Compressione Sidechain – Guida per Principianti
Avete mai sentito produttori o ingegneri parlare di compressione in sidechain? In questo articolo ne spieghiamo le basi e le come inserirla nel vostro workflow in produzione.
Che sia usata in modo leggero o meno, non si può negare che la compressione in sidechain sia un espediente davvero efficace. La sua applicazione può aiutare a contenere gli elementi all’interno del mix o a fare la differenza nel processo di design di un suono.
Che cos’è la compressione sidechain?
La compressione in sidechain è un processo deliberatamente triggerato da un segnale inserito nel cosiddetto key input di un compressore. Come sappiamo, i compressori agiscono quando il livello di threshold viene superato da quello del segnale in ingresso. Tuttavia, in un utilizzo in sidechain, il compressore viene attivato da un segnale esterno, da cui il termine “sidechaining”.
Nel contesto dei compressori, è importante non confondere gli ingressi esterni in sidechain con i filtri sidechain interni. Un segnale di ingresso in sidechain, come un kick o una voce, può essere utilizzato per modellare e sottomettere altri strumenti in un brano.
Al contrario, un filtro sidechain è un filtro passa-alto che elimina dal percorso di elaborazione del compressore la gamma di frequenze al di sotto del suo punto di cutoff. Pertanto, solo la gamma di frequenze al di sopra del punto di cutoff verrà elaborata prima di essere mixata con il restante segnale non compresso.
Quando è nato il sidechaining?
Negli anni ’30, il pioniere del sound design Douglas Graham Shearer utilizzò per la prima volta una forma di compressione in sidechain per trattare le registrazioni dei dialoghi nei film.
Senza la comodità dei de-esser e dei plugin di equalizzazione dinamica di oggi, Shearer combinò un equalizzatore e un compressore per rimuovere le sibilanti aspre dalle voci degli attori.
Lo faceva clonando il segnale della traccia dei dialoghi e applicando un boost poi alla gamma di frequenze delle sibilanti, con l’equalizzatore. Questo segnale “boostato” veniva poi utilizzato per attivare il compressore sulla traccia vocale originale. Pertanto, il volume si abbassava ogni volta che si palesavano le frequenze indesiderate.
Può sembrare un po’ tecnico, ma non ci volle molto perché questa tecnica prendesse piede. Ben presto, la compressione sidechain fu utilizzata nelle radio broadcast, dove la voce del DJ triggerava un compressore sulla musica che stava suonando.
Come si usa la compressione in sidechain?
Come per la maggior parte degli effetti, esistono due approcci principali: la via più correttiva e quella più creativa. Innanzitutto, ciò significa che è possibile utilizzare il compressore come tool per ottenere maggiore nitidezza e separazione nel mix.
La voce lead fa a botte con le chitarre durante il ritornello? Inviate la voce a un bus ausiliario (pre-fader) con il livello di output al minimo. Ora, aprite un compressore alla fine della chain di effetti delle chitarre e usate la vostra voce “silenziosa” come ingresso in sidechain.
Tutti abbiamo sentito usare la compressione in sidechain su pad e bassi nelle tracce EDM, ma è tutto qui ciò che si può fare triggerando il compressore con il kick? In realtà, è possibile sbizzarrirsi utilizzando un qualsiasi pattern di kick.
Sperimentando, si può iniziare a usare il compressore come strumento di manipolazione creativa del suono. Utilizzando diversi pattern, è possibile trasformare suoni di synth monotoni in interessanti loop ritmici. Consigliamo inoltre di aggiungere un auto-filter e un gate per rendere le cose ancora più interessanti.
C’è bisogno di un compressore plugin professionale?
In realtà, alcuni dei migliori plugin per il sidechaining sono compressori stock già presenti nella DAW, come il Platinum Digital di Logic Pro. Ricordate che, nella maggior parte dei casi, la compressione in sidechain non implica dare quel tocco caldo e vintage al vostro suono.
I compressori più puliti, veloci e reattivi produrranno sempre risultati migliori. Quindi, se volete utilizzare tecniche specifiche di sidechain, è meglio mettere da parte i compressori dal suono vintage.
Tuttavia, se vi servono effetti di ducking, ci sono plugin come Xfer Records LFO Tool. Con questi plugin sarà possibile eseguire una precisa modellazione ritmica con i nodi presenti nell’editor, perfetto per creare synth che si muovono insieme alle batterie.
La scelta dello tool dipende da ciò che si sta producendo, che si tratti di sound design elettronico o di mixaggio di un brano pop registrato analogicamente per le piattaforme di streaming.
EQ dinamici e compressori multibanda
Negli ultimi anni, gli effetti per gestire le risonanze e i plugin di equalizzazione dinamica sono diventati alcuni degli strumenti audio più richiesti. Senza bisogno di sidechaining, questi processori svolgono compiti simili con incredibile precisione.
Plugin come Soothe 2 della Oeksound e il Pro-Q 3 della FabFilter consentono di isolare e comprimere in modo rapido e localizzato frequenze specifiche. Con strumenti come questi, i de-esser sono diventati quasi obsoleti.
Tuttavia, poiché alcune DAW sono dotate di compressori multibanda, si tratta ancora di uno strumento potente per eseguire interventi correttivi sul parlato all’interno di contenuti video e podcast.
Lo Squasher della Steinberg, ad esempio, offre tre ingressi sidechain separati per controllare ciascuna delle sue tre bande. In questo modo si ha la possibilità di indirizzare e sottomettere una specifica gamma di frequenze che interferisce con le voci.
Ulteriori Informazioni:
- Plugin di compressione per principianti
- Guida ai compressori di Thomann
- Tutto sulla produzione musicale
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