample di pianoforte, e li inserisce in spazi piuttosto strani!

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Il pianoforte. Il pianoforte! Uno degli strumenti più affascinanti che la civiltà occidentale abbia mai realizzato. Il suo suono e la sua interfaccia utente sono rimasti in gran parte immutati nel corso dei secoli. Il potere emotivo di un pianoforte ben suonato è amato quasi universalmente. È una sicurezza. Anche per questo è stato registrato, più e più volte, per adattarlo al moderno mondo del campionamento. Si possono spendere pochi centesimi o molte centinaia di euro per una libreria di sample di pianoforte. Alcune sono ok, altre sono esemplari, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un solo pianoforte, campionato, mappato e riprodotto per funzionare nel formato desiderato.

Con Pianoverse, la nuova libreria di campioni di pianoforte di IK Multimedia, sembra che si voglia offrire qualcosa di più. Molto di più. Qualche settimana fa mi è stato concesso l’accesso esclusivo alla versione beta, quindi esploriamo Pianoverse!

Più Strumenti

La prima cosa da notare è che Pianoverse non è un solo strumento meticolosamente campionato. Si tratta di più strumenti meticolosamente campionati. Ognuno con il proprio carattere e la propria qualità sonora. E con oltri 25 GB per ogni pianoforte, non si tratta di un “tocco leggero”. Stiamo parlando di un multi-campionamento molto profondo e dettagliato. Siamo di fronte ai migliori esemplari di alcuni dei pianoforti più famosi, campionati automaticamente a numerose velocity. Ogni variazione del pedale, ogni dettaglio e sfumatura sono stati meticolosamente catturati.

Ai fini di questa recensione, mi sono stati forniti due pianoforti per iniziare. Si tratta dell’YF3 Concert Grand e dell’Y5 Royal Upright. Questi si basano rispettivamente su uno Yamaha CFIII Concert Grand e su uno Yamaha U5 Professional Upright. L’YF3 è stato registrato presso gli studi Fonoprint di Bologna, mentre l’Y5 è stato registrato nello studio IK di Modena. IK Multimedia ci ha riferito che presto saranno disponibili altri pianoforti che, una volta scaricati tramite l’IK Product Manager, appariranno nell’interfaccia principale, pronti per essere selezionati. Tra questi ci saranno strumenti basati su un Bösendorfer 280 Vienna Concert e su uno Steinway & Sons New York D-274. Più avanti, mi è stato detto che potremo aspettarci modelli costruiti su un Bösendorfer 200, uno Steinway & Sons Hamburg D-274, un Fazioli F278 e un Koch & Korselt Upright. Allettante!

L’interfaccia

Quando si carica Pianoverse, si inizia dalla pagina principale del browser. Se avete familiarità con il layout di IK in strumenti come Syntronik o SampleTank, vi sentirete subito a casa. A sinistra si trovano i pianoforti, poi una colonna di filtraggio che consente di selezionare i pianoforti in base al Mood, al Genre, lo Style o il Timbre. Molto utile per ottenere il giusto livello di variazione per il vostro brano. La colonna successiva elenca le patch stesse e quella finale fornisce una descrizione e la possibilità di contrassegnarle come preferite. È presente una barra di ricerca che consente di navigare la libreria in base al nome della patch. È anche possibile salvare i pianoforti modificati nella propria libreria utente per riutilizzarli in futuro.

Una volta selezionato il pianoforte, questo viene caricato e si può procedere a una delle quattro pagine principali dell’interfaccia: Piano, Space, Mix ed Effects.

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Pagina Library di Pianoverse

Pagina Library di Pianoverse

La pagina Piano

Questa è la schermata principale di edit del pianoforte selezionato. La maggior parte della schermata mostra il pianoforte, che non è animato, tranne per i tasti. Sotto il pianoforte si trovano i controlli principali, divisi in due sezioni. Master e Model. La sezione Master consente di settare le impostazioni di base come l’accordatura, il tono, la compressione e la possibilità di attivare o disattivare gli effetti. C’è anche un’impostazione per l’ampiezza stereo e una curva di velocity. È anche possibile impostare il volume dello Space, di cui parleremo più avanti. La pagina Model consente di controllare aspetti quali la posizione del coperchio e l’offset della velocity; è inoltre possibile applicare uno dei 20 filtri diversi.

Pagina Piano Master di Pianoverse

Pagina Piano Master di Pianoverse

La pagina Space

In questa pagina le cose iniziano a farsi interessanti. Invece di limitarsi ad alcuni modelli di riverbero e delay, IK ha deciso di offrire un’ampia scelta di posizioni fisiche in cui collocare il pianoforte. Si tratta di una caratteristica simile a quella vista in altri prodotti IK, come MODO Drum. Per cominciare, abbiamo alcune scelte piuttosto ovvie e scontate. Cattedrale, club, garage, teatro dell’opera, studio di registrazione, ecc. Tutte abbastanza standard, giusto? Ma cos’è questo? Un monastero? Ok, non è troppo insolito, credo. Palazzo? Presbiterio? Certo, perché no. Foresta antica? Iceberg? Sotterraneo? Pianeta rosso? Sì, potete suonare il vostro pianoforte sulla superficie di Marte. Che ne dite di una stazione della metropolitana di Londra? Certo, a chi non è mai successo di suonare là! IK utilizza il proprio motore di riverbero generativo per ricreare questi ambienti.

Per quanto strano possa sembrare il nome di questi spazi, in realtà suonano davvero, DAVVERO bene! Nessuno ha portato un pianoforte a coda di 3 metri su Marte, ma c’è stata una programmazione intelligente che ha permesso di ottenere effetti davvero unici e facili da usare. Abbiamo avuto riverberi shimmer in abbondanza, quindi questo è qualcosa di più insolito e, soprattutto, utilizzabile. Una volta selezionato lo spazio, è possibile modificarlo a proprio piacimento. Ad esempio, Red Planet consente di aggiungere “Stelle” o “Radiazioni”. Queste non si limitano a modellare lo spazio di riverbero, ma aggiungono un colore aggiuntivo al suono riflesso. Lo spazio Iceberg consente di modificare le “Onde” e la “Corrente”. È un modo molto semplice, ma intelligente, di modellare il suono del pianoforte.

Spazio Pianoverse Underground

Spazio Pianoverse Underground

La pagina Mix

Questa pagina sembra un po’ noiosa dopo quella Space! Tuttavia, è una parte fondamentale per il sound design. Qui è possibile regolare il posizionamento del microfono, i livelli e il panning, l’equalizzazione, le mandate e l’inserimento di FX sull’uscita master.

Pagina Mix di Pianoverse

Pagina Mix di Pianoverse

La pagina Effects

Oltre alle funzioni che vi permettono di alterare il suono nella pagina Space, qui sono disponibili alcuni effetti vecchio stile per rifinire il vostro sound. Sono disponibili una mandata e due ingressi e un’ampia selezione di effetti. Troviamo delay, saturazione, overdrive, filtro e shimmer, oltre ad alcuni effetti ancora più interessanti come Convomorph e Reelab. Il primo permette di miscelare due risposte all’impulso. Il secondo fa uso della tecnologia di modellazione del nastro di IK, già presente nella gamma di effetti T-Racks. Nel complesso, c’è un’ampia selezione di sound shaping per rendere il vostro pianoforte perfetto, distrutto o praticamente qualsiasi cosa ci sia tra questi due estremi! Sembra anche che IK abbia preso spunto da Arturia per il design della pagina degli effetti. La grafica piatta, chiara e animata dà un’ottima idea di ciò che sta accadendo.

Pagina FX di Pianoverse

Pagina FX di Pianoverse

Conclusione

Pianoverse è una libreria di campioni di pianoforte che si differenzia dalle altre. Questo è già di per sé un aspetto positivo, perché non si tratta di un altro prodotto “Me too”. Tanto per cominciare, potete creare una grande collezione comprendendo i pianoforti che più desiderate e poi modellarne il suono in modo straordinario. Inoltre, gli strumenti di modellazione sono unici e immediatamente utilizzabili, oltre che incredibilmente stimolanti. L’interfaccia generale è semplice, diretta e intuitiva e non intralcia il workflow.

Come ci si può aspettare da una libreria di pianoforti basata su un profondo multi-sampling, le dimensioni dei file non sono piccole. Un buon disco SSD non è solo consigliato, ma assolutamente essenziale. Man mano che si aggiungono altri strumenti, ci si può ritrovare a dedicare un intero drive a Pianoverse.

Se siete soliti utilizzare i pianoforti nel vostro lavoro, prevedo che Pianoverse diventerà la vostra libreria di fiducia. Il dettaglio e la qualità dei campionamenti non hanno eguali e il livello di controllo di cui disponete lo rende incredibilmente flessibile. Inoltre, gli aspetti unici la distinguono da molte altre librerie di campioni di pianoforte e la rendono una delle più stimolanti che abbia mai suonato.

Ulteriori informazioni:

Pianoverse di IK Multimedia è disponibile da subito a un prezzo speciale di lancio di 99,99 € IVA esclusa (il prezzo di listino è di 129,99 €) per pianoforte. È disponibile anche un abbonamento “all-access”, con soluzioni mensili o annuali. Queste partono da 14,99€/mese o 149,99€/anno e consentono l’accesso ai pianoforti presenti e a quelli appena usciti.

Video

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