La storia della SSL: dalle Console ai Content Creator
Nell’era della registrazione moderna, la Solid State Logic ha un gigantesco impatto sull’industria musicale grazie alla sua costante evoluzione. Scopriamo la storia della SSL!
La storia della SSL inizia nel 1969, quando un giovane Colin Sanders inizia a registrare e pubblicare musica folk e per organo con la sua etichetta Acorn Records nell’Oxfordshire, Regno Unito.
Dopo aver progettato e costruito un amplificatore a valvole per la filiale britannica dell’azienda produttrice di organi Hammond, Sanders fu coinvolto in un nuovo progetto. Questa volta gli fu chiesto di costruire un sistema di commutazione per il nuovo organo a canne elettronico della Cattedrale di Glasgow.
Invece di utilizzare esclusivamente cablaggi, relè e switch, il progetto di Sanders utilizzò diodi e transistor, risparmiando settimane di tempo e fatica e diventando un affidabile modello anche per i progetti futuri.
La storia della Solid State Logic (SSL)
Come con i suoi progetti precedenti, Sanders passò alle console di registrazione per necessità, quando si trovò a costruire gli Acorn Studios a Stonesfield, nell’Oxfordshire. Qui fu installata la prima console SSL che avrebbe gettato le basi dell’azienda, al di fuori della musica folk.
Nel 1976 Sanders progettò e costruì le prime due console SSL 4000A, mentre l’anno successivo furono completate sei console SSL 4000B. Queste console sono state installate in studi di registrazione in Europa e negli Stati Uniti, oltre che nei Townhouse Studios della Virgin Records a Londra. È qui che Phil Collins ha registrato il suo album di debutto, Face Value.
Oltre al suo suono ormai ricercato, la serie B fu uno dei primi design a combinare un computer integrato con l’automazione in una console in-line. Ricordiamo che in quel periodo la serie Neve 80 dominava la scena, per cui farsi notare era tutt’altro che banale.
La console SSL SL 4000 E: la svolta nel settore
La console SL 4000 E Series fu lanciata nel 1979 e fu il design del prodotto realizzato dalla SSL che rivoluzionò seriamente il settore. Il suo design dual-inline offriva dinamica ed equalizzazione su ogni canale con VU meter, quattro uscite principali e un flessibile sistema di routing a 32 bus.
Il computer integrato della serie E aveva un processore 430 e utilizzava enormi floppy disk da 8 pollici per l’automazione e il sistema Total Recall. Altre caratteristiche degne di nota sono il Brown EQ e una sezione VCA dotata del DBX 202 VCA nero.
Oltre all’ormai famoso compressore bus della serie B, la serie E disponeva di una funzione chiamata VCA trim. Ciò permetteva di impostare il livello operativo della console in base al proprio stile di mixaggio. Inoltre, incoraggiava gli utenti a spingere con i livelli per produrre quella favolosa distorsione armonica per cui queste console divennero famose.
Glue Compressor: il bus comp della SSL
Implementato per la prima volta nella serie B nel 1976, il compressore bus SSL divenne una parte assolutamente essenziale di quasi tutte le fasi del processo di registrazione. Dal tracking al missaggio, il reattivo compressore VCA con i suoi semplici controlli diventò parte integrante del suono della console.
Anni dopo, divenne disponibile come modulo della serie 500 separato sotto forma di G-Comp. Questo modulo fu particolarmente apprezzato dagli utenti delle DAW, in quanto consentiva di aggiungere quel suono analogico della “colla SSL” ai mix prodotti digitalmente.
Ad oggi, il compressore bus SSL continua ad evolversi in tutte le direzioni, con notevoli riproduzioni da parte di produttori come la Dramastic Audio. Inoltre, la SSL ha ampliato il suo design con plugin come il G3 MultiBusComp e unità hardware come il versatile processore Bus+.
Tecnologia SuperAnalogue
Il dominio della Solid State Logic nell’industria della registrazione e della post-produzione audio è iniziato negli anni ’80 e la sua eredità continua ancora oggi con la tecnologia SuperAnalogue dei suoi mixer.
Questa tecnologia è stata implementata nella console SL 9000 serie J della metà degli anni ’90 e nel mixer ibrido e controller DAW Duality con il suo sistema δelta-Control (δ-Ctrl), fino ai mixer per studio SSL SiX.
Il percorso del segnale SuperAnalogue è accoppiato in corrente continua e privo di condensatori, offrendo una gamma di frequenze incredibilmente ampia e livelli di distorsione sorprendentemente bassi. Anche se l’ascoltatore medio probabilmente non è in grado di notare la differenza, la risoluzione supera quella dei migliori convertitori AD/DA di fascia alta.
Innovazioni digitali
Oltre agli apprezzati circuiti analogici per cui SSL è nota, l’azienda è altrettanto rinomata per l’incorporazione della tecnologia digitale al fine di ottenere una versatilità ancora maggiore.
Dal mixer Sigma controllabile tramite DAW ai più recenti preamplificatori PureDrive SuperAnalogue, SSL ha aggiunto connettività e controllo digitale in diverse aree, semplificando così il workflow.
Inoltre, in ambito DAW, la gamma di plugin SSL Native è in continua espansione al fine di offrire nuove soluzioni, mentre la serie di controller DAW della SSL rimane una delle migliori disponibili sul mercato.
La SSL oggi
Negli ultimi 10 anni, SSL ha fatto passi da gigante nei settori del live sound e del broadcast, con progetti di console che offrono un’incredibile flessibilità e integrità audio.
Tuttavia, forse ancora più rilevante è il modo in cui il produttore ha abbracciato la rivoluzione dell’home recording e il boom dei creatori digitali. Qui, soluzioni accessibili come le interfacce audio SSL 2, 2+ e 12 hanno aiutato una nuova generazione di utenti a creare musica.
Inoltre, grazie a ulteriori sviluppi come l’acquisizione della Harrison Audio, la SSL potrà continuare a creare valore aggiunto in questo settore, in futuro. L’era delle console è ormai lontana, ma l’azienda continua a puntare sull’innovazione creativa in ogni aspetto dell’industria audio.
Ulteriori informazioni:
- Pagina ufficiale di SSL
- Il Colin Sanders Business Innovation Centre
- Altro da SSL
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