Polyend Synth: Synth polifonico multitimbrico con 8 motori che vi faranno impazzire
Non lasciatevi ingannare dal nome semplice: Polyend Synth racchiude 8 motori di sintesi in uno strumento tabletop a griglia con 3 sequencer, modalità di accordi e altro ancora.
Polyend Synth
Un anno fa, questo mese, Polyend ha lanciato il Play+, un aggiornamento del suo popolare groovebox con quattro nuovi motori di sintesi. Sembrava una mossa ovvia per Polyend inserire questi synth digitali in uno strumento proprio, e così è stato – in un certo senso. Tre hanno fatto il crossover e altri cinque motori si aggiungono, oltre a un mucchio di altre caratteristiche interessanti. Gente, ecco a voi Polyend Synth.
Otto motori di sintesi
Polyend Synth è uno strumento tabletop, basato su una griglia, che può assomigliare agli altri groovebox, ma è decisamente un “synth”, come suggerisce il nome. Prima di tutto, non ci sono batterie. Ci sono solo sintetizzatori!
Eccoli tutti e otto:
- PHZ: i possessori del Tracker+ avranno notato che la documentazione menzionava il PHZ, ma non lo si trovava da nessuna parte nello strumento. Qui fa il suo debutto. Che cos’è? È un motore di distorsione di fase come il Casio CZ-101 e aggiunge nuovi algoritmi PD.
- ACD: Forse ricorderete questo, un synth ispirato al Roland SH-101, dal Play+.
- VAP: Questo motore analogico virtuale “incanala il calore senza tempo del (Sequential) Prophet-6, incapsulandone lo spirito in un formato digitale”.
- PMD: questo motore a modellazione fisica sembra avere radici nelle tecniche di Mutable Instruments. Forse ha un po’ di DNA Rings?
- GRAIN: Come ci si potrebbe aspettare dal nome, si tratta di un motore di sintesi granulare che lavora con campioni caricati dall’utente. Dispone anche di un’esclusiva modalità Burst per la “produzione di grani ritmicamente sincronizzati”.
- WAVS: Motore wavetable a due oscillatori, supporta l’importazione di wavetable dell’utente e dispone di una modalità Retro per un aliasing extra.
- WTFM: Wavetable e FM, di nuovo insieme.
Otto voci di polifonia
Invece di utilizzare i motori uno alla volta, Polyend Synth vi invita a controllarne tre alla volta. Sì, è multitimbrico, con otto voci di polifonia, più una modalità parafonica in GRAIN.
È possibile suonare i motori del sintetizzatore in diversi modi: assegnandone tre sulla griglia 12 x 5 in modalità Smart Grid e suonandoli con i pad con aftertouch polifonico; tramite i tre sequencer o arpeggiatori indipendenti che rispondono alla riproduzione in tempo reale; o le tre modalità di accordo.
Le modalità di accordo hanno un suono particolarmente interessante. Due motori di synth possono essere impostati come “followers”, che cambiano le loro note in base all’accordo correntemente suonato. Ci sono blocchi di scala per mantenere tutto all’interno di una scala stabilita. I follower possono reagire ai cambiamenti anche quando si utilizzano pacchetti di accordi tratti da più scale.
Effetti del sintetizzatore
Polyend Synth offre anche una selezione di effetti. Questi sono raggruppati in tre sezioni, modulazione, riverbero e delay, ciascuna con una selezione di sottoeffetti, come chorus, phaser e flange sotto la modulazione e il delay analogico a nastro.
Prezzo e disponibilità
Il Polyend Synth si presenta come un’enorme quantità di divertimento synth in un unico pacchetto. E suona anche benissimo. Osiamo dire che il digitale è il nuovo analogico?
“Il nostro obiettivo era quello di sviluppare un dispositivo che fondesse la complessità con la vera suonabilità”, ha dichiarato il fondatore di Polyend, Piotr Raczyński. “Il Synth è stato progettato per i musicisti che desiderano un’esperienza accessibile ma ricca di sonorità”.
Polyend Synth è disponibile da Thomann* al prezzo di 499 euro.
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