La storia della API Audio: Il suono americano
Esaminiamo la storia di API Audio, un’azienda responsabile di molte delle innovazioni nel campo della registrazione audio che oggi diamo per scontate.
API, ovvero Automated Processes Inc., fu fondata da Lou Lindauer e Saul Walker nel 1969 a New York e divenne una delle principali innovatrici durante quella che è considerata l’età d’oro della registrazione audio.
La storia della API
Dagli amplificatori operazionali (op amp) discreti e i primi design di VCA, ai primi sistemi di automazione completi per console, API ha intrapreso un viaggio epico nell’audio analogico.
Indice
- Amplificatore Operazionale 2520
- La Console Modulare API Audio
- Il Modulo-EQ-550A
- Il Lunchbox API
- API Audio Oggi
L’amplificatore operazionale 2520
Durante il suo servizio nella US Navy, Saul Walker dovette pensare alla miniaturizzazione dei circuiti. Questo portò allo sviluppo del leggendario amplificatore operazionale 2520, che divenne la base per tutti i progetti di API.
Non solo il 2520 permetteva di ottenere un’elevata amplificazione del segnale con bassa distorsione, ma rendeva anche il circuito più efficiente, robusto e duraturo. Utilizzato in preamplificatori, equalizzatori e compressori, il 2520 si basava sul Melcor 1731 della Modular Audio Products. Alcuni membri del team ingegneristico dietro al 1731 si unirono a Saul Walker per fondare la API nel 1968.
L’aspetto chiave del 2520 è rappresentato dai transistor nel buffer di uscita, che compensano la sua velocità di risposta estremamente bassa di 1,5 V per microsecondo. Tuttavia, l’unico inconveniente era che questi amplificatori operazionali non erano riparabili come quelli nei progetti di Neve.
La Console Modulare API Audio
Un’altra idea che proviene dal lavoro sull’equipment militare, che ha avuto una forte influenza sui progetti di Saul Walker, è stata la modularità. Suddividendo i circuiti in moduli, si poteva ottenere un nuovo grado di flessibilità e customizzazione.
Un altro vantaggio dei progetti modulari è che, quando un modulo si guasta, puoi semplicemente sostituirlo e riparare il tutto con un tempo di inattività minimo. Bill Putnam è stato il pioniere dei progetti di console modulari, ma API ha portato il concept a un nuovo livello.
Ciò che è iniziato come il design modulare delle prime console API, è diventato in seguito il formato 500-series, ancora oggi ampiamente utilizzato nell’industria. Questo percorso iniziò nel 1967, con una console a 12 canali costruita per gli Apostolic Studios nel Greenwich Village di New York.
Da lì, il primo design commerciale di console API è stato presentato all’AES nel 1969. Mentre questa console è stata venduta a Sound Ideas, un altro dei primi ad adottare console API è stato nientepopodimeno che Les Paul, nel 1970.
Il Modulo EQ 550A
Sebbene API Audio sia altrettanto rinomata per il suono dei suoi preamplificatori microfonici 312 e 512, è stato il design dell’EQ 500 (che è diventato poi il 550A) a diventare un successo tra ingegneri e produttori.
Questo equalizzatore a 3 bande utilizzava 5 punti di frequenza selezionabili su ciascuna banda, il che rendeva molto facile richiamare i settaggi passati. Inoltre, il suo circuito a Q proporzionale lo rendeva unico, aumentando il Q-factor man mano che si introducevano boost o tagli.
Ad esempio, quando si boostava una banda di 2 dB, il range era di 3 ottave, che si restringeva a una ottava man mano che il boost raggiungeva i 12 dB. Nel complesso, questo ha conferito all’equalizzatore un suono estremamente musicale, e la user experience era intuitiva poiché rendeva possibile capire rapidamente i range di frequenza cruciali per qualsiasi segnale.
Sebbene sia stato aggiunto per la prima volta alla 500-series nel 1971, API ha ripreso a produrre il 550A e il 550b a 4 bande nel 2004, rendendo disponibili gli amati moduli EQ sia in formato rackmount che 500-series.
Il Lunchbox API Audio
Il suono proviene dai moduli, ovviamente. Tuttavia, il poter trasportare le tue channel strip preferite da uno studio all’altro in un elegante chassis portatile ha cambiato le regole del gioco quando la API ha iniziato a produrre il Lunchbox nel 1985.
In origine, la Datatronix costruì il primo chassis per la 500-serie a 10 slot, mentre Aphex fu uno dei primi sviluppatori di uno chassis portatile che prese il nome di “lunchbox” poiché poteva contenere i tuoi tool preferiti da portare al lavoro ogni giorno.
Mentre API ha registrato il marchio lunchbox® nel 2010, ha permesso presto ad altri produttori di costruire moduli e rack in formato 500-serie. Questo ha fatto crescere la popolarità del formato, poiché era possibile combinare e abbinare i moduli per costruire le proprie channel strip per la registrazione o chain di elaborazione del bus.
A causa delle sue limitazioni spaziali, la 500-serie non offre gli stessi livelli di tensione forniti nei design a rack da 19 pollici. Tuttavia, ci sono ancora alcuni moduli a circuito valvolare davvero impressionanti disponibili grazie ad aziende come la Crane Song.
API Audio Oggi
Come azienda, API si è sempre concentrata sulle console americane punchy in un’industria dominata dai britannici (Neve e SSL). Tuttavia, quando Larry Droppa della Audio Toys, Inc. ha preso in mano l’azienda nel 1999, ha portato alcune nuove idee dal suo background proveniente dal mondo live sound.
Nel 2000, la prima innovazione è stata l’introduzione del circuito THRUST nel rinomato compressore bus 2500. Questo significava che il percorso del segnale in sidechain poteva essere elaborato con un filtro passa-alto per evitare che il compressore reagisse a frequenze basse indesiderate.
Anni dopo, nel 2013, API ha fatto un’altra straordinaria contribuzione con THE BOX, la sua console più compatta uscita fino ad ora. Con un totale di 24 summing channel, 8 canali di ingresso e 8 slot 500-serie, THE BOX offre una grande flessibilità di routing per la registrazione, la produzione musicale e i workflow in missaggio.
Nel corso della sua storia, API ha costruito la sua reputazione grazie all’utilizzo di nuove tecnologie e alla qualità costante dei suoi prodotti nell’audio analogico. Oltre alla sua influenza sul design audio, API rimane uno dei marchi più desiderati nel campo della registrazione al giorno d’oggi.
Ulteriori Informazioni:
- Dai un’occhiata alla API su Thomann
- Intervista a Saul Walker su NAMM.org
- Sito ufficiale di API
- Ultime notizie su API
- Leggi la storia di Neve
- Scopri la storia della SSL
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