Now And Then dei Beatles: come l’AI ha salvato una demo su cassetta
Paul McCartney e i Beatles al Cavern Club · Fonte: Michael Ochs Archives / Getty Images
I Beatles, uno dei gruppi più leggendari della storia della musica pop, con Now And Then segnano la loro prima pubblicazione di nuove canzoni in oltre 30 anni. La tecnologia AI ha aiutato a recuperare parti vocali da una cassetta demo, finora ritenuta inutilizzabile. Si tratta di un caso in cui l’intelligenza artificiale aiuta, anziché ostacolare, gli artisti? Approfondiamo i retroscena di una delle più importanti uscite del 2023…
The Beatles Now And Then
Quando si parla di musica pop, non esistono gruppi più grandi o più influenti dei Beatles. In dieci anni di carriera, dal 1960 al 1970, la loro influenza come band è stata incalcolabile. Le innovazioni nella registrazione introdotte dai Beatles, dal loro produttore George Martin e da ingegneri come Geoff Emerick furono rivoluzionarie. Effetti come il flanging, il phasing e il double tracking furono tutti introdotti, se non addirittura inventati, proprio per le sessioni di registrazione dei Beatles agli Abbey Road Studios.
Ora, a più di cinque decenni dallo scioglimento dei Beatles, la tecnologia all’avanguardia è di nuovo al servizio di un nuovo disco dei Beatles. Now And Then è stata presentata, oggi il 2 novembre 2023, ed è stata definita “l’ultima canzone dei Beatles”. Perché c’è voluto così tanto tempo perché questa canzone vedesse la luce? E perché abbiamo dovuto aspettare così tanto per ascoltarla?
Una demo su cassetta
Come ci si potrebbe aspettare, i dettagli esatti su come è nata Now And Then sembrano essere strettamente riservati. Tuttavia, dopo una ricerca su Internet, sembra emergere una storia chiara e plausibile. Nel 1977 John Lennon registrò tre canzoni demo, a casa, su cassetta. Due di queste registrazioni furono ampiamente rielaborate e pubblicate come parte della serie The Beatles Anthology. Se si torna indietro con la mente al 1995, si possono ricordare le canzoni Free as a Bird e Real Love.
Il produttore (e membro fondatore degli ELO) Jeff Lynne creò queste canzoni “elaborando digitalmente” le canzoni demo originali su cassetta e poi sovraincidendo i membri dei Beatles. I risultati, per la metà degli anni ’90, furono notevoli ed entrambe le canzoni raggiunsero la top ten dei successi internazionali. Ma che fine ha fatto la terza canzone?
Solo recentemente è stato rivelato che la terza canzone sui nastri demo di Lennon era Now And Then. Tuttavia, anche se George Harrison registrò una parte di chitarra per la canzone, pose il veto al suo completamento e alla sua pubblicazione. La vedova di Harrison, Olivia Harrison, ha dichiarato in un comunicato:
“Nel 1995, dopo diversi giorni passati in studio a lavorare sul brano, George ritenne che i problemi tecnici della demo fossero insormontabili e concluse che non era possibile completare il brano con uno standard sufficientemente elevato.”
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L’AI alla riscossa!
E così, per quasi 30 anni, Now And Then è rimasta a prendere polvere, insieme alle parti di chitarra di George Harrison, in attesa di una soluzione. Il problema, a quanto pare, era separare la voce di Lennon dal pianoforte che aveva registrato nello stesso momento. Non si trattava di registrazioni multitraccia e nemmeno di riprese con qualità da studio. Tuttavia, la tecnologia del XXI secolo aveva una soluzione per isolare ed estrarre la voce di Lennon, in un modo che non era possibile a metà degli anni Novanta.
Nel 2021, Peter Jackson diresse il film documentario sui Beatles Get Back utilizzando una grande quantità di filmati girati all’epoca delle sessioni di Let It Be. Si presentò un problema simile, in quanto gran parte dell’audio proveniva da una fonte a canale singolo. Per Get Back è stata sviluppata una “soluzione AI personalizzata” che ha permesso di isolare strumenti, voci e rumori di fondo.
La stessa tecnologia AI è stata utilizzata per isolare finalmente la voce di John Lennon dalla sua cassetta demo originale di Now And Then. In un’intervista a BBC Radio 4, Paul McCartney ha spiegato la scoperta:
“Siamo riusciti a prendere la voce di John e a renderla pura attraverso questa AI… poi possiamo mixare il disco, come si farebbe normalmente. Ti dà una sorta di margine di manovra”.
La collezione di chitarre di Paul McCartney ha sempre avuto alcuni pezzi interessanti nel corso degli anni
L’ultima canzone dei Beatles
Purtroppo sono rimasti in vita solo due membri dei Beatles: Ringo Starr e Paul McCartney. Tuttavia, con l’aggiunta delle riprese di chitarra di George Harrison interrotte a metà degli anni ’90, i membri rimasti sono entrati in studio. Jeff Lynne, ancora una volta, si occuperà della produzione. È interessante sapere che le voci di sottofondo di altre sessioni dei Beatles sono state utilizzate e manipolate per una parte di Now And Then. Gli ascoltatori più attenti potranno riconoscere i cori di Here, There and Everywhere, Eleanor Rigby e Because.
Si è parlato molto della potenziale minaccia che l’AI rappresenta per la nostra creatività. Tuttavia, Now And Then dei Beatles rappresenta un uso veramente credibile e creativo dell’AI. Mi chiedo quante altre demo, precedentemente inutilizzabili, potrebbero emergere dai caveau nei prossimi anni.
Cosa ne pensate dell’uso dell’AI nella musica? Ci sono registrazioni che secondo voi potrebbero beneficiare dello stesso trattamento riservato ai Beatles per Now And Then? Fatecelo sapere nei commenti!
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