Interpretare il cattivo: Suonare Come MF Doom
Figura mistica appartenente alla “backpack era” dell’Hip-Hop, MF Doom ha gettato un’ombra che si percepisce ancora oggi. Scopriamo di più sul suo processo creativo e su alcuni degli strumenti che lo hanno ispirato nel fare musica.
Sebbene sia nato a Londra, MF Doom, alias Dumile Daniel Thompson, è cresciuto a Long Island, NY. Ha iniziato ad avvicinarsi alla cultura Hip-Hop alla fine degli anni ’80 con la crew KMD, ma dopo la perdita del fratello Dingilizwe si è preso una pausa dalla scena.
Riemerge con una diversa sensibilità e visione artistica alla fine degli anni ’90, creandosi un alter-ego ispirato al personaggio mascherato della Marvel, il Dottor Destino (Doctor Doom, per l’appunto).
Il suono di MF Doom
Negli anni successivi, MF Doom è entrato nei libri di storia dell’Hip-Hop grazie al suo approccio unico al wordplay e al beatmaking, che lo distingue da qualsiasi altro artista, indipendentemente dal genere musicale.
Doom ha pubblicato il suo primo LP completo, “Operation: Doomsday” nel 1999, seguito da una serie di strumentali intitolate “Special Herbs” nel 2001 sotto il suo pseudonimo da produttore, Metal Fingers.
La sua musica era molto diversa da quella pubblicata all’epoca, ma è stata la sua collaborazione con l’artista Hip-Hop della Westcoast Madlib a fargli ottenere un riconoscimento internazionale.
“Madvillany” (2003) è ancora oggi riconosciuto come un capolavoro da ogni critico musicale o piattaforma mediatica che si rispetti.
Alesis HR-16
Considerato un “Linndrum economico”, l’Alesis HR-16 ha fornito una piattaforma a molti produttori Hip-Hop che non avevano ancora messo le mani su workstation dedicate al sampling più complesse, Doom compreso.
I suoni di batteria standard dell’HR-16 spaccano ancora oggi e la possibilità di cambiare l’intonazione e di accordare ogni suono di batteria per adattarlo meglio agli altri elementi della traccia lo rendeva uno strumento interessante per il suo prezzo.
Sebbene sia modellato più sulla TR-808 che sul Linndrum, il KORG Volca Drum ha un utile set di parametri utili ad apportare modifiche simili ai suoni di batteria, il che è ottimo considerato il costo modesto.
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Casio FZ-1
La tastiera FZ-1 e i rack sampler FZ-10M erano strumenti incredibilmente innovativi per il loro tempo (1987), in quanto offrivano agli utenti ampie funzioni di sintesi che erano solitamente disponibili solo in strumenti digitali di fascia molto più alta.
MF-Doom cita i campionatori della serie FZ come uno dei primi strumenti dedicati al sampling che ha utilizzato, questi erano forniti di polifonia a 8 voci e motore digitale a 16 bit con frequenza di campionamento variabile. Con la loro memoria espansa, è possibile ottenere fino a 2 minuti di tempo di campionamento, il che è perfetto.
Utilizzando una combinazione di funzioni di campionamento, sintesi e sequencing dei groove, la 1010music blackbox è un ottimo strumento per creare musica sample-based.
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AKAI MPC60
All’inizio della sua carriera, Doom ha utilizzato l’MPC-60 per il sequencing dei suoi brani e, seguendo la sua politica per la quale si imponeva di passare a nuovi strumenti una volta acquisita la padronanza di ciò che aveva a disposizione, ha continuato a usare varianti dei campionatori MPC-2000, MPC-3000 e MPC-1000.
Sebbene sia famoso per il suo suono incisivo, soprattutto quando si tratta di campioni di batteria, l’MPC è una scelta di molti produttori per il carattere che aggiunge quando si introduce lo shuffle in una particolare sequenza.
Che siate o meno fan delle più moderne macchine AKAI, non potete negare la loro versatilità, e l’MPC Live II offre sicuramente un buon rapporto qualità-prezzo.
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BOSS SP-303
Dopo aver sviluppato il suo suono ed aver conosciuto alcune figure chiave della scena musicale, artisti come J. Dilla e Madlib hanno influenzato Doom in quella che sarebbe poi diventata un’affinità per il BOSS SP-303.
Introdotto nel 2001, l’SP-303 permetteva di triggerare fino a 8 campioni mono e di creare canzoni a partire dai loop e dalle frasi registrate. Inoltre, la selezione di 26 effetti forniva un’ampia gamma di colori alla tavolozza degli artisti.
Da allora, l’ormai iconica gamma SP è cresciuta, con l’SP-404 MKII che offre un livello quasi insondabile di versatilità in uno strumento compatto ed economico.
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Roland VS-880
Per le voci di Madvillainy (2003), le cose sono state mantenute intenzionalmente lo-fi, registrando direttamente in un registratore multitraccia digitale VS-880 con un Audio Technica AT4033.
Tutte le sibilanti, le plosfere o gli artefatti sono stati poi rimossi utilizzando il software iZotope RX-7. Questo ha permesso di preservare il sound rilassato alla voce di Doom nell’album.
Se siete amanti dell’approccio Dawless alla registrazione, il Tascam DP-24 offre un’ottima selezione di effetti di registrazione e missaggio e funzioni utili come gli 8 slot di take alternativi per traccia.
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Quale dei vostri artisti preferiti vorreste vedere nella nostra serie “Suonare Come”? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!
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