Come Avviare un Podcast: Consigli per un Workflow Professionale
Negli ultimi anni, il podcasting ha registrato una rapida crescita e si è affermato come uno dei format più intriganti nel mondo dell’intrattenimento. Vediamo come avviare un podcast e alcuni consigli utili per creare il flusso di lavoro adatto alle proprie esigenze.
Ormai sul web esistono podcast di qualsiasi tipo, ma cosa serve per dare alla propria produzione un tocco più professionale?
Come avviare un podcast: Da dove cominciare
Come ogni attività di business online, anche il podcasting inizia con un concetto di branding. Fortunatamente, molte delle linee guida che si applicano al marketing dell’industria musicale possono essere utili anche in questo caso. Stabilendo quali piattaforme utilizza il vostro pubblico, potrete indirizzare la vostra distribuzione in modo più efficace.
L’obiettivo è quello di trovare un modo per iniziare a sostenere il podcast attraverso lo streaming, le entrate pubblicitarie e i contenuti esclusivi a pagamento. Avere un business plan è solo un pezzo del puzzle.
Spesso siamo così presi dal mondo di TikTok, Instagram Live e YouTube Shorts che dimentichiamo uno degli aspetti più fondamentali: il podcasting è un mezzo di broadcasting. Secondo l’articolo di Koba Molenaar su Influencer Marketing Hub, si stima che il 38% della popolazione statunitense ascolti mensilmente podcast.
Le cifre sono sbalorditive. Ma è importante notare che ognuno di noi consuma i media in modo diverso. Alcuni di noi trattano i podcast come talk show da guardare, mentre altri li ascoltano in auto durante il tragitto per il lavoro o li tengono in esecuzione in background mentre svolgono altre attività.
Questo fa della produzione audio un elemento fondamentale per il successo del vostro podcast, essenziale per farlo emergere dalla massa.
Troppa attrezzatura disponibile sul mercato?
Con la crescita esponenziale del podcasting durante gli anni della pandemia, il mercato è stato saturato da nuovi prodotti. Tuttavia, come ben sappiamo nell’ambito dell’audio, “nuovo” non è sempre sinonimo di “migliore”. Le nuove soluzioni innovative offrono comode funzionalità, ma ci sono anche strumenti collaudati nel settore che hanno dimostrato la loro affidabilità nel tempo.
Per questo motivo, esamineremo sia opzioni nuove che più datate, con l’obiettivo di trovare qualcosa di adatto a qualsiasi budget. Per iniziare, avrete bisogno di un software DAW (Digital Audio Workstation), ovviamente. Questo software vi consentirà di modificare e elaborare l’audio del vostro podcast, aggiungere effetti o inserire musica di sottofondo. Quasi tutte le DAW possono svolgere questo compito anche solamente utilizzando i plug-in nativi standard. Tuttavia, tra le DAW più adatte ai principianti, Adobe Audition si distingue (alcuni potrebbero conoscerla come Cool Edit Pro).
Microfoni
I microfoni dinamici sono generalmente preferiti per il podcasting perché offrono un buon isolamento dei suoni fuori asse e un basso rumore di fondo. Ciò significa che è possibile ottenere risultati decenti anche in ambienti acustici non trattati, e alcuni microfoni broadcast sono dotati di schermi integrati per ridurre le sibilanti.
È importante notare che molti microfoni dinamici sono dispositivi ad alta impedenza e bassa uscita. Ciò significa che necessitano di preamplificatori che abbiano un discreto gain, che, solitamente, sono molto costosi.
Tuttavia, è possibile ottenere un rapporto segnale/rumore decente utilizzando un pre microfonico in linea assieme all’alimentazione phantom, come un Cloudlifter*, relativamente economico.
Shure SM58
L’SM58* è riconosciuto come il microfono più diffuso al mondo. Sebbene sia prevalentemente utilizzato in contesti live, rimane una scelta molto accessibile per la registrazione di podcast.
Questo microfono è dotato di un filtro anti-pop integrato e offre la possibilità di aggiungere uno scudo in schiuma opzionale per una maggiore protezione contro le interferenze e i rumori di fondo.
Inoltre, la griglia metallica del microfono è sostituibile, e l’SM58 è apprezzato per la chiarezza con cui cattura la voce, facilitando ulteriori miglioramenti in fase di post-produzione.
Shure MV7
I microfoni USB con conversione A/D integrata sono molto popolari nello streaming e la creazione di contenuti. L’MV7* offre la flessibilità di essere utilizzato sia tramite USB che tramite XLR, il che lo rende molto versatile.
Dispone di un pannello di controllo integrato che consente di regolare il gain, il livello delle cuffie e il bilanciamento del mix dei monitor.
Inoltre, l’app ShurePlus Motiv (compatibile con Windows, macOS, iPadOS e Android) offre ulteriori opzioni di elaborazione del suono. Per coloro che preferiscono una configurazione solo XLR, esiste anche l’MV7X*.
Shure SM7B
Famoso per il suo suono neutro ed acuti nitidi, l’SM7B* è lo standard professionale per il podcasting e offre un’eccellente intelligibilità del parlato. Originariamente progettato per applicazioni broadcast, il suo predecessore, l’SM7, ha costruito una solida reputazione in studio fin dal suo lancio nel 1973.
Artisti di fama mondiale come Mick Jagger, Michael Jackson, Bruce Dickinson e Dave Gahan hanno utilizzato questo microfono. Il suo design classico è dotato di interruttori per il filtro passa-alto e il potenziamento delle frequenze medie, e la sua capacità di catturare sorgenti sonore ad alta pressione lo rende estremamente versatile in qualsiasi situazione.
Il design classico è dotato anche di interruttori HPF e midrange boost.. tutte caratteristiche che lo rendono un microfono estremamente versatile da aggiungere al vostro inventario.
Cuffie
Anche se ci sono somiglianze, la scelta delle cuffie per il podcasting si basa su criteri diversi rispetto a quelle per lo studio.
In questa situazione, i fattori chiave da tenere in considerazione sono il comfort e l’isolamento, dato che non sarà necessario fare il mixing di brani musicali.
Un altro aspetto da tenere presente è l’impedenza delle cuffie. Qualsiasi soluzione al di sopra dei 150 ohm avrà prestazioni ottimali con un preamplificatore per cuffie dedicato.
Mentre alcune interfacce audio, mixer e mix cuffie* offrono prestazioni discrete, spesso quelle con eccellente amplificazione si trovano nella fascia di prezzo più alta. Questo è un aspetto da considerare, specialmente se prevedete di utilizzare un mix cuffie.
Sony MDR-7506
Le Sony MDR-7506* sono state uno standard nell’industria musicale, radiotelevisiva e cinematografica statunitense fin dagli anni ’90. Nonostante possano sembrare un po’ fragili, diventano piuttosto stabili una volta indossate.
La struttura e i connettori sono estremamente solidi nel complesso, mantenendo la loro resistenza anche dopo anni di utilizzo. Inoltre, il cavo a spirale è più lungo del necessario.
L’unico inconveniente è che nel tempo il rivestimento dei cuscinetti* può deteriorarsi. Tuttavia, è possibile risolvere questo problema sostituendo i cuscinetti.
Beyerdynamic DT-770 Pro
In quanto prima azienda ad aver introdotto le cuffie negli anni ’30, non abbiamo dubbi sul fatto che Beyerdynamic produca cuffie di alta qualità.
Le DT-770 Pro* sono disponibili nelle versioni da 32, 80, 250 e 600 ohm, permettendovi di scegliere in base alle specifiche della vostra uscita cuffie. I pad vellutati sono morbidi e forniscono un ottimo isolamento acustico.
Tuttavia, è importante notare che alcune persone possono trovare l’headband delle cuffie Beyerdynamic scomodo durante utilizzi prolungati. Questo può variare a seconda della forma della testa dell’utente, ma è certamente un aspetto da considerare.
Sennheiser HD-300 Pro
Se sono abbastanza buone per la testa di Joe Rogan, dovrebbero esserlo anche per voi. Le cuffie HD-300 Pro* non possono vantare il miglior suono del mercato, ma sono progettate prioritariamente per il comfort dell’utente.
L’isolamento è discreto e l’headband imbottito si adatta alla testa di tutti. Un altro punto a favore è il design piuttosto sobrio, con pochi marchi o colori sgargianti.
Mixer per podcast
Questi dispositivi all-in-one sono estremamente versatili. Sono device che si comportano sia da mixer che da interfaccia audio, che possono anche costituire soluzioni complete per la produzione broadcast. È importante considerare che gli strumenti più complessi spesso richiedono una curva di apprendimento più ripida, quindi è consigliabile trovare una soluzione che si integri bene nel proprio flusso di lavoro.
Funzioni complesse che siano non strettamente necessarie, potrebbero rallentare il lavoro. Detto ciò, una soluzione centralizzata può essere estremamente comoda, soprattutto se offre risultati di alta qualità.
In ogni caso, è fondamentale verificare la compatibilità con la propria DAW e il sistema operativo prima dell’acquisto.
Zoom Podtrak 4
Zoom si è in qualche modo ritagliata una nicchia di mercato tra i device di registrazione compatti, e il Podtrak 4* è un eccellente esempio di un dispositivo che racchiude numerose funzioni in un formato compatto.
In breve, è sia un registratore portatile che un’interfaccia USB con quattro ingressi XLR e quattro uscite per cuffie controllate individualmente. È possibile registrare direttamente in DAW a 16 bit 44,1 kHz o su una scheda SD.
Il Podtrak 4 è alimentato tramite USB, ma funziona anche con batterie AA o alimentatore*, ed è inoltre disponibile un utile accessorio Bluetooth* per la riproduzione di contenuti multimediali tramite dispositivi mobili.
TC Helicon GO-XLR
GO-XLR è una soluzione pensata per videogiocatori, streamer e podcaster. È alimentato tramite USB o alimentazione AC e offre capacità di registrazione a 24 bit e 48 kHz. Come sistema di produzione live, il GO-XLR offre una vasta gamma di funzionalità, tra cui fader motorizzati, controlli retroilluminati di alta qualità e potenti effetti vocali di TC Helicon.
Purtroppo, la connettività e la compatibilità lasciano molto a desiderare. Un’interfaccia Windows-only da oltre 300 euro con un solo ingresso XLR non è il massimo ma potrebbe anche essere esattamente quello che state cercando.
Rode RODEcaster Pro II
Considerato l’MPC per podcast, il RODEcaster Pro II* è una soluzione audio completa con enormi capacità.
Offre quattro ingressi combo XLR, quattro uscite per cuffie con controllo individuale e uscite principali bilanciate TRS. Questa interfaccia dispone di nuovi preamplificatori Revolution che consentono la connessione simultanea a due computer o dispositivi mobili.
Funziona anche come unità standalone, grazie alla possibilità di registrare su microSD, ai 4 GB di memoria interna che permettono di riprodurre samples tramite l’ausilio degli Smart Pad e all’elaborazione DSP interna marcata Aphex.
Si tratta di una soluzione veramente completa.
Mixer analogici
Se possedete già un’interfaccia audio o semplicemente preferite un approccio semplificato, i mixer analogici sono ancora un’ottima opzione.
Poiché nella maggior parte dei casi non è necessaria la conversione A/D, i preamplificatori microfonici dei mixer analogici tendono ad essere migliori rispetto ad interfacce audio entry-level.
In più, i mixer analogici compatti sono decisamente user-friendly, rendendoli adatti anche ai principianti. Questo è particolarmente importante poiché molte persone interessate al podcasting potrebbero non avere una formazione professionale in audio o post-produzione.
Soundcraft Notepad 12-FX
Pur trattandosi di un mixer dalla struttura semplice con un’interfaccia di registrazione a quattro canali, il Notepad 12-FX* offre funzionalità alquanto efficaci.
Con i quattro preamplificatori, gli equalizzatori e il metering per controllare i livelli, è possibile gestire facilmente i segnali in ingresso e ottenere un bilancio adeguato tra le diverse voci.
La registrazione può essere effettuata tramite una coppia output stereo, oppure utilizzando l’uscita AUX mono.
Allen & Heath Zed-10
Lo Zed-10* è un mixer compatto ben costruito e ricco di funzioni. I primi quattro canali di ingresso XLR sono dotati di equalizzatori con controlli di frequenza regolabili sulle medie frequenze, molto utili per la produzione di podcast.
Lo ZED-10 offre una serie di caratteristiche professionali, tra cui preamplificatori ad alto gain e basso rumore, due mandate AUX (una pre e una post-fader) per il monitoraggio e gli effetti, e uno switch bus stereo separato che può essere indirizzato da qualsiasi canale per creare un bus di registrazione personalizzato.
Ricordate che, quando si registra una coppia stereo da un mixer, è possibile dividere i canali effettuando un hard panning a destra e a sinistra all’ingresso. Lo Zed-10 può essere montato a rack* ed è inoltre disponibile una custodia per il trasporto*.
SSL SiX
Macchina da sogno per l’audio podcast, l’SSL SiX* è dotato di due channel strip completi, un compressore per il bus master e più opzioni di routing di quante ve ne servano.
Ogni channel strip ha un preamp microfonico, un equalizzatore e un compressore discreti, offrendo un notevole valore aggiunto rispetto all’acquisto di questi componenti individualmente.
Questa unità è più sofisticata di un tradizionale mixer, grazie alle numerose funzioni che offre. Se configurato correttamente, può eliminare efficacemente il rumore di fondo. Esiste anche una versione più grande chiamata Big SiX*.
Amplificatori per cuffie
Creare un buon monitoring in cuffia è fondamentale nei podcast con più ospiti. Questo consente agli ospiti di essere consapevoli dei livelli e di evitare di alzare la voce quando hanno un microfono davanti a loro
I migliori amplificatori per cuffie per cuffie forniscono anche un’amplificazione più pulita ed un gain discreto.
Se si prevede di utilizzare cuffie ad alta impedenza, è consigliabile inserire un pre per cuffie nella catena prima di dividere il segnale con questi dispositivi.
Behringer HA400
L’economico HA400* è un’aggiunta perfetta per avviare il vostro podcast dei sogni. È compatto e leggero, in modo da poterlo facilmente infilare nello zaino. Inoltre, supporta quattro set di cuffie con controlli individuali.
Le uscite di questo dispositivo sono da 80 ohm, un valore ottimale per la maggior parte delle cuffie da studio entry-level, e, inoltre, viene fornito con il necessario alimentatore da 12 volt.
Non si può certo dire che si tratti di un’attrezzatura glamour, ma di certo svolge il suo lavoro a un prezzo più che ragionevole.
Presonus HP4
Se cercate qualcosa di leggermente più professionale, il Presonus HP4* è un’ottima scelta. È comunque un’unità relativamente compatta, ma ha alcune caratteristiche che la rendono più che valida.
L’HP4 supporta cuffie da 32 a 600 ohm, il che consente di combinare le cuffie di diverso tipo e di ottenere comunque buoni risultati.
Sul pannello posteriore sono presenti ingressi TRS stereo e uscite monitor TRS stereo con un interruttore mute sul pannello anteriore.
Sonnifex Redbox RB-HD6
Sonnifex è specializzata in soluzioni per il broadcasting professionale e il Redbox RB-HD6* ne è un chiaro esempio. Si tratta di un’unità rack 1U che supporta sia il funzionamento mono che stereo, attivabile tramite un interruttore posto sul retro del dispositivo.
Ciascuna delle sei uscite per cuffie a controllo individuale è dotata di un’uscita parallela posta sul pannello posteriore. Inoltre, gli ingressi dell’RB-HD6 sono XLR. Cosa si può desiderare di più?
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