Perché i convertitori digitali sono la parte centrale dello studio?
In rete sono disponibili numerose informazioni sui convertitori digitali, ma solo una piccola parte contiene nozioni pratiche che possono essere utilizzate a proprio vantaggio. Daremo un’occhiata più da vicino alla conversione AD/DA e scopriremo perché è così cruciale nel processo di registrazione.
Discuteremo alcuni aspetti chiave della conversione nel contesto del vostro flusso di lavoro audio e includeremo alcune risorse per coloro che desiderano approfondire le basi teoriche dal punto di vista della codifica dei dati o dell’elettronica.
Dove si usano i convertitori digitali?
Negli studi professionali di alto livello, i tecnici spesso utilizzano più convertitori per obiettivi e flussi di lavoro diversi. Ricordiamo che i convertitori hanno l’importante compito di trasformare i segnali elettrici in informazioni digitali. La sigla AD/DA che ritroviamo indica la conversione del segnale da analogico a digitale (conversione AD) e viceversa (DA). Un convertitore digitale AD/DA è, quindi, un dispositivo che permette di trasformare un segnale audio analogico, ovvero una forma di onda continua, in un segnale digitale costituito da una sequenza di numeri binari. Questi numeri binari, detti campioni, rappresentano il valore del segnale analogico ad intervalli regolari di tempo descritti dalla “frequenza di campionamento”.
In alcuni casi, possono utilizzare un convertitore AD multi-canale separato per il tracking, un altro convertitore DA multicanale per il missaggio, un convertitore DA stereo per il monitoring e un altro convertitore AD stereo per la conversione finale in formato audio dei mix.
Tuttavia, la maggior parte di noi lavora quasi esclusivamente “in the box” e utilizza gli stadi di conversione solo per pura necessità. Per quanto la qualità audio delle DAW e dei plug-in attuali sia ottima, se si desidera incorporare apparecchiature esterne nel proprio flusso di lavoro, la qualità dei AD/DA è importante.
Risoluzione e frequenza di campionamento
La risoluzione del convertitore determina la gamma dinamica del segnale digitalizzato. Facciamo riferimento a questa in bit, come il più piccolo incremento di tensione che può essere riconosciuto tra ogni variazione del segnale di uscita.
La frequenza di campionamento di un sistema digitale è la quantità di campioni presenti in un secondo di segnale digitale. Se si utilizzano diversi dispositivi digitali con la DAW, uno di questi deve fungere da master clock per inviare la sincronizzazione al resto della catena e assicurare l’allineamento delle frequenze di campionamento.
Sebbene la maggior parte delle interfacce audio sia dotata di clock interno, per espandere il sistema con più canali è necessario averne una con BNC e una porta digitale (vedere Formati e protocolli digitali).
Clocking e jitter
Sebbene sia possibile sincronizzare più dispositivi a una singola frequenza di campionamento, solo uno può fungere da master clock in qualsiasi momento. Alcuni dispositivi offrono un clock più stabile di altri, quindi è bene sfruttare questo aspetto per ottenere i migliori risultati. Il clocking, si riferisce al controllo del tempo di campionamento del segnale digitale da parte del convertitore.
Un altro aspetto da considerare con i convertitori è il jitter. Questo si riferisce alla variazione del tempo di campionamento di un segnale digitale, ovvero alla deviazione dall’intervallo di tempo ideale tra un campione e l’altro
Maggiore è la frequenza di campionamento, maggiore è il potenziale di errori di sincronizzazione tra i dispositivi della catena di clock.
I convertitori di fascia alta offrono soluzioni di clock estremamente stabili con un jitter bassissimo, consentendo una conversione ad alta risoluzione senza il rischio che i dispositivi della catena vadano fuori sincrono.
Formati e protocolli digitali
I convertitori sono disponibili in tutte le forme e dimensioni. Dai sistemi stereo a quelli multicanale, sono progettati per scopi diversi. Diamo una rapida occhiata ad alcuni dei formati disponibili e al loro utilizzo:
- PCIe – Queste schede vengono installate all’interno del PC o di un involucro esterno del desktop.
- BNC – L’I/O del word clock viene utilizzato per sincronizzare le frequenze di campionamento tra i dispositivi digitali.
- AES3 – AES/EBU utilizza generalmente un cavo XLR “specializzato” per trasportare due canali di audio digitale fino a 24 bit.
- S/PDIF – Trasporta due canali di audio non compresso tramite un cavo coassiale (connettori RCA o BNC) o in fibra ottica (TOSLINK).
- ADAT – Trasporta fino a 8 canali di audio non compresso via Lightpipe (TOSLINK)
- MADI – Supporta il trasferimento di audio digitale tramite un cavo coassiale o in fibra ottica di 28, 56, 32 o 64 canali a 96 kHz e oltre
Dante – Fornisce audio multicanale a 24 e 32 bit fino a 192 kHz via Ethernet.
Acquisto di convertitori AD/DA
Un consiglio da tenere presente quando si cercano convertitori AD/DA e interfacce audio è che le opzioni migliori sono generalmente prodotte da produttori specializzati. Marchi come Apogee, RME, Ferrofish, Metric Halo, Lynx, Antelope Audio, Benchmark, Lavry, Prism e Burl sono noti soprattutto per la produzione di convertitori AD/DA di qualità piuttosto che di altre apparecchiature audio.
Ciò non significa che non si possano trovare ottime soluzioni da Avid, SSL, Neve, Crane Song, Rupert Neve Designs, Universal Audio o Focusrite. Tuttavia, le aziende specializzate nella tecnologia dei convertitori offrono generalmente un’assistenza, un firmware/driver, un’integrazione e una compatibilità migliore. Ciò è dovuto al fatto che hanno alle spalle anni di ricerca e sviluppo e di esperienza di mercato, rispetto a quelle con gamme di prodotti diversificate di recente.
Come utilizzate la conversione AD/DA in modo creativo nel vostro flusso di lavoro? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!
Ulteriori informazioni sui convertitori digitali:
- La storia dei convertitori AD/DA
- Tutto sui convertitori digitali
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