a cura di Edoardo Morena | 2,0 / 5,0 | Tempo di lettura approssimativo: 5 minuti
Classic Gear: KORG Delta DL-50

Classic Gear: KORG Delta DL-50  ·  Fonte: eBay

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Il KORG Delta è ancora poco conosciuto da molti collezionisti e appassionati di sintetizzatori, ma rimane comunque un sintetizzatore iconico.

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Introdotto nel 1979, il Delta DL-50 è un sintetizzatore parafonico per archi a 49 tasti che utilizza la tecnologia divide-down ed è spesso indicato come il fratello minore del più grande ed elaborato KORG Trident.

In qualità di possessore del KORG Delta, condividerò con voi alcune delle mie esperienze, con suggerimenti sugli effetti che uso per espandere il suo suono e alcuni suggerimenti su dove andare a cercare se non volete prendere la strada del vintage.

Architettura divide-down

Non avete mai sentito parlare di synth o organi divide-down? Probabilmente avete ancora una vita lunga davanti a voi. Invece dei metodi familiari basati su una voce per oscillatore, il “divide-down” utilizza un numero limitato di oscillatori con frequenze fisse anziché dei VCO.

KORG Delta DL-50
KORG Delta DL-50 · Fonte: Audiofanzine

Come molti sintetizzatori per archi degli anni ’70, il KORG Delta utilizza un tipo di tecnologia divide-down chiamata top-octave division. Questa tecnologia, ormai antica, è nata negli organi a transistor degli anni ’60 di aziende come la Farfisa e la Vox.

In questo caso, vengono utilizzati 12 oscillatori a frequenza fissa, uno per ogni nota della scala cromatica. Mentre gli oscillatori sono accordati sulle note più alte della tastiera, la gamma di frequenze più basse è prodotta con un circuito divisore di ottava, il che spiega gli slider (più simili a delle drawbar) che si riferiscono alle ottave, presenti sul Delta.

Alcuni synth, come il più costoso Polymoog o l’ARP Solina, che utilizza un divisore a ultrasuoni, hanno evoluto questa tecnologia in modo considerevole, producendo suoni davvero unici.

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Le caratteristiche del KORG Delta

A prima vista, si vede subito come il Delta venga dagli anni ’70, con i suoi potenziometri distintivi che ricordano i controlli del più famoso MS-20. La generazione sonora del Delta è divisa in due parti indipendenti, ovvero la sezione synth e la sezione archi.

Per controllare i livelli, ciascuna di queste sezioni ha un proprio fader all’estrema destra della console, sopra il volume principale, che è anche l’interruttore per l’accensione/spegnimento. Sebbene l’architettura del Delta sia relativamente semplice, presenta alcune stranezze. Scopriamo come funziona!

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La sezione synth

Iniziando dai generatori di segnale, il Delta può generare forme d’onda tra la quadra e la dente di sega, con i quattro slider che distribuiscono il range di frequenze su diverse ottave. Inoltre, è presente un generatore di white noise per aggiungere un po’ di texture.

Il filtro, da 24 dB per ottava, è controllato tramite uno slider  orizzontale, diverso rispetto alla maggior parte dei sintetizzatori. Inoltre, il filtro è dotato di un knob per la resonance e di un controllo di envelope con valori sia positivi che negativi.

Il filtro dispone anche di uno switch per utilizzare il tracking della tastiera e di uno switch per passare dalla modalità filtro passa-basso a quella passa-banda. Si tratta di un’aggiunta particolarmente interessante per sound design, soprattutto se si considera che il Delta ha un solo envelope globale.

La sezione archi

I controlli della sezione archi del Delta sono estremamente basilari, con un controllo per l’octave balance che vi permette di manipolare il bilanciamento tra le frequenze dell’ottava inferiore e quelle dell’ottava superiore del suono prodotto e un semplice envelope a due stage con controlli di attack e release.

Inoltre, è presente un EQ a due bande per aumentare o ridurre gli alti e i bassi. L’EQ è particolarmente utile quando si fanno layer con i suoni delle sezioni synth e archi, entrambe dotate di switch per la modalità di trigger con opzioni di trigger singolo e multiplo.

Nel complesso, la sezione archi potrebbe non offrire molto in termini di generazione sonora. Tuttavia, il Delta dispone di una sezione di tuning globale con un potenziometro di controllo e un selettore di ottava, nonché di un generatore di modulazione con controlli di profondità e velocità del vibrato, per aggiungere un po’ di carattere ai suoni degli archi.

Utilizzare il Delta

Una delle peculiarità del Delta, che si applica solo alla sezione synth, è il joystick per il controllo della modulazione e del pitch. A differenza dei moderni controlli di questo tipo, non torna a zero quando lo si lascia, il che forse lascia spazio a delle modifiche.

Il joystick consente di applicare la FM agli oscillatori, nonché di modulare il cutoff del filtro utilizzando l’LFO globale o il noise come sorgente di modulazione. Una volta impostati gli slider di ottava del generatore di segnale a 10, 7, 5 e 2, da sinistra a destra, la sezione synth suonerà incredibilmente utile per creare la maggior parte dei suoni.

Fortunatamente sono riuscito a trovare un DOD Bass Stereo Flanger FX72 in un negozio di musica di seconda mano. Con la sezione synth che passa nel flanger è possibile ottenere suoni stereo ampi e lussureggianti, quasi come un economico Juno della Roland.

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Cercate un suono simile?

Sebbene il KORG Delta sia ancora relativamente economico per essere un sintetizzatore vintage, potrebbe richiedere una manutenzione non indifferente. I pezzi di ricambio sono ancora facilmente reperibili, ma potrebbe essere difficile trovare un tecnico che conosca i sintetizzatori divide-down, quindi tenetelo a mente.

Tuttavia, il Delta rimane un sintetizzatore classico con un suono senza tempo, utilizzato in alcuni dei nostri dischi preferiti degli A Flock Of Seagulls e The Human League.

In alternativa, se siete alla ricerca di opzioni più moderne, il Behringer VC340 utilizza la tecnologia divide-down. Non solo: il Waldorf Streichfett è un ottimo sintetizzatore digitale compatto per archi che emula i suoni delle string machine.

Inoltre, per quanto riguarda il mondo del software, il Nabla della Full Bucket Music è un eccellente plug-in gratuito che simula il KORG Delta. Per finire, opzioni più recenti come il GForce VSM IV offrono la possibilità di ricreare molti dei classici sintetizzatori per archi.

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Classic Gear: KORG Delta DL-50

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2 risposte a “Classic Gear: KORG Delta DL-50”

    Paolo dice:
    0

    Con tutto il rispeto per il recensore che ne possiede uno, io non lo vorrei nemmeno se me lo regalassero. Perché non ho molto posto, e preferisco dedicarlo ad altro.
    Questro pseudo-synth non mi piaceva quando lo producevano, e nemmeno adesso.
    E’ una opinione, nessuna polemica.

    Piero dice:
    0

    Troppe parole in inglese che si potevano tranquillamente scrivere in italiano.
    Basta, è ora di finirla.

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