E-mu Emulator II: come ho reso un campionatore del 1984 adatto alla produzione moderna
Forse lo avete visto, ne avete sentito parlare o più probabilmente lo avete ascoltato in qualcuno dei vostri dischi o colonne sonore preferiti. Uscito per la prima volta nel 1984, l’Emulator II è uno storico sampler digitale companding, a 8 bit, con una frequenza di campionamento a 27,7 kHz e in grado di leggere patch caricate tramite floppy disk da 5,25″.
Le origini dell’E-mu
Il suono è diventato famoso grazie alla scheda filtro analogica SSM2045 a 24 dB/oct. Seguendo la falsa linea tracciata dal Synclavier e dal Fairlight CMI, fu l’ingegnosità del design user friendly dell’LM-1 di Roger Linn a ispirare la E-mu a creare un campionatore più accessibile.
L’EII fu il secondo campionatore della E-mu e fu inizialmente disponibile in due modelli: l’Emulator II e il II+, con un prezzo rispettivamente di 7.995 e 9.995 dollari, che all’epoca era considerato una soluzione economicamente vantaggiosa
Una leggenda del campionamento digitale
Erano disponibili vari upgrade, come un’unità floppy aggiuntiva, un disco rigido da 20 MB e un kit di memoria da 512K. È importante notare che il primo modello dell’Emulator II ospitava una porta RS-232, successivamente aggiornata con l’interfaccia RS-422 che consentiva la comunicazione con un Apple II su cui girava il software Sound Designer della Digidesign.
Quando ho voluto modernizzare un E II, si trattava di uno dei primi modelli citati e la scheda RS-232 doveva essere sostituita per avere la compatibilità con la RS-422. L’aggiornamento ha permesso all’Emulator II di cambiare le patch tramite Mac OS X con l’aiuto dell’interfaccia EMuSer e dell’EII Editor per OS X programmato da Wolfram Niessen.
Diamo un’occhiata a cosa comporta questo upgrade con la speranza di farvi risparmiare un po’ di tempo con le ricerche che ho fatto durante il processo.
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Restaurare l’Emulator II della E-mu
Prima di spendere dai 2.000 ai 4.000 dollari per un Emulator II su Reverb o su eBay, sappiate che non si tratta affatto di un restauro facile. La quantità di tempo e di denaro necessaria è considerevole e ogni fase del processo presenta le sue specifiche stranezze, soprattutto se si lavora su un EII della prima serie, come nel mio caso.
Ciò significa che, per quanto possiate essere competenti come ingegneri, non vi consiglio di farlo in casa vostra. Inizialmente, l’EII con cui ho iniziato questo progetto era sostanzialmente un fermaporta proveniente da un magazzino; qualcosa che non avreste neanche potuto regalare.
Il processo prevedeva il reperimento di un floppy drive funzionante, poiché quella presente non lo era. Ho poi avuto bisogno di floppy disk vuoti da 5,25″ per l’Emulator II OS e ho ordinato tutti i componenti necessari per la costruzione dell’interfaccia EMuSer.
Una volta modificata la scheda RS-232, ho preso un MacBook Air di seconda mano e ho installato il software EII Editor prima di spedirlo all’ingegnere per il test. Senza un ingegnere di grande competenza ed esperienza, con conoscenze specifiche sugli strumenti musicali analogici e digitali di quest’epoca, non avrei mai potuto realizzare questo progetto.
Assicuratevi quindi di lavorare con qualcuno che abbia già restaurato degli emulatori, in modo da ridurre i tempi e i costi. Inoltre, è bene ricordare che questo non è l’unico modo per bypassare il lettore floppy integrato utile a cambiare le patch. Esistono altre opzioni, come gli emulatori di unità floppy, ma questo è il metodo più veloce e flessibile che ho trovato per quanto riguarda la gestione delle patch.
L’interfaccia EMuSer
Conosciuto anche come EmuComBox, l’EMuSer è un adattatore da USB a RS422, compatibile con i campionatori Emax-I, Emax-II ed Emulator-II della E-Mu e con il campionatore Oberheim DPX-1. L’EMuSer è una semplice scatola che utilizza una scheda microprocessore Teensy 2.0 per comunicare tra Mac e Emulator II.
Sebbene l’elenco dei componenti necessari per la build dell’EMuSer sia piuttosto lungo, i pezzi sono tutti economici e facilmente reperibili. Per chi ama i circuiti e le saldature, si tratta di una costruzione piuttosto semplice. Tuttavia, è possibile farseli costruire da Wolfram Niessen in persona, che ha programmato il software EII Editor per Mac OS X.
In alternativa, potete semplicemente acquistare i componenti necessari e farvelo costruire dal vostro tecnico di fiducia, come ho fatto io. Il motivo per cui ho scelto questa strada è la necessità che avevo di convertire la porta RS-232, altra operazione eseguita dal mio tecnico. Tenete presente che la maggior parte degli Emulator II standard in circolazione è dotato di una porta RS422, quindi non è necessario apportare modifiche per renderle compatibili con l’EMuSer.
Ulteriori mod
Un’altra strada che ho scelto di non seguire è il mounting dell’interfaccia EMuSer all’interno del case dell’Emulator II. Il risultato finale è che l’E-II avrà una porta USB sul pannello posteriore. Sebbene questa soluzione possa sembrare sensata ed esteticamente gradevole, l’ho trovata un po’ eccessiva: volevo semplicemente riportare un vecchio E-II al suo antico splendore.
Modificare il casing posteriore della EII per alloggiare la porta USB è un’operazione piuttosto impegnativa, ma se si è disposti a fare il passo più lungo della gamba si può persino aumentare il valore complessivo di rivendita dello strumento, in questo modo. Una volta completata la costruzione del mio EMuSer, è giusto eseguire alcuni protocolli di prova per assicurarsi che tutto sia perfettamente funzionante prima di collegare il Mac.
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L’editor dell’Emulator II per Mac OS X
Ho scoperto l’E-II Editor attraverso un forum di Gearspace. Inoltre, è stato bello scoprire che anche il gruppo su Facebook degli utenti E-mu è molto attivo e incredibilmente utile con informazioni su ogni aspetto del processo di restauro.
Il software è ottenibile direttamente da Wolfram Niessen in cambio di una donazione di 40 euro. Una volta installato, il software consente di caricare facilmente le patch in pochi secondi anziché in minuti.
Inoltre, non c’è il rischio di perdita di dati a causa del deterioramento dei floppy da 5.25″, per non parlare della scomodità. L’editor software è compatibile con Mac OS X El Capitan 10.11.6 e versioni precedenti. Tenetelo presente quando configurate il vostro Mac.
Qualsiasi Mac va bene, ma ho optato per un MacBook Air della vecchia serie per la sua mobilità, così da non avere problemi nell’eventualità di dover riorganizzare il setup dello studio, cosa che in genere accade più spesso di quanto vorremmo.
Risorse per l’Emulator II:
- L’archivio EMuSer
- L’archivio dell’ Emulator II su Synthark
- Restauro di campionatori vintage di Deft Audio
- TAL Sampler
- Arturia Emulator II V
- Recensione dell’Emulator II su Sound On Sound
Video
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2 risposte a “E-mu Emulator II: come ho reso un campionatore del 1984 adatto alla produzione moderna”
Stupendo! Non ho avuto EII, in compenso ho preso EIII e più avanti i suoi successori digitali. Sono sempre stato fanatico degli E-MU fin da quando, ragazzino liceale, ho scritto a Dave Rossum come fare per avere dei chip SSM. E lui me ne ha mandati sei. Gratis. E meglio non parlare delle librerie tipo le Northstar, mi hanno impedito di prendermi una bella auto 😉
Ciao Paolo! Ti capisco benissimo, non si bada a spese in questi casi. Grazie mille per aver condiviso con noi la tua esperienza!