The Dark Side Of The Moon compie 50 anni: Suonare Come i Pink Floyd
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The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd fu pubblicato nel 1973 dalla Harvest Records UK e proprio quest’anno ha compiuto 50 anni. Facciamo un salto indietro nella storia per scoprire di più sull’album che è diventato un monumento della musica moderna.
Il 1973 è particolarmente significativo, in quanto rientra in quella che viene considerata l’età d’oro della discografia. In quello stesso anno, Stevie Wonder pubblicò il suo iconico album Innervisions e una band londinese relativamente sconosciuta (all’epoca) chiamata Queen lanciò il suo album di debutto.
È inoltre importante notare che The Dark Side Of The Moon era l’ottavo album in studio dei Pink Floyd. Essendo una band di grande successo sotto contratto con la EMI, una delle più grandi case discografiche di tutti i tempi, le limitazioni di budget erano minime, se non nulle.
Registrazione di The Dark Side Of The Moon
Questo significava che David Gilmour, Nick Mason, Roger Waters e Richard Wright avevano accesso illimitato ad Abbey Road, con probabilmente alcune delle più grandi strumentazioni per la registrazione mai progettate e un giovane e appassionato produttore con qualcosa da dimostrare di nome Alan Parsons.
L’album ha richiesto oltre 8 mesi di registrazione e si è avvalso di molte tecniche di registrazione e campionamento considerate all’avanguardia per l’epoca. Inoltre, fu prestata un’incredibile quantità di dettagli ad aspetti come il posizionamento dei microfoni e l’accordatura dei tom.
Il risultato è tuttora considerato un lavoro particolarmente ricco di sfumature e le rimasterizzazioni hanno sempre esplorato nuovi formati di ascolto nel corso degli anni. Diamo un’occhiata ad alcuni degli strumenti chiave utilizzati nel processo di registrazione.
Secondo molti nel 1973 veniva pubblicato l’album più grande della storia della musica, The Dark Side Of The Moon
EMI TG12345 MKIV
Il rinomato mixer EMI TG12345 fu portato per la prima volta nello studio di Abbey Road alla fine degli anni ’60 e fu notoriamente utilizzato anche dai The Beatles durante le sessioni di Sgt. Peppers, quando la band aveva bisogno di più ingressi e canali di registrazione.
Si trattava della prima console EMI a stato solido ed era dotata di 24 ingressi microfonici distribuiti su 12 canali. Ogni modulo aveva il proprio compressore, basato sui progetti Fairchild e Altec precedentemente utilizzati negli studi EMI.
Oltre alla console, Alan Parsons utilizzava una macchina a nastro a 16 tracce Studer A80 da 2 pollici, un compressore valvolare Fairchild 660 e un’unità di riverbero a piastra EMT 140 insieme alle camere d’eco fisiche di Abbey Road per il riverbero.
Il channel strip plug-in Waves EMI TG12345 offre una grande flessibilità nella DAW, ma il Chandler Limited TG Series Rack Mixer è molto più adatto a darvi il suono di una console.
EMI TG12345
Fender Stratocaster
Forse la chitarra più famosa del mondo, la “Black Strat” è stata l’arma principale scelta da David Gilmour per la maggior parte della sua carriera. Nel corso degli anni, la Strat ha subito continue modifiche per soddisfare le specifiche dei sempre diversi setup di chitarra di Gilmour, sia in studio che sul palco.
Per questo motivo, queste modifiche erano temporanee. Andavano da un connettore XLR che eliminava il rumore del suo pedale Dallas Arbiter Fuzz Face alle meccaniche Kluson e a un Gibson PAF Humbucker installato tra la posizione del ponte e quella centrale.
Nel 2019, la Black Strat è stata venduta all’asta per poco meno di 4 milioni di dollari insieme a una collezione di 120 chitarre preferite di Gilmour. Il ricavato è stato devoluto a Client Earth, un’organizzazione di beneficenza ambientale.
Per fortuna oggi non è necessario presentarsi a un’asta di Christie’s per avere una Strat che suona bene, e sono ancora disponibili nella colorazione originale nera.
La Black Strat
EMS Synthi AKS
Sia Gilmour che Waters amavano i sintetizzatori EMS, non solo per il suono ma anche per il loro design che sprizzavano creatività. Oltre al Synthi Hi-Fli personale di Gilmour, usarono anche un VCS 3 (1969), un Synthi A (1971) e un Synthi AKS (1972).
On The Run, è stata realizzata grazie al Synthi AKS da Gilmour inizialmente.
Waters modificò l’idea, entusiasta di come la sequenza potesse essere manipolata per un lungo periodo di tempo.
Il Synthi utilizza una patch-pin matrix per il routing della modulazione, elemento che gli conferisce un fascino unico e un ampio potenziale di sound design.
Sul mercato, in termini di synth, è presente l’ Arturia Synthi V; ma qualora non fosse sufficiente, si può testare Erica Synths SYNTRX, basato sul Synthi AKS.
EMS Synthi AKS
Wurlitzer 200
Le parti di tastiera di Richard Wright sono un punto fermo di The Dark Side Of The Moon. Per la maggior parte, ha utilizzato il suo Wurlitzer 200 e occasionalmente il Rhodes dello studio.
In brani come Money, si può sentire l’uso di un effetto wah e Wright ha anche utilizzato un Binson Echorec per introdurre caratteristiche più “spaziali” al suono.
Se siete alla ricerca di suoni di pianoforti elettrici, l’AAS Lounge Lizard EP-4 è un plug-in dal suono eccellente, oppure potete provare i pianoforti da palco Viscount.
Wurlitzer 200
Binson Echorec
Il Binson Echorec è uno degli echo a nastro più famosi di sempre.
Gli effetti Binson sono stati essenziali per il suono dei Pink Floyd, con il frontman originale Syd Barrett che ha, utilizzato il delay Binson in Interstellar Overdrive. Inoltre, anche Richard Wright utilizzava spesso gli effetti Binson nelle sue parti di tastiera, così come Gilmour alla chitarra.
Oltre all’eco a nastro che Parsons creò con la macchina a nastro 3M M23 modificata per la voce di Gilmour in Us And Them, Waters utilizzò l’Echorec per le registrazioni di Echoes.
Per creare effetti simili, è possibile ottenere una versione plug-in dell’Echorec da Pulsar Audio, in alternativa c’è l’Echo Fix EF-X2.
Binson Echorec
Qual è il vostro strumento/attrezzo preferito usato dai Pink Floyd? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!
Per saperne di più su The Dark Side Of The Moon:
- Pagina ufficiale dei Pink Floyd
- Altri articoli del genere “Suonare come”
- Tutto ciò che è “vintage”
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