Come Suonare in Televisione: L’esperienza a Telethon – By Luca Angelici BassYourLife
Suonare in televisione è un’esperienza unica, capace di combinare emozioni intense, preparazione tecnica e un contesto altamente professionale. Non si tratta solo di eseguire brani, ma anche di adattarsi ai rigidi “tempi televisivi”, alle direttive dell’orchestra e agli inevitabili imprevisti. In questo articolo, Luca Angelici condivide con noi la sua esperienza come bassista nel programma televisivo “Telethon” trasmesso in diretta sulle reti RAI, condividendo consigli pratici e aneddoti utili con chi sogna di portare la propria musica sul piccolo schermo.
Suonare in una Trasmissione TV
Ciao ragazzi, in questo nuovo articolo in collaborazione con Passione Strumenti, vi parlo della mia esperienza come bassista in un programma televisivo, prendendo spunto dalla mia partecipazione alla trasmissione “Telethon”, andata in onda in diretta sulle emittenti RAI (1,2,3) a dicembre del 2023.
Diretta o Registrazione: Una Differenza Cruciale
Possiamo quindi già effettuare una prima classificazione, o ancora meglio, una distinzione tra una trasmissione in diretta e una trasmissione registrata.
Questa distinzione è cruciale, in quanto caratterizza il tipo di preparazione necessaria per affrontare un lavoro di questo tipo.
Andiamo comunque per gradi e cerchiamo di approfondire passo a passo gli aspetti più rilevanti di questa tipologia di spettacolo.
I Tempi Televisivi: Un Vincolo per le Performance
Chiariamo sin da subito il seguente aspetto: uno spettacolo televisivo non sottostà alle stesse regole di un concerto live; si tratta comunque a tutti gli effetti di una performance live, perché nel suonare in televisione esiste un elemento che “vincola” ogni tipologia di performance e che per semplicità chiamerò “Tempi Televisivi”.
Ogni performance è vincolata dai “Tempi Televisivi” e per questo motivo può subire qualsiasi tipo di mutazione, anche in corso d’opera. Può capitare quindi di dover “tagliare” ad esempio la durata di un brano per via dei tempi televisivi, anche 30 secondi prima della trasmissione, o addirittura mentre lo si sta già eseguendo e il tutto sempre in diretta tv.
Preparazione Tecnica e Scelte Musicali
A questo punto analizzeremo assieme come mi sono preparato, che tipo di scelte tecniche ho compiuto e anche gli imprevisti che ho dovuto affrontare.
Il Repertorio e le Direttive Variabili
La maratona “Telethon” è un programma televisivo che prevede la presenza di una “resident band” che accompagna principalmente Paolo Belli nelle sue esibizioni e che al tempo stesso accompagna anche gli altri ospiti del programma, esegue degli stacchi televisivi e assiste Belli nello svolgimento della diretta.
C’è quindi un repertorio di base, che è quello di Belli, oltre ai brani di ogni artista/ospite che, in linea di massima, vengono concordati con gli autori.
Ho volutamente scritto “in linea di massima” perché, come già detto in precedenza, le direttive possono cambiare in qualsiasi momento e in qualsiasi modo.
La Configurazione del Setup
La preparazione del setup per suonare in televisione risente di queste “condizioni variabili” e quindi le mie scelte sono state dettate da un preciso obiettivo: stabilità ed efficienza, quindi meglio usare poche cose ma che siano, ben rodate e che possano andare bene un po’ in tutti i casi.
In contesti musicali in cui sono presenti così tanti ospiti che appartengono a periodi e stili musicali molto differenti tra di loro, è praticamente impossibile accontentare tutti quanti.
Questo richiederebbe, da parte dei tecnici, della regia e della band, un lavoro molto corposo e non ci sono i tempi tecnici per farlo, quindi si cerca di trovare una “media” tra le varie sonorità e di puntare tutto sull’esecuzione. Per praticità il mio setup è composto solitamente da un 5 corde e da un 4 corde, in alcuni casi utilizzo solo un 5 corde e ne tengo uno come “riserva” in caso lo strumento presenti dei problemi durante la diretta.
Più segnali si utilizzano, più le condizioni di ascolto cambiano e cambiano per tutti. Tenete quindi sempre conto che, nell’ottica generale del lavoro che stiamo facendo, una volta che abbiamo trovato un suono (massimo due) che possa andar bene, è consigliabile fare tutto con quello e gestire con il tocco le varie sfumature.
La Postazione: Strumenti e Tecnologie
Andiamo nel dettaglio e vediamo come si presenta la mia postazione. Come potete notare è una postazione che prevede un punto di “lettura” che potete vedere a sinistra in cui in sostanza è presente un iPad da 12.9. Ho abbandonato da anni l’utilizzo del cartaceo perché in questi contesti in cui si fanno continuamente correzioni, pensare di utilizzare il cartaceo sarebbe una follia: quindi, iPad e penna sempre a portata di mano per appunti, annotazioni, richiami da fare sulle parti che arrivano.
Per girare le pagine utilizzo un pedalino dedicato in modo da avere sempre le mani libere durante l’esecuzione. Alla vostra destra, invece c’è la postazione di “ricerca”, che prevede l’utilizzo di un portatile e, nel mio caso specifico, di una tastiera usb utile per diversi scopi: primo tra tutti, quello di verificare tonalità, accordi, progressioni armoniche, etc. Il computer è collegato al mio mixer tramite un AUX-IN quindi posso sentirlo solo io.
Comunicazioni e Coordinamento in Diretta
La comunicazione tra musicisti e direzione nel suonare in televisione è un aspetto fondamentale. Tutti i musicisti sono dotati di cuffie (in ear preferibilmente), quindi se non si è abituati ad usarli, questo fattore potrebbe diventare problematico.
Per quanto riguarda la trasmissione di “Telethon”, la band era posizionata su due balconate poste a 15mt. l’una dall’altra, quindi era impossibile poter comunicare “a voce”: pertanto il direttore di orchestra era dotato di un microfono in cui vengono impartiti gli “ordini di servizio”, che di fatto sono comunicazioni che possono ascoltare solo i musicisti.
Adattarsi agli Imprevisti: Un Aspetto Fondamentale
Che tipo di comunicazioni vengono date? Faccio un altro esempio pratico. Siamo pronti per andare in diretta con il cantante X per cui abbiamo una parte di riferimento. Un minuto prima di andare in diretta, viene comunicato che siamo “lunghi” e che quindi il brano verrà tagliato.
A quel punto il direttore dà indicazioni che possono essere di tutti i tipi. “Suoniamo, Intro, Strofa 1, Strofa 2, Ritornello, Coda Finale”, etc.; oppure se la parte prevede delle lettere: “Suoniamo da A a C poi saltate a G e di nuovo da A a C e poi Z e fine”.
Oppure può capitare che il cantante arrivi con un calo di voce in studio e chieda di abbassare la tonalità al volo prima di andare in onda e il direttore dia la comunicazione: “Suoniamo il brano ‘X’ un tono sotto”.
Oppure il cantante si accompagna con la chitarra e si è accordato un semitono sotto senza comunicarlo (ecco che qui la tastiera torna utile) e il direttore comunica al volo: “Suoniamo tutto in semitono sotto”. Anche il “momento improvvisazione” durante un’intervista è una variante possibile e, in quel caso, la situazione si complica parecchio, perché si tratta di improvvisare un brano in diretta televisiva sulla RAI senza saper minimamente cosa accadrà.
Caratteristiche Chiave per Suonare in Televisione
Per ricapitolare alcune delle caratteristiche che ritengo fondamentali per poter suonare in televisione, vi stilerò un breve elenco che terrà conto sia degli aspetti tecnici e sia, soprattutto, di quelli professionali e musicali.
Il setup tecnico deve essere agevole, stabile, versatile e affidabile. Non ci devono essere problemi di tipo elettrico, ronzii, disturbi e rumori di massa in generale. Bisogna essere pronti a qualsiasi tipo di evenienza e bisogna mettersi e, soprattutto mettere gli altri colleghi, nelle condizioni di lavorare nel modo migliore possibile, senza perdersi in inutili fronzoli. E’ meglio prevedere uno “spare” per ogni cosa, dal basso, alle cuffie, al cavi, alle corde, all’effettistica, perché il guasto è sempre dietro l’angolo e non c’è tempo di cercare una soluzione, bisogna averla sempre pronta sotto mano.
Per fare un breve confronto tra il lavoro in studio di registrazione, quello durante un tour e quello in uno studio televisivo, potremmo sommariamente dire che in uno studio televisivo si ricerca la sonorità e in quel caso un “difetto” può diventare anche caratteristico del brano o del disco.
Nel tour si cerca l’affidabilità, ma con uno sguardo anche alle sonorità.
In un programma televisivo si cerca la stabilità sopra ogni cosa, salvo per Sanremo in cui vigono regole a sé. Dal punto di vista della preparazione musicale è indispensabile un’ottima lettura a prima vista, ma al tempo stesso bisogna saper “interpretare” la parte.
Padronanza del suono, capacità di trasposizione in tempo reale e di rendere “versatile” il proprio suono, senza dover necessariamente cambiare strumento.
La conoscenza del repertorio deve essere davvero molto vasta e comprendere tutti gli stili principali e tutti quei brani che vengono definiti “evergreen”.
Bisogna essere in grado di suonare sulle sequenze, ma al tempo stesso saper seguire le indicazioni del direttore d’orchestra, ed infine avere un’ottima capacità di adattamento alle continue modifiche o alle improvvisazioni che possono scaturire al momento.
Infine, dal punto di vista umano e professionale, oltre alle buone norme di comportamento ed educazione, non dimentichiamoci che si viene spesso a contatto con personaggi molto famosi, che appartengono alla nostra storia musicale: la tentazione potrebbe essere quindi quella di fare la parte del “fan club”, comportamento assolutamente sconsigliato, che può mettere in cattiva luce anche il direttore d’orchestra.
Da questo punto di vista vale sempre la regola che: “se ti trovi vicino ad una persona più famosa di te, aspetta che sia lui/lei a rivolgerti la parola, diversamente stai in silenzio”. E’ necessaria una grande capacità di adattamento, di sopportazione dello stress e soprattutto la capacità di mantenere alta la concentrazione per periodi molto lunghi. Bisogna sempre ricordare che gli interventi musicali sono sporadici e sono inseriti all’interno di un programma in cui, in linea di massima, per la maggior parte del tempo si parla. Quindi possono trascorrere svariati minuti tra una performance e un’altra e la possibilità di perdere la concentrazione è davvero molto alta.
Conclusioni e Ulteriori Informazioni:
Spero di avervi chiarito un po’ le idee su ciò che, partendo dalla mia esperienza, prevede il suonare in televisione e di come affrontare questo lavoro al meglio.
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