a cura di Francesco Di Mauro | Tempo di lettura approssimativo: 5 minuti
Compressione Parallela: guida completa per principianti

Compressione Parallela: guida completa per principianti  ·  Fonte: Steinberg

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Ci immergiamo nella compressione parallela, un processo audio potente ma spesso incompreso che può essere applicato durante il missaggio e il mastering.

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Come tecnica di elaborazione, si può utilizzare su singoli canali o gruppi come batteria, chitarra, voce e, naturalmente, sul mix bus. Tuttavia, ci sono alcuni principi fondamentali da comprendere prima di iniziare a usare la compressione parallela nella nostra DAW.

Compressione parallela:

Cos’è la compressione parallela?

In termini semplici, utilizzare un compressore in parallelo significa dividere il segnale di ingresso dry e mixarlo con il segnale processato wet.

La famosa console Neve 8028 del Sound City, ora di proprietà di Dave Grohl
La famosa console Neve 8028 del Sound City, ora di proprietà di Dave Grohl · Fonte: Rupert Neve Designs

Nell’era della registrazione su nastro magnetico, i sistemi di riduzione del rumore erano sviluppi tecnologici essenziali. Il sistema di riduzione del rumore Dolby A, introdotto nel 1965, utilizzava un bus di compressione parallela per migliorare il rapporto segnale/rumore.

Questa forma di compressione a monte era in grado di mettere a fuoco i suoni più deboli all’interno di qualsiasi segnale e di domare contemporaneamente i picchi più forti. Inizialmente, l’applicazione più ovvia era la registrazione di musica classica, per ottenere i migliori risultati durante il mastering su vinile.

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In seguito, la tecnica divenne nota come New York Compression, poiché divenne particolarmente popolare tra i tecnici di registrazione e missaggio della città. Poiché gli ingegneri dell’epoca facevano spesso uso di sub-mix quando lavoravano su console di missaggio, la tecnica prese piede rapidamente.

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Come usare la compressione parallela in linea?

La maggior parte dei plugin di compressori oggi disponibili dispone di un controllo di mix sul pannello di controllo. Tuttavia, questa moderna scorciatoia non aiuta i principianti che cercano di capire il processo e dove applicarlo efficacemente in un workflow da DAW.

Il plugin compressore di Live è in grado di elaborare in parallelo
Il plugin compressore di Live è in grado di elaborare in parallelo · Fonte: Ableton

L’uso della compressione con questo metodo richiede un po’ di lungimiranza. Poiché alla fine si mischiano i segnali wet e dry, iniziare con il mix impostato al 100% per non creare confusione. Inoltre, poiché sarà sempre presente un elemento del segnale originale, provate a impostare il compressore in modo che reagisca in modo più aggressivo di quanto fareste normalmente.

Ad esempio, se state lavorando con la batteria, provate a far pompare il compressore e ad aumentare i livelli del riverbero e del decay dei piatti all’interno del suono. All’inizio potrebbe sembrare del tutto inutilizzabile, ma ora regolate il mix wet/dry al 25%.

Ora, prima di andare avanti, c’è un aspetto importante da indagare che riguarda il bilanciamento del volume tra wet e dry e il posizionamento del controllo del makeup gain nel circuito. Dan Worrall lo spiega nel seguente video:

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Il problema del bilanciamento del volume

Quando si tratta di compressori con controlli di mix wet/dry, c’è un fattore cruciale che influisce sull’accuratezza del processo. Il controllo del mix è posizionato prima o dopo il makeup gain? Di conseguenza, se il makeup gain modifica il segnale di ingresso dry, si tratta di un difetto di progettazione che richiede una soluzione.

Tube-Tech Complete Collection
Tube-Tech Complete Collection · Fonte: Tube-Tech

Per eseguire una compressione parallela accurata, il volume dei segnali wet e dry deve essere approssimativamente identico. In caso contrario, il nostro processo decisionale sarà influenzato dalla distorsione del volume e la percentuale di mix wet/dry indicata non sarà veritiera.

Se non è possibile incrementare o tagliare il segnale wet senza influenzare il segnale dry con il plugin di compressione scelto, è necessario eseguire l’elaborazione parallela su una mandata, processo di cui ci occuperemo in seguito.

Se invece il plugin utilizzato ha il controllo del makeup gain posizionato correttamente, come ad esempio il Softube Tube-Tech CL 1B, è possibile utilizzare il gain di uscita, l’interruttore di bypass, il pannello di uscita e le impostazioni di wet/dry mix di 0% e 100% per bilanciare i livelli.

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Come usare la compressione parallela su una mandata Aux

Con questo metodo, utilizziamo il routing dei canali separati per dividere e mixare i nostri segnali. Dunque, qualsiasi plugin di compressore con il mix wet/dry impostato al 100% (se ne ha uno) farà al caso nostro.

Ableton Live
Ableton Live · Fonte: Ableton

Iniziare inviando il segnale dry al canale Aux a unity gain e aprire un compressore in insert su questo canale Aux. A questo punto, usate il fader del canale Aux e l’interruttore di bypass del compressore per bilanciare i volumi wet e dry.

Inoltre, se si desidera eseguire un’elaborazione aggiuntiva sui segnali paralleli, è necessario assegnare le uscite del segnale dry e del canale Aux parallelo a un altro bus Aux. A questo punto potrete inserire plugin sul bus a vostro piacimento.

Se avete bisogno di automatizzare i fader in qualsiasi momento, assicuratevi che la vostra mandata aux sia impostata su pre-fader. Ciò significa che qualsiasi regolazione del fader non influirà sul livello del segnale inviato al canale di compressione parallela.

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Uso dell’equalizzazione per ottimizzare la compressione parallela

Ci si potrebbe chiedere dove sia necessario utilizzare la compressione parallela. Sebbene sia più efficace su gruppi di canali come la batteria, le chitarre e le backing vocals, è possibile utilizzarla anche per attirare maggiormente l’attenzione sulle sfumature della voce principale durante le strofe più tranquille.

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FabFilter Pro-Q3 · Fonte: FabFilter

Inoltre, posizionando un equalizzatore prima del compressore, è possibile concentrarsi su una gamma di frequenze specifica:

  • Le medie frequenze suonano un po’ troppo deboli? Create una curva di equalizzazione “imbronciata”.
  • Avete bisogno di una maggiore incisività delle basse frequenze? Utilizzate un filtro passa-basso a circa 600 Hz.
  • Più potenza ai transienti? Utilizzate un filtro passa-alto a circa 800 Hz o più.

Tenete sempre presente che state introducendo gain aggiuntivo nel vostro mix, quindi non esagerate. Osservando dove il segnale originale è carente, si può decidere quale parte della gamma di frequenze intervenire.

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