a cura di Edoardo Morena | Tempo di lettura approssimativo: 6 minuti
La storia della EMS

La storia della EMS  ·  Fonte: Alex Ball

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Prima del 2600, prima del SEM, prima ancora del Minimoog, c’era il VCS3. Questo rivoluzionario sintetizzatore modulare standalone formato desktop, ha dato vita a una delle aziende di strumenti musicali più influenti di sempre, la britannica Electronic Music Studios, o EMS. Questa è la loro storia all’insegna della sperimentazione.

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La storia della EMS

Prima ancora che la massa sapesse cosa fosse un computer, alla fine degli anni Sessanta, alcuni ingegneri incredibilmente intelligenti si trovavano rintanati in uno studio a Londra e stavano già componendo musica grazie ad essi. Si trattava del geologo(!) e compositore Peter Zinovieff, l’ingegnere David Cockerell e il programmatore Peter Grogno. I tre ebbero presto l’idea di produrre sintetizzatori per la vendita e, insieme al compositore di musique concrete per film Tristram Cary, nacquero gli Electronic Music Studios.

EMS VCS3
EMS VCS3 · Fonte: Alex Ball

Abbreviata in EMS, la piccola azienda britannica è stata, per tutta la sua vita, molto più impegnata nello sviluppo di prototipi interessanti e insoliti piuttosto che di prodotti veri e propri. Il loro background sperimentale ha portato, come è ovvio, a risultati altrettanto sperimentali. Eppure, in alcuni casi, questi stravaganti strumenti hanno fatto breccia nel cuore dei musicisti, tanto che se ne parla ancora a distanza di oltre 50 anni.

La storia della EMS: Il suono dell’infanzia inglese

Per molti inglesi, il suono dei synth EMS è il suono della loro infanzia. Dall’adozione da parte del BBC Radiophonic Workshop all’uso da parte di musicisti come Pink Floyd, The Who e Jean-Michel Jarre, è quasi impossibile sopravvalutare l’influenza che la EMS ha avuto.

“La pop culture britannica e i sintetizzatori EMS vanno di pari passo”, ha affermato il compositore Alex Ball quando gli abbiamo chiesto dell’azienda. “Negli anni ’70 esistevano solo tre canali televisivi, due dei quali erano della BBC. Di conseguenza, quindi tutti guardavano gli stessi programmi. Il Radiophonic Workshop della BBC abbracciò i sintetizzatori EMS a pieno. I loro giganteschi (“Delaware“) Synthi 100 e VCS3 diventarono punti fermi delle loro colonne sonore, in particolare per Doctor Who. Insieme al fatto che i Pink Floyd e i Roxy Music ne facevano un uso importante, era piuttosto difficile non sentire un sintetizzatore EMS nel Regno Unito in quel periodo”.

La storia della EMS: l’impatto del Voltage Controlled Studio 3

Nel 1969, se si voleva giocare con un sintetizzatore, le opzioni erano in gran parte limitate ai modulari della Moog o della Buchla. Si trattava di bestie grandi e ingombranti, difficili da approcciare. Il primo strumento della EMS – e quello che ha davvero cambiato tutto – è stato il VCS3, in formato da tavolo. Terza iterazione del loro Voltage Controlled Studio Synthesizer, non era meno bestiale o difficile da capire di un Moog o di un Buchla, ma era molto più piccolo e, grazie a un’ingegnosa pin matrix, non aveva necessitava di nessun cavo, pur essendo completamente modulare.

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Pin matrix dell'EMS VCS3
Pin matrix dell’EMS VCS3 · Fonte: Alex Ball

Con la sua sezione di sintesi (tre oscillatori, filtro unico, envelope trapezoidale e molto altro) in alto e la matrice e il joystick in basso, non assomigliava affatto ad altri sintetizzatori. Non aveva nemmeno una tastiera (in seguito con la DK1 la ottenne). Questo, insieme all’instabilità del pitch degli oscillatori, lo rendeva difficile da utilizzare per suonare melodie, facendola diventare a tutti gli effetti un generatore di effetti sonori. E che effetti sonori! Brian Eno ne era il re, e vi faceva passare gli strumenti dei suoi compagni di band dei Roxy Music per del fantastico processing dal vivo. Per non parlare del BBC Radiophonic Workshop.

Se state cercando di rivivere l’esperienza del VCS3 nel 2024, la scelta migliore è il meraviglioso Syntrx della Erica Synths. Anche la XILS-Lab produce una versione software di qualità, ora aggiornata come VCS4.

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La storia dell’EMS: quanti oscillatori ha?!

Dopo il VCS3, la EMS decise di fare le cose in grande. Molto in grande. Il Synthi 100 è uno dei più grandi sintetizzatori mai realizzati. Delle dimensioni di un intero tavolo, questo sintetizzatore aveva 12 oscillatori, due generatori di noise, tre modulatori ad anello, quattro filtri passa-basso e quattro passa-alto, più altri 39 moduli e persino un oscilloscopio. Basato sulla tecnologia del VCS3, aveva un suono incredibile, ma era anche incredibilmente inaffidabile.

La EMS riuscì a venderne una trentina (il prezzo era spropositato, come si può immaginare), e quella che andò alla BBC fu inserita nella trasmissione radiofonica originale della Guida Galattica per Autostoppisti (The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy, in inglese) e, naturalmente, fu usata per Doctor Who.

Sebbene non esistano cloni o remake del Synthi 100, la Analogue Solutions (il cui Steve Gay ha lavorato in EMS) è riuscita a rendere molto bene il concept con il Colossus.

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La storia della EMS: Synthi da viaggio

Il VCS3 era forse più piccolo della maggior parte dei sistemi modulari, ma il suo insolito design “spigoloso” ne ostacolava la trasportabilità. Per renderlo più adatto ai live, la EMS modificò sia i moduli che le sezioni della matrice/joystick, portando il tutto su un unico pannello e inserendolo in una piccola valigia. Denominato Synthi A, fu presto rinnovato con il Synthi AKS, provvisto di una tastiera a membrana e di un sequencer.

EMS Synthi
EMS Synthi · Fonte: Alex Ball

Il Synthi AKS fu uno spartiacque nel mondo del synth. Tutti, dai Pink Floyd (è quello di “On The Run“, in Dark Side of the Moon) ai Tangerine Dream ai King Crimson, ne comprarono uno… o anche più di uno. È il suono dello space rock, il rumorista folle per antonomasia.

Se preferite avere un Synthi piuttosto che un VCS3, provate la versione software di Arturia, Synthi V.

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La storia dell’EMS: voice changer

Nel 1972, l’ingegnere David Cockerell se ne andò, trasferendosi in America per lavorare per la Electro-Harmonix. Tim Orr assunse quindi il ruolo di ingegnere, guidando quello che sarebbe stato l’ultimo prodotto storico della EMS. Uscito nel 1976, il Vocoder 5000 era un voice changer incredibilmente potente, con 22 filtri passa-banda e envelope follower, oltre a oscillatori, noise e un frequency shifter. Era molto costoso, ma aveva un suono davvero formidabile.

Se volete assolutamente provare il suono del Vocoder 5000, vi consigliamo la versione software della XILS-Lab, XILS Vocoder 5000.

In seguito Tim Orr ha lavorato con la Powertran, nota soprattutto per il Transcendent 2000, il sintetizzatore dei Joy Division.

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Questa è la fine… o forse no?

Alla fine degli anni ’70, la EMS era in difficoltà. Peter Zinovieff aveva perso interesse da tempo, preferendo lavorare alla propria musica. Nel 1979, una società chiamata la Datanomics acquistò la EMS, ormai in crisi. Il Polysynthi, il tentativo della “nuova” azienda di creare un polysynth, si rivelò una delusione.

Robin Wood, dipendente di lunga data della EMS, assunse la gestione dell’azienda nel 1982, acquisendo tutti i diritti nel 1995. Da allora è sempre stato al timone. L’azienda è ancora presente online, anche se il sito sembra non essere stato aggiornato dal 1998. Mi piace pensare che stia ancora producendo i Synthi A e i VCS3, come dice sul sito. Se qualcuno ha informazioni certe sullo stato attuale della EMS, si faccia vivo nei commenti.

Aggiornamento! Secondo un gentile lettore, Robin Wood sta effettivamente ancora costruendo i synth EMS VCS3 e Synthi A, anche se, se volete un A, dovrete procurarvi il vostro case Spartantite. Per saperne di più, contattate Robin via e-mail sul sito della EMS.

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