Grandi canzoni con pessima strumentazione – feat. Audio Pilz!
Grandi canzoni con pessima strumentazione – feat. Audio Pilz! · Fonte: Passione Strumenti / Audio Pilz
Quello che per qualcuno può essere una pessima strumentazione, può essere un tesoro per qualcun’altro. Le discussioni su sintetizzatori, drum machine e altri strumenti audio sfuggono rapidamente di mano, soprattutto sui forum e sui social media.
Mentre alcuni strumenti come il Minimoog originale sono universalmente apprezzati, altri sono circondati da una dose spesso malsana di polemiche.
Ciò non significa che non si possa fare musica fantastica con questi strumenti. Diamo il benvenuto all’esperto di Bad Gear Florian Pilz, che ha scelto 5 grandi canzoni realizzate con una pessima strumentazione.
5. Korg Prophecy (The Prodigy – Firestarter)
Si può dire che il sintetizzatore mono di Korg del 1995 era in anticipo sui tempi. I suoi motori virtuali analogici, FM e di modellazione fisica reggono ancora oggi, almeno dal punto di vista sonoro. Tuttavia, è facile trovare commenti pungenti, scritti da musicisti frustrati, sulla struttura criptica dei menu e sulla brutale curva di apprendimento. Alcuni di essi risalgono addirittura ai tempi di Netscape Navigator.
Questo non ha impedito a Liam Howlett, mente dei Prodigy, di utilizzarlo in ogni traccia dell’iconico album Fat of the Land. Anche il preset inedito <B00> Space Adventure è stato inserito nella sezione breakdown di Firestarter e, secondo quanto riferito, Liam ha utilizzato il synth per la linea distorta di synth acido dell’altro brano di successo dello stesso album (che non gode di un’ottima reputazione presso i partner pubblicitari).
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Korg Prophecy
4. Roland MC-808 (Jean Michel Jarre – Chatterbox)
Jean Michel Jarre è senza dubbio un dio del sintetizzatore e un pioniere della musica elettronica, che viene associato a rari strumenti analogici come l’organo Eminent 310, l’ARP 2600 o l’EMS VCS 3. Tuttavia, il suo album del 2007 Téo & Téa è caratterizzato dal suono del famigerato MC-808 Roland degli anni zero, con il brano Chatterbox quasi interamente basato sul pattern trasposto del preset 173 “B-WHO?”.
Sebbene questo groovebox offrisse un’enorme libreria di suoni discreti basati su sample, i rumorosi motor fader, i tempi di caricamento dei sample spaventosamente lunghi e l’integrazione con il computer presto obsoleta lo rendevano inutile per la maggior parte delle applicazioni professionali. Forse sono stati gli obblighi contrattuali a determinare la strana scelta di Jarre?
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Roland MC-808
3. M-Audio Venom (FINNEAS – How It Ends)
M-Audio è nota soprattutto per i controller midi e le interfacce audio a prezzi accessibili, ma ha anche fatto un tuffo nelle acque della produzione di sintetizzatori con il famigerato Venom del 2011. Certo l’azienda, allora di proprietà di Avid, includeva una serie impressionante di funzioni, ma il suono aspro ed eccessivamente digitale non suscitava grande interesse per i sintetisti, che si trovavano all’alba di un rinascimento analogico.
FINNEAS, fratello, produttore e co-autore di Billie Eilish, è molto esplicito nell’apprezzare le apparecchiature che molti artisti considerano scadenti. È sicuro di aver usato il Venom nel suo album solista Optimist, soprattutto per il beat del brano How It Ends. L’altro sintetizzatore utilizzato in questo brano è un costoso Sequential Circuits Prophet X e FINNEAS non può escludere del tutto che non sia stato proprio il Prophet ad occuparsi della batteria. Il fatto, però, che persino l’artista stesso non riesca a distinguere la differenza ascoltando il brano finale parla a favore del Venom.
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M-Audio Venom
2. Roland PMA-5 (Autechre – Maphive 6.1)
Gli schermi tattili sono una parte essenziale della nostra vita quotidiana, ma c’è stato un tempo in cui possederne uno era considerato davvero cool. Il PMA-5 del 1996 era uno di questi dispositivi. Roland mise un generatore di suoni General Midi e un sequencer sorprendentemente sofisticato in un alloggiamento per palmare, e lo distribuì con una copertina in finta pelle filofax e l’immancabile stilo.
I PMA-5 non solo sono entrati nei primi setup live di Robin Rimbaud aka Scanner, ma Robert Brown degli Autechre ha confermato in un Ask Me Anything su WE ARE THE MUSICMAKERS che il loro brano Maphive 6.1 è stato creato con questo strano apparecchio degli anni Novanta.
Roland PMA-5
1. Yamaha DX7 – (Quasi tutte le canzoni degli anni ’80)
Primo sintetizzatore digitale di successo commerciale, il DX7 è una delle pietre miliari della storia dei sintetizzatori; i suoi suoni sono presenti in innumerevoli canzoni pop e l’ampia polifonia e la qualità costruttiva lo rendono un vero strumento per musicisti. Al contempo, ha la reputazione di essere difficile da programmare e poco intuitivo. Molte generazioni di artisti e “consumatori” di musica sono rimasti traumatizzati dai preset dal suono freddo e digitale che hanno dominato le classifiche per anni. Trent Reznor amava distruggerli sul palco (una bella sfida) e su Facebook esiste persino un gruppo “Anti DX7 League”.
Secondo The Economist, il preset E PIANO 1 è stato utilizzato nel 40% dei singoli numero uno della Billboard Hot 100 statunitense, nel 40% dei numeri uno del country e nel 60% dei numeri uno dell’R&B del 1986. Questa sfilza di record e il fatto che attualmente ci troviamo nel bel mezzo di un grande revival dell’FM dimostrano in modo impressionante che un apparecchio controverso non è una buona scusa per i brani che non hanno avuto successo.
Yamaha DX7
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