Cos’è il vocoder? – Retro futuristico
Che cos’è un Vocoder? Non bisogna essere dei cantanti provetti, con il vocoder potrete inserire un’infinità di suoni vocali interessanti nelle vostre produzioni.
Indice
- Che cos’è il vocoder?
- Come funziona il vocoder
- Vocoder per tastiera/synth
- Pedali vocoder
- Vocoder nella DAW
- Vocoder Eurorack
- Utilizzo di modulatori non vocali
Che cos’è il vocoder?
Il vocoder è stato inventato per la prima volta alla fine degli anni Venti, ma fu inizialmente progettato per l’industria delle telecomunicazioni. I vocoder che conosciamo oggi hanno iniziato a emergere negli anni ’50, come funzionalità dei sintetizzatori. Successivamente, hanno raggiunto una certa popolarità negli anni ’70, quando sono stati utilizzati da artisti come Wendy Carlos, i Kraftwerk e la Electric Light Orchestra.
Nel corso degli anni, tra i progetti di vocoder analogici più noti ricordiamo:
- EMS Vocoder 5000 (1976)
- Siemens VSM 201 (1977)
- Moog 16 Channel Vocoder (1978)
- KORG VC-10 (1978)
- Roland SVC-350 e VP-330 (1979)
Cos’è il vocoder: come funziona il vocoding
Sebbene esistano molte varianti di design, ogni vocoder è composto fondamentalmente da due parti. In primo luogo, viene analizzato il segnale modulatore, che spesso è il parlato o il cantato. Fatto ciò, il segnale viene suddiviso in varie bande di frequenza, ciascuna con il proprio filtro passa-banda.
Contemporaneamente, anche il segnale portante, solitamente armonico, viene inviato attraverso lo stesso banco di filtri del segnale modulatore. Tuttavia, è qui che avviene la magia, poiché ogni filtro passa-banda si regola in base alla banda di frequenza equivalente nel segnale modulatore.
Di conseguenza, l’effetto creato imprime il contenuto armonico sul segnale modulatore. Questo processo consente di arricchire il parlato con gli accordi armonici suonati da chitarre o strumenti a tastiera.
Che cos’è il vocoder? – Vocoder per tastiera/synth
Naturalmente, il modo più interessante di utilizzare un vocoder è come strumento dal vivo. A questo scopo, si parla o si canta nel microfono e contemporaneamente si suona il segnale portante del vocoder.
Tra i vocoder di qualità troviamo il Behringer VC 340, il Waldorf STVC e la serie microKORG. Sebbene alcuni di questi strumenti includano microfoni a collo d’oca, è importante notare che non tutti i vocoder dispongono di un preamplificatore microfonico con rispettivi controlli di gain.
Inviare il segnale da un mixer vi permetterà di avere a disposizione un preamplificatore, di ottimizzare il gain e persino di effettuare regolazioni di equalizzazione del segnale modulatore. Questo è utile se si usa il vocoder come strumento solista, perché non sentirete affatto il segnale diretto del microfono.
Cos’è il vocoder? – Pedali vocoder
I pedali vocoder offrono un altro modo versatile di integrare i vocoder nel proprio setup. In questo caso, oltre a parlare o cantare nel microfono, dovrete fornire il segnale portante o un segnale MIDI per controllare il pitch del vocoder.
Tenete presente che, per quanto riguarda il segnale portante, si vuole utilizzare un suono il più possibile ricco di armoniche per ottenere i migliori risultati dal vocoder. A questo scopo, provate a utilizzare le onde quadre di un sintetizzatore o di un pedale di distorsione.
Uno dei controlli di base comuni alla maggior parte dei vocoder determina il numero di bande di frequenza utilizzate. Diminuendo le bande, si noterà una riduzione della risoluzione ed il suono diventerà più “granuloso”.
Che cos’è il vocoder? – Vocoder nella DAW
La maggior parte dei sistemi DAW dispone di un plug-in vocoder stock, oppure si può facilmente installare il plug-in gratuito TAL-Vocoder per poter utilizzare in qualsiasi DAW un semplice vocoder in stile vintage. Mentre alcuni plug-in vocoder hanno un sintetizzatore incorporato per generare il segnale portante, altri richiedono un segnale in sidechain.
Per poter utilizzare un synth vocoder plug-in, lo si apre su una traccia instrument della DAW e si imposta il segnale microfonico in ingresso sidechain del plug-in. Quando si inviano delle note MIDI con il segnale microfonico presente, potrà sentire il vocoder prendere vita.
Non c’è un modo giusto o sbagliato di usare un vocoder, potete anche scrivere una progressione di accordi e usare un segnale vocale preregistrato se avete un’idea particolare in mente.
Che cos’è un vocoder? – Vocoder Eurorack
I moduli Eurorack sono un altro modo interessante per creare effetti vocali e hanno un suono incredibile. Tuttavia, i moduli filter bank sono estremamente grandi (circa 40-50 HP) perché devono ospitare i 16 filtri passa-banda.
Inoltre, poiché sono progettati utilizzando circuiti analogici di alta qualità costruiti a mano, il prezzo sale notevolmente. Se avete spazio nel vostro chassis Eurorack, questi processori versatili possono essere utilizzati per molto più che il semplice vocoding.
Al giorno d’oggi è possibile introdurre il fantastico suono del banco di filtri passa-banda in qualsiasi contesto, che si tratti di batteria, lead o bassline. Questo rende questi moduli un’aggiunta creativa e versatile al vostro sistema Eurorack, con ore e ore di divertimento garantite.
Che cos’è un vocoder? – Utilizzo di modulatori non vocali
Una volta acquisita un’idea di base del funzionamento di un vocoder, si può iniziare a sperimentare utilizzando segnali modulatori che non siano il parlato o la voce. La scelta del segnale portante è in qualche modo limitata, ma come modulatore si può usare praticamente qualsiasi cosa.
Quando si sceglie il segnale modulatore, è bene tenere presente se il suono è armonicamente ricco o se ha un carattere prevalentemente atonale. È possibile rendere armonici suoni ritmici che hanno poco o nessun contenuto armonico.
Un loop di batteria, ad esempio, può diventare qualcosa di completamente diverso con un vocoder. Un ottimo esempio di questo utilizzo si trova nell’intro di Remind Me dei Röyksopp, dove un semplice groove di batteria diventa un elemento altamente emotivo.
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