I Can Feel It: Suonare Come Phil Collins
Analizziamo il processo creativo di Phil Collins, batterista, cantante, autore e produttore di fama mondiale molto acclamato dalla critica.
Dopo essersi costruito una reputazione come batterista per le session e membro chiave della band prog-rock inglese Genesis, Phil Collins ha dato il via alla sua carriera come artista solista.
Il suono di Phil Collins
Forse non ne era consapevole, ma guardando indietro, il momento in cui decise di prendere questa svolta artistica fu ideale. Difatti, il periodo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta è stato completamente rivoluzionario per l’industria discografica, con l’introduzione sul mercato di tanti nuovi strumenti musicali creativi.
Un altro aspetto interessante dell’approccio di Phil Collins alla produzione musicale è che inizialmente non c’era da parte sua la minima intenzione di scrivere delle hit. Piuttosto che la fama o il successo commerciale, vedeva semplicemente il suo progetto solista come uno sbocco artistico che gli offriva la libertà di espressione che desiderava.
Roland CompuRhythm CR-78
Introdotto da Roland nel 1978, il CompuRhythm CR-78 è stata la prima drum machine controllata da un microprocessore. Sebbene limitata, ha la capacità di selezionare e variare 34 diversi pattern ritmici.
Grazie alla sua interfaccia intuitiva, il CR-78 divenne parte integrante del processo di composizione dei brani di Phil. Iniziava selezionando la parte ritmica con la giusta “atmosfera”, come diceva lui, e impostando il tempo in modo che corrispondesse al feel che aveva in mente.
Con la macchina a nastro in funzione, il CR-78 era sempre posizionato accanto alla batteria di Phil. In questo modo, poteva suonare la batteria e cantare sui loop prodotti sulla CR-78, costruendo idee e concetti di arrangiamento mentre suonava.
Se siete alla ricerca del classico suono in stile CompuRhythm con tutti i suoi iconici pattern di batteria, il plug-in Cherry Audio CR-78 offre un modo semplice per ricrearlo nella vostra DAW.
Sequential Circuits Prophet-5
Quando Phil si mise in proprio, alla fine degli anni ’70, non era disponibile una vasta scelta di sintetizzatori polifonici sul mercato come quella che vediamo oggi. Detto questo, molti di noi probabilmente preferirebbero ancora un Prophet-5 rispetto a molte opzioni moderne.
L’illustre Prophet 5 era ancora abbastanza nuovo sul mercato quando Phil iniziò a lavorare al suo album di debutto. Grazie ai suoi controlli semplici e all’architettura a 5 voci, era possibile generare qualsiasi cosa, dai suoni più innocui a quelli più spaventosi.
Il bello del Prophet è che è facile da programmare e, come l’Oberheim OB-8 che acquistò in seguito, riusciva sempre a suonare in modo interessante, sia che fosse posizionato in background, sia che stesse in primo piano nel mix.
È possibile ascoltare il Prophet-5 nell’iconico giro di accordi dell’intro di In The Air Tonight, dove diventa poi un elemento fondante del brano, insieme al CR-78. Il Sequential Prophet-5 è ancora in produzione e la sua riedizione è in grado di imitare tutte le varie revisioni dell’originale.
Roland VP-330 Vocoder Plus
Il VP-330 Vocoder Plus è un altro interessante strumento utilizzato da Phil Collins nelle sue prime registrazioni da solista, in particolare in In The Air Tonight. Questo ricercato strumento combina un vocoder parafonico a 10 bande e un sintetizzatore di archi.
Con il VP-330 non è possibile controllare ogni singola banda. Tuttavia, i preset suonano già benissimo e, se combinate con l’effetto BBD Ensemble, è possibile produrre un suono di una bellezza ammaliante.
Il fatto che il VP-330 sia relativamente facile da usare fece comodo a Phil quando produsse il suo primo disco, Face Value. Il suo stile di improvvisazione nella scrittura di canzoni e testi è basato sulla spontaneità, per cui le interfacce esageratamente tecniche avrebbero potuto ostacolarlo.
Come alternativa moderna, il Behringer VC340 offre lo stesso suono con un’interfaccia quasi identica. Le limitazioni di questo synth potrebbero rivelarsi dei catalizzatori di creatività nella realizzazione di qualsiasi genere musicale.
- Maggiori informazioni sui cloni Behringer
SSL Listen Mic Compressor
Come la maggior parte degli aspetti creativi e innovativi dei primi dischi di Phil Collins, le idee sono nate semplicemente “smanettando”. Esemplificativo è il famoso suono gated della batteria di Phil Collins che ha un’origine in parte involontaria.
Nel 1979, il tecnico Hugh Padgham stava lavorando a una sessione di batteria di Phil Collins per il terzo album solista di Peter Gabriel al Townhouse Studio di Londra. Per puro caso, il microfono di talkback fu lasciato attivo mentre Phil stava suonando, provocando un effetto formidabile.
Poiché il circuito di talkback della console SSL 4000 B non poteva essere collegato al percorso di registrazione, Padgham lo ricablò prontamente, consentendo di utilizzare in modo creativo il suo errore con il Listen Mic Compressor.
Quello che sentiamo nelle successive registrazioni della batteria di Phil Collins è una versione più evoluta, con l’aggiunta del noise gate della console di registrazione.
- Ulteriori informazioni sulle console analogiche
AMS RMX16
L’AMS RMX16 è un leggendario riverbero digitale introdotto all’inizio degli anni ’80, di cui Phil Collins fu uno dei primi utilizzatori. Offriva una selezione di riverberi e ambienti dal suono eccellente, con l’ormai leggendario algoritmo non lineare che suonava alla perfezione sulla batteria.
Anche in questo caso, l’interfaccia fu sicuramente adatta a Phil Collins, in quanto era facile da usare e offriva la possibilità di salvare i propri preset. Ciò consentiva di utilizzare l’RMX16 in modo più creativo che tecnico, il che si adatta al processo di songwriting di Phil.
All’epoca non esistevano ancora unità di riverbero controllate da microprocessore come l’RMX16, in grado di offrire precisione e flessibilità. Non sorprende quindi che ancora oggi sia un riverbero ricercato sia in formato plug-in che hardware.
Negli ultimi anni, AMS Neve ha creato una riedizione in formato serie 500 dell’RMX16 con un’interfaccia simile e gli stessi algoritmi di riverbero, un’ottima unità da aggiungere a qualsiasi studio di registrazione.
- Maggiori informazioni sul riverbero degli anni ’80
Nel frattempo vi consigliamo di leggere il nostro articolo di buon compleanno per Phil!
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